Titolo: Come l’acqua... (nell’acqua)
lunedì 1 ottobre 2012
Come l'acqua, nell'acqua
Titolo: Come l’acqua... (nell’acqua)
Pairing: Diego
e ...
Genere:
erotico
Raiting: NC
17
Disclaimer: il
solito....
La nebbiolina del vapore sale lenta lenta, il corpo è immerso in diversi
centilitri d’acqua calda, non tanto calda ma abbastanza, mentre fuori piove, fa
freddo. Lui si diverte con la schiuma, ci gioca, la tira, ci soffia sopra.
E canticchia:
“Oramai, sono mesi che passi
sopra gli occhi...” i
muscoli hanno un guizzo. Da seduto torna a sdraiarsi, a godere dell’abbraccio
della vasca, del calore del bagno. Ora si vede solo il volto. Anche tra i
capelli c’è la schiuma e pure sui baffetti. Diego se ne toglie un po’ perché lo
solletica facendogli venire da starnutire; ricomincia a cantare:
“Ed io qui fermo ad aspettare,
lascio scorrere su me come pioggia che non c’è... ” si massaggia la pelle sotto il collo:
“Come l’acqua scivoli via e te
ne vai...” dalle labbra un
sospiro di piacere, un sorriso ambiguo. Il felino appollaiato a pochi passi, lo
osserva sospettoso poiché non riesce a concepire l’idea di essere così tanto
bagnati, lui che usufruisce solo della lingua per pulirsi. A Diego scappa uno
starnuto. Forse si è crogiolato troppo e dovrebbe uscire, ma poi decide di riscaldarsi
di nuovo con altra acqua calda. A pochi metri da lui il telefono pigola. Indeciso
se rischiare di bagnarlo controlla il display. Decide di rischiare.
“Ce ne hai messo di tempo...”
“Scusami, faccio il bagno” dall’altra parte della linea un silenzio, come
se lui avesse deglutito. “Ci sei ancora?”
“Sì... niente l’immagine mi ha stordito
un attimo”
Diego ride, squittendo un: “Che scemo”
“Perché scemo? Ti stavi toccando?”
“No...” ma poi aggiunge tra l’ironico e il realmente serio: “Però... se
vuoi lo faccio... per te”
“Bastardo... se non l’hai capito
sto in macchina!”
“Non l’avevo capito... stai andando dalla tua ragazza?”
“Non cazzeggiare, toccati” il
tono perentorio manda in tilt gli ormoni del bagnato.
“Se me lo ordini così” appoggiato il telefonino sul tavolinetto e
inserito il vivavoce, Diego esegue. Ben presto il bagno si riempie dei suoi sospiri,
di energia e di poesia. Per godere, oltre al massaggio intimo, gli sarebbe sufficiente
immaginare che il suo interlocutore abbia frenato e deviato verso qualche
spiazzale in autostrada o in qualche strada secondaria (con tutti i rischi del
caso) per masturbarsi a sua volta. Un gioco perverso e pericoloso.
Il gatto osserva inquieto il proprio padrone agitarsi negli ultimi
spasmi. Come sempre teme per la sua vita. Ogni volte che viene teme per la sua
vita.
Finalmente Diego si rilassa. È stato forte, non se l’aspettava. Le cose
migliori vengono spesso fuori senza volerlo, senza essersi organizzati prima.
Asciugate le mani alla meglio con un telo, riprende il telefonino sotto
l’orecchio, e chiude il vivavoce. “Piaciuto?”
“Mmmmmmmmmmmmmmmm”
“Ingordo... scommetto che ti sei venuto addosso. Trimone!”
“No, fanculo!” ma ride, mentre si accerta che
non ci siano tracce di umidità sul volante o altrove.
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Ammazza che ficlet hot. Mi sono dovuta fare una doccia gelata per non pensare a Diego ricoperto di schiuma, intento a toccarsi e soprattutto alla sua faccia estatica nel momento dell'orgasmo. Veramente favolosa. Posso solo immaginare cosa abbia provato il suo interlocutore dall'altro capo del cellulare
RispondiEliminaLOL
RispondiElimina..........................WOW.............................!!!!!!!!!!!!!
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