“Chiariamo Diegone: non è che se vediamo io e te un
porno questo ci autorizza ad entrare così in confidenza”
Erano da
poco passate le tre del pomeriggio, ancora tante ore mancavano all’inizio del
concerto del Giffoni. Caparezza sedeva fuori al balcone della camera d’albergo.
Una maglietta rossa e un paio di bermuda fino al ginocchio lo proteggevano dai
raggi solari. Ma dell’aria condizionata sparata a palla del suo compagno di
stanza non ne poteva più. Sbuffando si mosse scomposto sulla sedia di vimini. Da dentro provenivano le voci della tv accesa. Diego zappingava allegramente. Dopo il pranzo abbondante, si erano
ripromessi di spararsi una sana controra, invece nessuno dei due accennava a
dormire. Troppa adrenalina da pre-concerto, o
le linguine all’astice che non vogliono sapere di essere digerite. Spesso
lui e il suo gruppo uscivano per una passeggiata, ma in quel caso, dopo una
doccia rilassante, Michele aveva scelto di stare in terrazza per respirare un
po’ di quella sana aria calda ma pur sempre saporita di salsedine.
Michele
chiuse per un attimo gli occhi, la testa piegata da un lato. Furono dei gemiti
femminili a risvegliarlo dal torpore. In piedi, si guardò intorno per capire da
dove provenissero. Pensò agli inquilini della stanza sopra, visto che sapeva
che accanto alla loro c’erano gli altri componenti della sua band. Comprese presto
che le voci giungevano dalla camera da letto e più precisamente dalla
televisione. Incuriosito, rientrò.
Diego era
sbracato sul letto in boxer, la birra tra le dita e lo sguardo fisso sullo
schermo. Il condizionatore rigorosamente a 18 gradi. Michele avanzò verso di
lui, la fronte aggrottata e l’espressione divertita. “Hai comprato un porno”
sbirciò. Lo schermo piatto incastrato sul muro mostrava una ragazzetta bionda distesa
sul letto che si masturbava. “Gemelle di piacere”
rispose la sua seconda voce. “Un filmone Michi!” rideva cercando così di
stemperare l’imbarazzo. Poi gli fece segno di sedersi accanto a lui. “Mi sto
arrapando!”
“Sì ma così
farai arrappare tutto l’albergo. Abbassa” Michele tentò di agguantare il
telecomando per trovare un volume ragionevole ma l’alro fu più rapido di lui.
Lo afferrò allontanandolo dalla sua portata.
“Dai,
abbasso io, tu mi tratti come un sordo”
“Beh lo
capisco che bisogna superare il rumore del condizionatore” replicò Michele
caustico.
“Ancora con
il condizionatore? Non fare lo stronzo e vieni a goderti Ludmilla”
“È il nome
dell’attrice o della protagonista?” Michele si sedé al suo fianco.
“Della
protagonista” Diego era molto divertito, sembrava davvero entusiasta di quella
piccola trasgressione.
“Ma si tanto
dopo paga la produzione” Michele sgomitò il compare ridacchiando.
“Ben detto!”
rispose Diego complice. Con le dita si stuzzicò il piercing sul labbro. Ora che
Michele lo affiancava, non sembrava più ipnotizzato dalla tele; l’attenzione
era più per il suo collega e, in un certo senso, datore di lavoro, che per Ludmilla.
Nel film
qualcuno bussava alla porta. Una ragazza pressoché nuda entrò nella stanza di
Ludmilla. “Ciao sorellina, dormivi?”
“Sono così eccitata, oggi sono stata
con il mio ragazzo...”
La sorella si stese accanto
“Raccontami, avete fatto l’amore?”
L’altra rise: “Mi ha strappato i
vestiti di dosso” continuò a sfiorarsi.
“E poi, che avete fatto?”
“Mi ha toccato”
“E come?”
“Ora te lo mostro” Ludmilla si portò la mano all’interno
degli slip.
“Che
interpretazione” commentò Michele guardando il suo amico il quale sembrava più
agitato e sudato di prima. “Beh, che bisogno hanno di saper recitare, tanto devono
solo mostrare la figa”
“Ah, ci riescono alla grande”. Nel frattempo i gemiti delle due pornostar avevano
surclassato tutto il resto, Michele e Diego ammutoliti. Quest’ultimo lasciò
scivolare la mano sul torace sfiorandosi i peli. Nonostante i diciotto gradi, anche
Michele cominciò a sudare. Ormai l’atmosfera si stava surriscaldando tanto
sullo schermo quanto nella stanza.
Lo sguardo di Michele cadde sull’erezione del collega ormai evidente attraverso
i boxer. Mentre le protagoniste si lasciavano andare ad un appassionato
sessantanove, si toccò ma giusto un attimo.
“Chissà perché si pensa che gli uomini considerino tanto eccitanti due donne
insieme”
“Perché lo
sono Miche’” fu il commento lapidario dell’altro. Che poi aggiunse: “Anche due
uomini non sono male” sul bel visetto si allargò un sorriso malizioso.
Michele lo
fissò: “Tu ti guardi anche quel genere di film. Interessante” ora era lui a
ridere malizioso.
“Non è che
li guardo, mi è capitato un paio di volte con la mia ragazza, ma per curiosità”
si affrettò a giustificarsi.
“E a lei
piacevano?”
“Non più di
tanto”
Nel
frattempo che loro cianciavano, le gemelle del film avevano tirato fuori vari
oggetti del quale usufruire in tutti i modi.
Diego si
accarezzò sopra i boxer. “Te li guardi i pornazzi con la tua ragazza?”
“Chiariamo
Diegone: non è che se vediamo io e te un porno questo ci autorizza ad entrare
così in confidenza” rispose scherzoso ma tuttavia impacciato. Imbarazzato
soprattutto dalla piega che stava prendendo la situazione. Ma Diego non sembrava
intenzionato a cambiare argomento: “In uno di questi film c’era un bel moro,
alto” il suo respiro divenne grosso. “Aveva un bel cazzo” ormai l’attenzione
di Diego era tutta per Michele, entrambi dimentichi del film. “Come il tuo”.
Al rapper molfettese si seccò la gola e Diego continuò: “Ti assomigliava,
Michi. Appena l’ho visto ho pensato a te”
Michele deglutì dolorosamente. Ormai non poteva più negare che quei
discorsi, uniti al resto, lo avevano eccitato e neanche poco: “E che faceva
questo pornoattore che mi somiglia Diego, dimmelo”
“Era con un
altro, erano in piedi in una doccia dopo lo sport. Se lo strusciavano addosso
no, lui e quest’altro che era piccolino, tatuato...” fece l’occhiolino.
“Ma va? Ma
pensa un po’ che coincidenza... ” Michele sorrise ma, pur apprezzando il tono
da cazzeggio, si sentiva più nervoso di prima. E nessuno si curava più delle
gemelle ormai semisvenute dopo l’orgasmo. Michele fissò il labbro inferiore
dell’amico un attimo di troppo e, agitato, cercò di allontanarsi dalla gamba di
Diego attaccata alla sua.
“Non ti
prendo in giro Michi, è tutto vero”
“Sì ma
secondo me tu non eri con la tua ragazza quando guardavi il mio sosia e il tuo
sosia che si strusciavano sotto la doccia, di’ la verità”
Diego restò
in silenzio guardando per pochi secondi la televisione e poi, senza preavviso,
la spense.
“Ma perché?”
“Dai, tanto
la trama l’ho capita, so già come va a finire”
“Beh si in
effetti la trama era piuttosto scontata” Michele continuò la pantomima.
“Facciamoci
quel pisolino Michele, sono quasi le quattro e dopo dobbiamo andare” Diego si
sdraiò sul letto di fianco, dando le spalle al collega.
E ora che ne faccio di questo? Pensò Michele guardando verso il
basso.
“Ma non mi
racconti nemmeno come va a finire?” insisté sdraiandosi a sua volta al suo
fianco. Diego fece un sorrisetto divertentissimo. “Facevano un sacco di cose
Michi. Si baciavano, si leccavano, insomma le solite cose”
“Poca trama
anche là”
“Già poca,
non ci si impegnano. Ora abbasso, c’è troppa luce” Diego allungò la mano fino
all’interruttore della serranda elettrica vicino al letto. Una volta nella
quasi oscurità Michele tentò di appisolarsi ma senza successo. Nemmeno Diego
dormiva e non finse di dormire. Dopo poco si girò dalla sua parte e lo
abbracciò lateralmente. “Sto più comodo con la testa sul tuo petto, ti
dispiace?”
“Un po’ sì”
ammise Michele: “Dopo quello che mi hai detto” la voce era bassa e intimidita.
“No ma
scherzavo. Non prenderebbero mai un pornoattore che ti somiglia, tranquillo.
Sono tutti muscolosi e glabri. Noiosi...”
“Sì, io sono
molto più sexy ovvio”
“Sicuro” lo
sentì ridacchiare ma, non si spostò dalla posizione ed entrambi continuarono a
godersi l’abbraccio fino a quando non fu ora di prepararsi.
Condividere qualsiasi esperienza sembra essere lo scopo della loro vita. Nonostante un filo di imbarazzo che Diego riesce sempre a stemperare nell'ironia e che Michele invece soffre un pò di più, finiscono sempre per essere compagni di avventura. E quella complicità che senti sempre fra questi due ragazzi, quanto intriga!
Questo blog è nato per tutti quelli che amano la coppia Caparezza/Diego Perrone (altresì detta Diegorezza) in odor di slash (slash fanfiction) e per coloro che amano Diego Perrone e il mitico Michele Salvemini come artisti, con un occhio speciale e fantasioso sugli altri musicisti che più o meno ruotano (o hanno ruotato) intorno a questa coppia. Welcome.
ATTENZIONE: tutte le fanfiction presenti nel sito che citano Diego Perrone e Michele Salvemini (Caparezza)e altri personaggi reali, sono da considerare sempre e tassativamente frutto della fantasia e del talento dell'autore. Non c'è niente di reale né è a scopo di lucro. In caso contrario, qualora si racconti un avvenimento "reale" non sarà una fanfction e verrà ben specificato.
Se non vi piace lo slash non leggetelo
Sublimando sul palco................................................................................................................................
-Durante fuori dal tunnel, alla frase: “Mi sento stretto come quando inchiappetto un topolino” (al posto di puffo, per adeguare alla scenetta) mimato un atto omosessuale, nella fattispecie CaparezzaVSDiego.
-Durante Bonobo Power, vengono imitati coiti e Diego, dopo aver tentato Capa al sesso bonobo, si consola prima con il tastierista poi con una banana.
-Durante una nuova versione di Fuori dal tunnel, Caparezza imita un nuovo coito omosex con uno stura lavandini sempre ai danni di Diego.
-Durante il dito medio di galileo, Diego presta il fianco alla famosa frase: “Temono il dito di Galileo tra le chiappe” mettendosi in posa per farsi infilare metaforicamente il dito medio tra le chiappe da Caparezza.
-Durante una delle tante versioni di Abiura di me, Diego dice: “Ti posso cliccare?” e dopo averlo toccato con la freccetta, arriva con un finto dito (tipo sempre mouse del pc) e lo sbatte sui genitali di Capa.
-In un'altra di Abiura, Caparezza impugna il pacman e "mima" di mordere qualcosa che pende dal corpo di Diego, indovina un po' cosa...
-Ancora Abiura di me, Diego fa la principessa del videogioco di Super Mario che amoreggia con Tetris, interpretato da Caparezza.
-Durante Kevin Spacey, Diego Harry Potter, sbatte la bacchetta magica verso il sesso per evocare un sortilegio contro la prostata di Caparezza.
-Durante stango e sbronzo Caparezza prende di petto le dimensioni della scimmietta di Remy (interpretata da Diego) e definisce le dimensioni del suo pene siffrediane.
-Prima di Auditel's family, per parlare del decadimento dei rapporti amorosi, Caparezza imita una telefonata ad una linea erotica e Diego interpreta una centralista hard con tanto di parrucca e movenze.
-Nel live de La fine di gaia, Caparezza spinge nel sedere di Diego la lancia, gesto però non legato ad una scenetta o altro. Così...
-In The auditel family, alla fine Caparezza svende tutto, persino una notte d'amore con Diego. Ma poi si pente e cerca il suo perdono tirandogli un bacio subito ricambiato
Condividere qualsiasi esperienza sembra essere lo scopo della loro vita. Nonostante un filo di imbarazzo che Diego riesce sempre a stemperare nell'ironia e che Michele invece soffre un pò di più, finiscono sempre per essere compagni di avventura. E quella complicità che senti sempre fra questi due ragazzi, quanto intriga!
RispondiEliminaMa no. Ma chi lo dice che intriga? Ma che ti viene in mente.... a me per niente! :D
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