Disclaimer: come
sempre è tutto frutto di fantasia e non si vuole in alcun modi ledere
all’immagine dei protagonisti e insinuare qualcosa
Malgrado le riluttanze
di Michele della mattina dopo il loro primo appuntamento con tanto di bacio e
tenerezze, la notte successiva fecero subito l’amore. Sebbene la passione
esplosa all’inizio, la loro prima volta fu lenta, cauta e intensa. Persino dolce.
Fu Michele, l’inesperto dei due, a condurre il gioco. Niente di strano tutto
sommato, lui non lasciava mai nulla al caso, a lui piaceva avere la situazione
in mano, ma, in quella occasione, a differenza di quando scopava con la Manu, lasciò
molto al caso, molto all’istinto. Non era abituato a niente di quello che fece
con Diego, eppure fu lo stesso. Diversamente
lo stesso.
Con più di un
lieve imbarazzo, il padrone di casa si decise ad accendere la luce. Erano
riversi sopra il letto, gli abiti sparsi qua e là per la casa, tranne l’intimo
ancora ai loro piedi. I boxer bluette di Michele addirittura ai polpacci. “Sono
stato troppo...”
Diego lo bloccò:
“No, no troppo... è stato bello, bellissimo” si attaccò al suo collo per
baciarlo e, di rimando, Michele lo bacio tra i capelli. “Intendevo brusco”
“Non sei stato
brusco, o forse un po’ sì, mi piace così, mi piaci tu” cercando di non farsi
scoprire, Diego si accoccolò al collo dell’amante, trattenendosi a stento dal
piangere. Era così felice da sentirsi sconvolto. Era successo alla fine, aveva
fatto l’amore con Michele, ed era stato meraviglioso, assolutamente meglio
rispetto a tutti i sogni romantici che ci aveva ricamato sopra. Michele intuì
qualcosa e continuò ad accarezzarlo passando dai capelli alla schiena. “Non
c’ero mai stato con un uomo io, eppure sembri più sconvolto di me. Dimmi che
succede. O forse lo so...”
“Cosa sai?”
Diego si puntellò sui gomiti e lo fissò dritto negli occhi.
“Ti senti in
colpa per la tua ragazza perché ti è piaciuto troppo, è così?”
Diego si sentì
messo a nudo, ma dopo aver abbassato lo sguardo, ammise: “Non è proprio un
senso di colpa, è che è sempre stato sesso con... con gli altri, no? Con te non
lo so” sospirò e poi ripeté: “Con te non lo so” dopo un gemito quasi doloroso
abbassò le palpebre, ecco ora mi dirà:
non penserei che sono innamorato di te? Dai, non scherziamo! Il primo frocetto
che mi piomba così in negozio e ci faccio una scopata... ecco Diego, questo sei
tu per me, una buona scopata! Ma Michele non disse niente di tutto questo,
lo prese di nuovo tra le braccia e le parole che sprecò dopo erano intrise di
saggezza e dolcezza: “Dai Diego, tanto l’ho capito che sei innamorato di me.
Non devi vergognartene. Anche tu mi piaci, sei speciale. Ma io sono un orso, lo
hai capito. Se non lo hai ancora capito lo capirai se intendi continuare a
sopportarmi. E magari vorrai continuare perché siamo stati così bene” si
interruppe per baciargli il palmo della mano. “Io non pensavo che sarei
riuscito a farlo con te, invece sì e mi è piaciuto proprio”
“Ci è piaciuto a
tutti e due” Diego lo sussurrò.
“Sì, è vero, c’è
piaciuto a tutti e due, però stai attento a non farti male, non so perché ma
sembra che le persone che mi vogliono bene prima o poi si pentano sempre di avermi
conosciuto” si accigliò e in quel momento Diego comprese che dietro la scorza
dura come la duramadre, c’era un uomo dall’animo segnato. “Michele.... Michele,
mi sa che hai ragione. Non sul fatto che tutti si pentono di averti conosciuto,
ma sul fatto che mi sono innamorato. Ed è la prima volta che mi succede sai?”
si asciugò una lacrima: “E ti farà ridere ma sai da cosa l’ho capito?”
“Da cosa?”
Michele gli sorrise un poco.
“La prima volta
che ti ho visto in videoteca, c’è stato un attimo, ma giusto una frazione di
secondo che tu eri circondato da tutte quelle cassette, eppure io non le vedevo
più, io vedevo solo blu”
“Blu?”
“Sì... sì, come
quando sei fatto di ketamina no? Ma non ero fatto, no! Eri nel blu. Cioè come
in una nuvoletta”
“E questa sorta di
visione vuol dire che ti sei innamorato di me a prima vista?”
“Sì... sì
Michele, è stato proprio amore a prima vista per me”
Leggermente in
imbarazzo il pugliese ridacchiò: “Ma chi te lo ha detto che quando ti innamori
vedi tutto blu?” sembrava davvero incuriosito.
“Mia nonna”
sorrise. Gli parve strano e anche un bel po’ osceno a Diego nominare la sua
amata e santissima nonna nel letto con Michele, tra le sue braccia, nel suo
sudore. “Quando ero piccolo mi cantava sempre quella canzone...” ed iniziò a
canticchiare: “Blu, blu, l'amore è blu, quando
con me, con me ci sei tu. Blu, blu, l'amore è blu blu come il ciel se il sole è
lassù”
“Ah, questa dote
di te non la conoscevo ancora, canti bene. Sei intonato”
Intimidito dai
complimenti e non meno dall’aver cantato, Diego si raggomitolò di nuovo addosso
a lui stringendolo e distribuendo bacetti tra la gola e la clavicola. “Restiamo
così Michi” tra che lo baciava.
“Non ti ho
nemmeno fatto vedere casa... che razza di ospitalità ho”
“Davvero
maleducato già, entro e mi sbatti subito sul letto” nel contempo che parlavano ricominciarono
a sbaciucchiarsi maliziosamente, e il fuoco tornò ad accendersi bene. Ma c’era
la luce accesa e Michele adocchiò qualcosa questa volta. “Questi lividi? Fanno
parte del blu, l’amore è blu per te?” lo accennò senza cinismo ma Diego arrossì
lo stesso. “Con me ti è piaciuto lo stesso no? Anche se non ti ho legato”
“Certo che mi è
piaciuto lo stesso, non pensavo ad altro, da quando ti ho conosciuto non ho
pensato che a te...” emozionato da quella che non era certo una rivelazione, Michele
tornò ad accarezzare le labbra con le sue: “Nemmeno io ho avuto voglia di
legarti, forse perché ti sento già legato a me. Sei completamente in balia di
me, sono tutto ciò che vuoi. Non serve tra noi una recita, una macchinazione
per eccitarci. Tu sei lontano anni luce da Manu e da qualsiasi altra persona tu
sei... ” le parole restarono tra la lingua, il cervello e il cuore. Michele
ricacciò tutto nel cuore mentre tornava ad accarezzarlo, a stimolarlo. Ora che gli
era concesso vedere gli occhi di Diego spalancarsi dalla sorpresa e dal
bisogno, le pupille dilatarsi, la pelle del viso tornare ad arrossarsi a chiazze, per Michele fu ancora più bello e smisuratamente
eccitante. Senza bisogno di forzare i due corpi si ritrovarono subito, si
unirono. Si mossero l’uno contro l’altro, sfregando e spingendo, gemendosi in
bocca, con sempre meno pudore. Ma senza farsi scappare nulla tranne un: “Cazzo
Michele!” che Diego rimbalzò fuori prima del godimento massimo.
Quando il
telefono iniziò a rumoreggiare erano già passate le sette. Ma non durò molto.
La batteria si scaricò quasi subito. Diego sgusciò fuori dall’abbraccio di
Michele, abbarbicato alle sue spalle. Non avevano dormito un granché ma avevano
dormito anche troppo. Michele fu svegliato dalle bestemmie.
“Che succede?”
“Succede che è
giorno fatto e non sono tornato a casa! I miei saranno impazziti, lo so!
Avranno chiamato polizia, arma, finanza e forestale. Cazzo, mio padre si sarà
già fatto tutti gli ospedali del Piemonte ma porco come cazzo ho fatto ad
addormentarmi? Cazzo!”
“Mi sono
addormentato anch’io, scusa” Michele si tirò a sedere, non poteva ammetterlo ma
Diego così agitato era divertente, e non meno divertente era vederlo rivestirsi
alla velocità del suono. Per non parlare dei capelli sconvolti. Per la prima
volta si rese conto che erano mossi come i suoi. Non ricci da rasta ma
ondulati. Ci aveva speso parecchio a passarci le dita in mezzo, e ora se ne
ammiravano i risultati. Merito pure del sudore.
“E ora che fai?
Cioè che gli dirai?” Si stava preoccupando.
“Non lo so, è
questo il problema! Non posso dirgli che ero con la Tati e nemmeno con qualche
amico, li conosco tutti! Ecco, se tornavo alle cinque avrei sempre potuto dire
di aver fatto tardi con la mia ragazza e di non essermi reso conto del tempo
che passava, ma ora sono le sette e”
“Non puoi dirgli
che hai pensato di fermarti a dormire da lei?”
“Macché, i
genitori di Tatiana non ci lasciano dormire insieme. Ma, no, forse lo farebbero
pure ma lei dorme con sua sorella” ecco che nel frattempo Diego era vestito e
pronto per scappare. Michele, con meno fretta, si rivestì a sua volta. Lo
raggiunse in bagno dove lo scoprì occupato ad abbassarsi i capelli con l’acqua,
il viso gocciolante. “Mamma mia che occhiaie!” Gli sentì dire poi lo abbracciò
da dietro, piegando il mento sulla sua spalla. “Se sei pronto ti accompagno sotto”
“Tu dici che
avranno già iniziato a cercare la mia macchina? No Michele, non ci posso
pensare a quello! Avranno già allertato tutti, lo so. E se qui sotto ci trovo
la polizia attorno alla mia macchina?”
“Dai, datti una calmata. Tu vedi troppe serie poliziesche” Michele lo invitò a
seguirlo e, fianco a fianco, uscirono.
Il sole già
fulgido li accolse fuori dal portone. Accanto alla Micra di Diego non c’era la
polizia, non c’era nessuno. Nell’utilitaria parcheggiata all’ombra di un pino
si stava ancora freschi. A Diego scappò uno starnuto e Michele, rimasto fuori
appoggiato al finestrino, gli accarezzò la schiena, in mezzo alle scapole.
“Vedrai che
andrà bene”
“Ma lo sai che
c’è?” Diego si lasciò sfuggire una risatina: “La mia vita tra poco potrebbe
essere distrutta e non me ne importa niente. Cioè, va bene. Che indovinino pure
dai. Che capiscano che sono stato con te, con un uomo. Non mi frega ora, sai?
Sarà una cosa magica, forse la magia me l’hai fatta tu” lo guardò sorridendo
che sembrava un bimbetto impunito. Michele ebbe di nuovo voglia di baciarlo ma
ora doveva lasciarlo andare. Non c’era più il tempo di pomiciare.
“Ti lascio andare,
ora dammi un bacio” dopo un rapido bacetto, i due neoamanti si staccarono,
promettendosi di sentirsi appena le acque si sarebbero calmate.
Sfrecciando veloce tra le vie deserte, nervoso
Diego iniziò a parlare tra sé. “In poche parole: ho incontrato un collega e
abbiamo bevuto troppo. Ero ubriaco e non volevo farmi vedere in quello stato. Così
ho girato per un po’ finché non ho incontrato Michele, uno che conosco da poco,
che mi hai proposto di venire a vomitare a casa sua anziché per strada. Poi tra
una cosa e l’altra si è fatto tardi ed mi sono addormentato sul tuo divano. Può
regge no Diego, eh?” si guardò sullo specchietto retrovisore pensando che
quelle occhiaie erano davvero oscene ma gli rendevano una certa aria da ribelle
che non era male.
Ecco vedi? Lo sapevo che mi veniva la pelle d'oca, che nemmeno se ne vuole andare, lo sapevo prima di leggerlo. Tra i tanti problemi, le tante bugie in cui sono immersi, Diego e Michele si sono amati, e questa volta l'unico legame usato è stato il loro sentimento. Diego è sicuramente innamorato e non ha problemi a dirlo, ma anche Michele, pur non volendo ammetterlo nemmeno con se stesso, è sulla buona strada. Ora però, soddisfatta almeno la voglia di stare insieme, dovranno cominciare a "lavorarci su": non sarà facile uscire dalle situazioni contorte, non solo mentali, in cui sono invischiati,
Spettacolare questo nuovo capitolo. Finalmente si sono amati e soprattutto Michele si è messo a nudo davanti a Diego mostrando un lato fragile. Teme di soffrire ma soprattutto di far soffrire chi lo ama, ma Diego non è solo masochista ma anche terribilmente cotto quindi non credo che il nostro riccio preferito si libererà presto di lui. Una cosa che mi ha sorpreso è stato il modo in cui Michele ha reagito ai lividi di Diego, buttandola sullo scherzo per non fargli pesare quel suo vizietto, anzi ha voluto soprattutto enfatizzare il fatto che gli sia piaciuto lo stesso anche senza corde e simili.
Questo blog è nato per tutti quelli che amano la coppia Caparezza/Diego Perrone (altresì detta Diegorezza) in odor di slash (slash fanfiction) e per coloro che amano Diego Perrone e il mitico Michele Salvemini come artisti, con un occhio speciale e fantasioso sugli altri musicisti che più o meno ruotano (o hanno ruotato) intorno a questa coppia. Welcome.
ATTENZIONE: tutte le fanfiction presenti nel sito che citano Diego Perrone e Michele Salvemini (Caparezza)e altri personaggi reali, sono da considerare sempre e tassativamente frutto della fantasia e del talento dell'autore. Non c'è niente di reale né è a scopo di lucro. In caso contrario, qualora si racconti un avvenimento "reale" non sarà una fanfction e verrà ben specificato.
Se non vi piace lo slash non leggetelo
Sublimando sul palco................................................................................................................................
-Durante fuori dal tunnel, alla frase: “Mi sento stretto come quando inchiappetto un topolino” (al posto di puffo, per adeguare alla scenetta) mimato un atto omosessuale, nella fattispecie CaparezzaVSDiego.
-Durante Bonobo Power, vengono imitati coiti e Diego, dopo aver tentato Capa al sesso bonobo, si consola prima con il tastierista poi con una banana.
-Durante una nuova versione di Fuori dal tunnel, Caparezza imita un nuovo coito omosex con uno stura lavandini sempre ai danni di Diego.
-Durante il dito medio di galileo, Diego presta il fianco alla famosa frase: “Temono il dito di Galileo tra le chiappe” mettendosi in posa per farsi infilare metaforicamente il dito medio tra le chiappe da Caparezza.
-Durante una delle tante versioni di Abiura di me, Diego dice: “Ti posso cliccare?” e dopo averlo toccato con la freccetta, arriva con un finto dito (tipo sempre mouse del pc) e lo sbatte sui genitali di Capa.
-In un'altra di Abiura, Caparezza impugna il pacman e "mima" di mordere qualcosa che pende dal corpo di Diego, indovina un po' cosa...
-Ancora Abiura di me, Diego fa la principessa del videogioco di Super Mario che amoreggia con Tetris, interpretato da Caparezza.
-Durante Kevin Spacey, Diego Harry Potter, sbatte la bacchetta magica verso il sesso per evocare un sortilegio contro la prostata di Caparezza.
-Durante stango e sbronzo Caparezza prende di petto le dimensioni della scimmietta di Remy (interpretata da Diego) e definisce le dimensioni del suo pene siffrediane.
-Prima di Auditel's family, per parlare del decadimento dei rapporti amorosi, Caparezza imita una telefonata ad una linea erotica e Diego interpreta una centralista hard con tanto di parrucca e movenze.
-Nel live de La fine di gaia, Caparezza spinge nel sedere di Diego la lancia, gesto però non legato ad una scenetta o altro. Così...
-In The auditel family, alla fine Caparezza svende tutto, persino una notte d'amore con Diego. Ma poi si pente e cerca il suo perdono tirandogli un bacio subito ricambiato
Ecco vedi? Lo sapevo che mi veniva la pelle d'oca, che nemmeno se ne vuole andare, lo sapevo prima di leggerlo. Tra i tanti problemi, le tante bugie in cui sono immersi, Diego e Michele si sono amati, e questa volta l'unico legame usato è stato il loro sentimento. Diego è sicuramente innamorato e non ha problemi a dirlo, ma anche Michele, pur non volendo ammetterlo nemmeno con se stesso, è sulla buona strada. Ora però, soddisfatta almeno la voglia di stare insieme, dovranno cominciare a "lavorarci su": non sarà facile uscire dalle situazioni contorte, non solo mentali, in cui sono invischiati,
RispondiEliminaE anche il carattere di questo capitolo è molto contorto... XD
EliminaSpettacolare questo nuovo capitolo. Finalmente si sono amati e soprattutto Michele si è messo a nudo davanti a Diego mostrando un lato fragile. Teme di soffrire ma soprattutto di far soffrire chi lo ama, ma Diego non è solo masochista ma anche terribilmente cotto quindi non credo che il nostro riccio preferito si libererà presto di lui. Una cosa che mi ha sorpreso è stato il modo in cui Michele ha reagito ai lividi di Diego, buttandola sullo scherzo per non fargli pesare quel suo vizietto, anzi ha voluto soprattutto enfatizzare il fatto che gli sia piaciuto lo stesso anche senza corde e simili.
RispondiEliminaPoteva reagire diversamente un conoscitore dell'animo umano come lui? Uno spacciatore di sesso? Aveva già capito con chi aveva a che fare
EliminaIn effetti lo aveva intuito, doveva solo esserne sicuro
RispondiElimina