mercoledì 30 gennaio 2013
Baci al miele in paradiso, quinto capitolo
Titolo: Baci al miele in paradiso
Autori: Annina
Pairing: Diego Perrone/Michele Salvemini
Genere: AU/Commedia/Romantico/Introspettivo
Rating: NC 17
Disclaimer: come sempre è tutto frutto di fantasia. I personaggi sono originali, ho preso in prestito i nomi solo per ispirazione artistica.
CAPITOLO V
Lo risveglia il solito raggio di sole che finisce
dritto sul cuscino. Come un gatto Diego si stiracchia pigramente poi pensa che
Michele probabilmente è già sveglio e sta già lavorando. Si catapulta dal letto
e corre in bagno, si dà una lavata sommaria e incespicando, nella frenesia si
infila i calzoncini e una maglietta e corre di sotto verso la cucina.
Michele sta giusto spegnendo il fuoco sotto al
caffè quando lo sente; si volta e sorride guardando il ragazzo che corre verso
di lui. Senza dire una parola Diego gli si getta tra le braccia e infilandogli
le mani tra i ricci lo bacia.
Michele lo stringe e appena riesce a respirare
ride “Un buongiorno così tutti i giorni voglio io!”.
Sorridendo Diego lo sgrida “dovevi svegliarmi
prima c’è tutto da fare e io dormo come un ghiro!”.
“Ma no dobbiamo solo dar da mangiare agli animali.
Abbiamo raccolto tutto ieri, e non c’è da annaffiare di sicuro. Ora ci facciamo
colazione con calma e poi scendiamo al mare. Ma se vuoi c’è anche tempo per un
altro bacio”. Diego non chiede di meglio e si stringe ancora a lui.
Dopo colazione vanno a sfamare le bestie e tornano
facendo la solita passeggiata nel frutteto.
Michele vede alcuni lamponi maturi e li raccoglie
avvicinandoli poi uno alla volta alla bocca di Diego, che chiude gli occhi
masticando “buoni… dolcissimi”.
“Mai come te Diego mio” lo spinge contro al tronco
di un melo e gli stringe il viso tra le mani mordicchiandogli la bocca. Diego
risponde con tenere leccatine “Diego, Diego… non sai cosa sento io per te”. “Sì
che lo so Michi, perché io sento la stessa cosa, sai?”. Restano lì abbracciati
a sorridersi.
“Dobbiamo proprio andare adesso Diego” Michele lo
dice con una tristezza che lo colpisce.
“Sì ma tanto stiamo insieme Michi, non essere
triste, non esserlo mai” lo accarezza teneramente e a Michele torna il sorriso.
Arrivano un po’ tardi e trovano qualche cliente
davanti al bar ancora chiuso. Michele si ricorda che Roberta doveva andare in
Comune.
“Dai Diego dammi una mano apriamo in fretta; non
mi ricordavo che domani è ferragosto”.
Diego porta fuori non senza fatica i tavolini mentre
Michele inizia a servire i clienti.
“Che succede domani?” Diego arriva a servire le
brioche.
“No che succede stasera. E’ la notte di ferragosto
e c’è la spiaggiata. Si fanno i falò sulla spiaggia, si mangia, si beve e si fa
l’amore in pineta!”.
Diego lo guarda con malizia “un bel programmino!”.
Anche Michele lo guarda e sorridendo gli risponde “sì divertente direi.
Dovresti sempre vestirti di azzurro, ti dona”.
In quel momento arriva Roberta che lo sente “Vero
Diego l’azzurro è proprio il tuo colore”.
Diego sorridendo le dà un bacio sulla guancia, poi
dà un occhio al bancone, ma gli avventori sono già tornati ai loro ombrelloni,
quindi in punta di piedi sfiora le labbra di Michele.
“Ma voi due…?” Roberta li osserva mentre Michele
stringe la mano di Diego e ride contenta “grande! Fatevi baciare!” li abbraccia
e tutti e tre ridono contenti.
“Ma dimmi il comune che ha risposto?”.
“Niente da fare nemmeno quest’anno Michele. Non ci
danno il permesso di tenere aperto il bar”.
“Pazienza, vuol dire che faremo anche noi un falò,
mangeremo, berremo…”
“E faremo l’amore in pineta?” conclude Diego
ridendo.
“Fare
l’amore in pineta è sopravvalutato Diego! Sabbia, aghi di pino e insetti!”
Roberta ride “però se sei molto, troppo romantico magari ti può piacere!”.
“Le cose finchè non si sono provate non si possono
criticare, quindi…” Diego guarda Michele di sottecchi, si rende conto che sta
scherzando col fuoco, che ormai non potrà più tirarsi indietro. Lui vuole far
l’amore con Michele, comunque vada. Sente nello stomaco una miriade di farfalle
tanto che vi appoggia le mani, il respiro corto e il viso arrossato.
Michele però non deve aver capito, lo guarda mentre serve i nuovi clienti “Non
stai bene Diego? Hai una faccia…”.
“Sto benissimo, però un caffè ci starebbe” si avvicina alla
macchinetta e se lo prepara, ma mentre sta per berlo si sente chiamare: vicino
ai tavolini c’è Lucia che gli fa cenno di avvicinarsi. Ha la faccia delle cattive
occasioni e Diego rimane un attimo incerto, poi si incammina: Michele e Roberta
li osservano dalla capanna.
“Ciao Lucia come stai?” Diego fa per abbracciarla
ma lei si ritrae.
“Come sto? Se ti interessasse davvero mi avresti
magari chiamato, almeno mandato un messaggio ti pare? No lui scompare dalla
circolazione e basta!”.
Diego la prende per un braccio e la spinge ad
allontanarsi un po’ dal bar “Lucia per favore non urlare, lo sai che non mi
piacciono le scenate. Hai ragione non mi sono fatto vivo, ma nemmeno tu però.
Hai detto che andavi dalle tue amiche, io ti ho lasciato un messaggio in
camera…”.
“Ah bel messaggio, due parole e via”.
“Senti Lucia cosa vuoi da me? Mi hai piantato un
minuto dopo che siamo arrivati qui, te ne sei andata tu prima di me, io mi
ritengo libero di fare quello che voglio no?” Diego pur se arrabbiato ora, mantiene
comunque una certa calma esteriore.
“E sei libero di infilarti nel letto del barista? Ho sentito le cameriere dell’albergo che lo
dicevano, mentre passavo io, capito! Sei un porco, per fortuna che l’ho
capito”.
“Cos’hai capito cosa? Non hai capito niente Lucia.
E comunque è per questo che sei venuta fin qui? Solo per dirmi questo? Potevi
anche evitare sai? Non sono comunque affari tuoi”.
Lucia respira profondamente, si calma e si avvicina a Diego posandogli una
mano sul braccio “Scusa Diego, hai ragione non sono affari miei. Ma tu sei
sicuro di quello che stai facendo? Ti sei messo davvero con quello? E poi… ma
come diavolo fai? Non eri un.. insomma non sei mai stato… scusa Diego, ma come
facevi allora a stare con me” Lucia adesso ha due lacrime che spuntano, e Diego
capisce che sta soffrendo pensando di essere stato un ripiego per lui.
La abbraccia con affetto “Stavo con te perché ti
amavo Lucia, perché sennò? Ti ho amata tanto”.
Lucia piange ora abbracciata a Diego “Mi sembra
tutto così strano Diego. Tu mi amavi, sei stato con altre donne prima. E adesso
stai con un uomo? Ma com’è possibile? O si è etero o si è omo no? Non funziona
così?”.
“Non so come funziona Lucia, se fossi un computer
potrei tentare la riparazione, ma così…”
Lucia ride tra le lacrime e gli accarezza il viso
“Ti ho amato tanto anch’io Diego. Dimmi solo se sei davvero felice così”.
“Sì sono felice, sto bene così. Non so com’è
successo, non so come andrà a finire e non ci voglio pensare. Per una volta
voglio prendere la vita come viene Lulù. Posso ancora chiamarti Lulù?”.
“Sì puoi ancora chiamarmi Lulù. Io adesso torno
dalle mie amiche. Se hai bisogno chiamami ti prego. Ma e per tornare a casa?
Tra una settimana dobbiamo andare. Tu resti?” vede lo smarrimento negli occhi
di Diego e si ferma “Niente ne parliamo più avanti. Abbi cura di te Diego. Sii
felice”.
“Anche tu Lucia abbi cura di te. Ti voglio bene” e
dopo un ultimo abbraccio Lucia si allontana.
Michele ha seguito tutta la scena dal bancone del
bar, cupo e pensieroso. Roberta vicino a lui gli dà una gomitata nel fianco
“Beh cos’è quella faccia? Fai paura sai?”.
“Tu non saresti pensierosa Rò? Li hai visti anche
tu. Cosa sono tutti quei baci, cosa vuole quella?” Michele è talmente nervoso
che rovescia le olive sul banco.
“La ragazza che tu chiami “Quella” e che se non
sbaglio si chiama Lucia, è esattamente quello che io sono per te. Che c’è di
male se viene a parlare con Diego? Anche perché non ti dimenticare che fino a
quattro giorni fa stavano insieme”.
“Appunto” replica lugubremente Michele.
“Sei geloso? Ma smettila! Si vede lontano un
chilometro che Diego è innamorato di te! Non lo far sentire a disagio Michi,
non oggi” Roberta intanto raccoglie le olive e ripulisce.
“Perché cosa succede oggi?” Michele è burbero e
scostante.
“Oh santo cielo! Succede che vi ho visti arrivare
contenti con le stelle negli occhi, succede che Diego ti chiede di fare l’amore
con lui, succede che ti devi dare una calmata!” Roberta glielo dice puntandogli
il dito sotto il naso.
“Tieni giù quel dito! Diego non mi ha chiesto di
fare l’amore, assolutamente. Come ti viene in mente? E poi…”.
“E poi piantala che sta arrivando, e se non hai
capito che te l’ha chiesto, vuol dire che non sei più l’uomo sveglio che
conoscevo io”.
Michele si allontana e si dà un gran daffare a
sistemare una pila di bottiglie già
perfettamente ordinata, ma deve muoversi un po’, scaricare i nervi.
Roberta scrollando la testa va da Diego che si è
fermato sulla porta e sta fissando il mare: “Tutto bene bimbo? Ti va di
parlare?”
Lui si gira ma nei suoi occhi c’è solo serenità.
Le rivolge un bel sorriso “Va tutto bene Roberta, va tutto bene. Dovevamo pur
parlarne. Ma sono tranquillo”.
“E allora vai dall’orso che è la dietro a
sbatacchiare le bottigliette d’acqua! Temo che lo troverai un po’ agitato. Io
sto qui di guardia!”.
Ridono entrambi e Diego va spedito nel fondo della
capanna: “Hai bisogno di una mano?”. Gli prende il braccio e lo gira verso di
sé. Michele ha scritto negli occhi tutto ciò che sta provando: gelosia, paura,
rabbia. Diego non dice più niente solo lo accarezza sulla barba, sul collo, sul
petto nudo ma Michele rimane immobile. Allora lo abbraccia e in punta di piedi
gli riempie la bocca di piccoli baci.
Michele scrolla la testa e sospira “ho avuto
paura, ero convinto che te ne saresti andato. Non so perché l’ho pensato. Ma
sei qui ora” lo stringe, lo soffoca in un abbraccio poi lo bacia con un’urgenza
tale che Diego perde l’equilibrio e cade trascinando a terra Michele e tutta la
catasta di bottiglie così ben sistemate.
Anche così Michele non lo lascia andare e continua
a baciarlo finchè la voce di Roberta li richiama alla realtà “scusate là in
fondo ma ci sono tutti i tavolini occupati, verreste mica qui a darmi una mano
invece di distruggere il magazzino?”.
I due ridono come ragazzini mentre Diego tenta di
rialzarsi e Michele lo tiene prigioniero.
“Dai Michele guarda quanta gente c’è!” dando
un’occhiata da dietro gli scaffali Diego vede una siepe di persone davanti al
bancone, ma Michele lo cattura ancora “solo uno Diego, poi andiamo”. In fondo
Diego non domanda di meglio e si stende sopra di lui baciandolo con passione.
“Me la pagate, oh se me la pagate” ma Roberta è
contenta che le cose si siano sistemate per loro.
Alle sei finalmente la spiaggia si vuota e possono
fermarsi un po’ a riposare prima di sistemare tutto e chiudere.
“Ragazzi io vi saluto vado a Rispescia stasera a
vedere la Mannoia, se volete venire anche voi mi fa piacere” Roberta li guarda
ma Michele sorridendo a Diego le risponde di no “faremo il falò sulla spiaggia
noi, vero?”. Anche Diego guarda Roberta e stringendosi nelle spalle le sorride.
“Capito. Domani chiuso giusto? Ci vediamo giovedì”
li bacia e scappa via.
“Dai Diego ci facciamo un paio di tramezzini,
prendi la borsa termica lì sotto nell’angolo e infilaci un po’ di birre, le
prendo le patatine? Ma sì. Tò guarda mettici anche i panini. Chiudiamo tutto e
andiamo dai. Ah, aspetta i ciocchi per il falò e la diavolina dove cazzo…
eccola, andiamo. Non ci fermiamo qui, andiamo nella spiaggia dopo il fiume, non
ci va nessuno lì di sera nemmeno a ferragosto. Mezz’oretta di passeggiata a
piedi, ti va?” Michele intanto si carica lo zaino con la legna.
“Certo andiamo Michi” prende la borsa termica e il
suo zainetto e si avviano chiacchierando sul lungomare.
Quando arrivano Michele si dà subito da fare per
preparare il falò e Diego stende le salviette e sistema la borsa termica,
quindi si siedono ad aspettare che il sole caschi nel mare per accendere la
legna.
“Hai mai fatto il bagno di notte?” chiede Michele
prendendo due bottiglie di birra e i tramezzini.
“No. A dirti la verità mi fa un po’ paura. Il
fatto di non vedere cosa c’è nell’acqua mi mette ansia”.
“E cosa vuoi che ci sia nell’acqua di notte che
non c’è anche col sole? Guarda che è bello, l’acqua è più calda di notte. Io
stasera lo faccio, se vuoi venire anche tu…”.
“Se lo fai tu lo faccio anch’io. Però ti starò
molto vicino!” ride Diego.
“Certo che devi starmi vicino, se mi vai a fondo non ti
vedo col buio” Michele ride a sua volta stringendogli le spalle e mangiano
aspettando il buio.
Finalmente il sole scende e poco dopo tocca alla
luna illuminare l’acqua del mare rendendola argentea. Michele finalmente può
accendere il falò.
“Accidenti Michele che meraviglia. Pineta alle
spalle mare di fronte, un falò e la luna. Io con te continuo a vivere in un
sogno. La natura qui è veramente splendida”.
“Sì è un bel posto pulito e tenuto bene, la gente
qui ci tiene. Io direi di andare a fare il bagno adesso tu che ne pensi?”.
“Penso che ho un po’ fifa! Ma andiamo dai” Diego
si toglie la maglietta imitato da Michele.
“Non ci siamo portati niente per cambiarci però.
Io mi tolgo anche il costume tanto chi ci vede? Qui ci siamo solo noi”.
“Ah… sì hai ragione non c’è nessuno. E se arriva
qualcuno? Va bene Michele, hai ragione, poi è una vita che volevo fare il bagno
nudo! Facciamo i naturisti”.
Si spogliano, quindi Michele prende Diego per mano
e si immergono nel mare caldo e fermo.
“Arriviamo alla boa?” chiede Michele guardando
l’amico che è un po’ teso.
“Va bene ma aspettami. E’ calda davvero però, si
sta bene” partono e nuotano tranquillamente fino alla boa.
Una volta arrivati Diego gli si butta addosso “Ho
sentito qualcosa, mi ha sfiorato sono sicuro”.
“I pesci ci sono anche di notte. Comunque la tua è
una scusa per starmi addosso Diego ammettilo”.
Anche alla luce della luna gli occhi di Diego sono
bellissimi e Michele se li ritrova puntati addosso; allora se lo stringe e lo
bacia con passione “Diego non te ne andare mai, non lasciarmi mai, non posso
più fare a meno di te”.
“No Michi no” glielo respira sulla bocca “anch’io
non posso stare senza te, non potrei mai. Baciami Michi continua a baciarmi,
tienimi”.
Si stringono e sembrano una cosa sola,
inscindibile. “Diego io non posso fermarmi a questo punto, non ce la faccio”.
“No Michele non ci fermeremo stanotte, torniamo a riva”. Tornano a nuoto e sul
bagnasciuga si lasciano cadere l’uno sopra l’altro incuranti di dove si
trovano, solo il loro amore ora conta.
Si abbracciano, si accarezzano e si baciano
instancabili con le piccole onde che lambiscono loro i piedi. Si sentono e si
toccano entrambi pronti l’uno per l’altro, si accarezzano ancora e continuando
a baciarsi raggiungono il piacere che cercavano.
Restano un po’ uno sopra all’altro ad occhi chiusi poi gli sguardi si cercano,
si sorridono, le mani intrecciate strette.
“Sai Michele, credo proprio di amarti” sospira
Diego sciogliendo le mani e accarezzandogli i capelli ricci.
“Io invece ne sono sicuro: ti amo Diego. Però
adesso andiamo che hai la pelle d’oca, prendi freddo” si ficcano un attimo nel
mare per togliere la sabbia e vanno a sedersi accanto al falò al caldo con le
salviette sulle spalle. “Vieni qui Diego che ti riscaldo” se lo prende tra le
braccia e rimangono lì seduti accanto al fuoco sotto la luna, ascoltando il
mare che canta solo per loro.
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In questo capitolo i ostri ragazzi provano tanti stati d'animo come amore, gelosia, dolcezza e anche tanta passione che scoppia prima in acqua al buio e poi davanti al fuoco dove non riescono a controllarsi. Michele ama talmente Diego che solo il pensiero di saperlo lontano lo atterrisce. Per fortuna Diego lo rassicura con una miriade di baci e una promessa di non lasciarlo mai. Questa storia mi cattura ogni capitolo di più, brava annina, tu e giusi-poo siete le mie dispensatrici quotidiane di droga
RispondiEliminaChe bel crescendo romantico e anche realistico. Ho la pelle d'oca quando mi sbatti in faccia tutta questa bellezza e uno resta un attimo in trance... Mi piace molto, molto credibile Michele geloso, insicuro, questa Lucia che fa difficoltà a raccapezzarsi, anche se risolve il tutto in maniera un po' semplicistica, ma forse da quelle parti sono meno teatrali e più moderne forse? Fosse stata una della terronia o giù di lì, come minimo mandava all'aria il capannone, con grida più o meno omofobiche :o.
RispondiEliminaMagari però queste insicurezze del moraccione nostro servono a far decollare i due piccioncini che infatti prendono il via bene bene. Sì, ora che i fantasmi del passato sono spariti, fila tutto liscio e l'unico passato tifa per loro, Roberta. Ecco allora che ci si tuffa nel mare di notte, dove di nuovo è tutta bellezza, poesia e romanticismo. Michele così sicuro dei suoi sentimenti è commovente: “Io invece ne sono sicuro: ti amo Diego” “Vieni qui Diego che ti riscaldo” per citare i momenti più teneri... e la luna spia tutto, beata lei! :D
Lucia in effetti dopo un momento di disagio, se la sbriga abbastanza bene. Mah, forse è la vicinanza delle Alpi che rende i torinesi un po' più freddini? Non tutti e non sempre per fortuna nostra. E come ho già detto in altra "sede", cosa c'è di più bello di un tramonto o della luna che inargenta una pineta? Risposta fin troppo facile no?
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