venerdì 25 gennaio 2013

A place to remember 1 parte





Titolo: A place to remember
Autore: Alex G
Pairing: Diego Perrone/Michele Salvemini (Caparezza)
Genere: Real person slash
Story line: Eretico tour L'Estinzione
Rating: nessuno
Disclaimer: come sempre è tutto frutto di fantasia... I personaggi non mi appartengono. Questa storia non è scritta a scopo di lucro






Quel pomeriggio, dopo aver vagato senza una meta per le viuzze di Cerveteri, Diego cerca un riparo dal caldo torrido sotto un albero. Siede pensieroso, le gambe piegate davanti a lui, le braccia sulle ginocchia e lo sguardo fisso davanti a sé. in lontananza s’intravedono i tumuli sepolcrali e Diego si ritrova a pensare a quanto sia intrigante e magico quel luogo. In ogni città o paesino in cui si fermano per il tour lui cerca un posto che sia solo suo per riflettere e a volte, anche per comporre qualche verso. Ma quel giorno c’è un pensiero fisso che gli occupa la mente: cosa sarebbe accaduto una volta terminata la tournee. Mancano solo poche date e presto tutti sarebbero ritornati a casa, dalle loro famiglie, fidanzate e occupazioni. E lui? Si domandò cosa avrebbe fatto una volta a casa, nella sua Torino, tra gli amici di sempre, la sua ragazza. Certo. Avrebbe dedicato il suo tempo alla sua carriera da solista, alla promozione del cd, a dei concerti. Quel pensiero lo pervade di una strana elettricità. Nonostante tutto è triste. Dopo tutti quei mesi trascorsi a stretto contatto con Michele, coi ragazzi della band, le continue prove, i cazzeggi, si ritroverà solo. Sa che gli mancherà tutto, ma che soprattutto gli mancherà Michele, le ore trascorse in albergo a parlare, le notti insonni. Soprattutto gli mancherà il suo sorriso e il modo in cui lo guarda, quasi come se  lui fosse tutto il suo mondo. Diego sente di non avergli mai detto a sufficienza quanto sia importante la sua amicizia, il loro continuo confrontarsi e quanto il suo supporto anche durante i concerti sia fondamentale per la sua crescita non solo professionale ma umana. Ogni volta che pensa a Michele si sente invadere da una felicità improvvisa e il suo cuore fa le bizze quasi come un cavallo indomabile e selvaggio. I suoi occhi scuri riescono a confonderlo, a scuotere il suo animo. È ancora immerso nelle sue considerazioni quando il cellulare vibra nella tasca. ancora prima di rispondere sa di chi si tratta. Senza leggere il nome sul display, pigia il pulsante verde.
“Michi” mormora, la testa poggiata sul tronco dell’albero.
“SI può sapere che fine hai fatto?” la voce del compagno è seccata.
“Arrivo!” scatta in piedi.
“Diegone, dove sei? Qui siamo tutti pronti, manchi solo tu!”
“Ho fatto un giro, che c’è ti mancavo?” si tormenta il piercing con le dita.
“Sì, mi manca la mia seconda voce. Dai, tra poco si comincia”
“Okay, corro!” e dopo aver infilato il cellulare nella tasca posteriore, si precipita lungo il sentiero.
Durante il tragitto, non riesce a non pensare a Michele e a quello che ha provato. Cavolo, sono proprio fritto.
In pochi minuti raggiunge il cancello posteriore. Da lontano intravede la folta capigliatura di Michele e sorride felice. Quando gli occhi dell’amico incontrano i suoi, Diego si sente come se avesse un frullatore acceso nello stomaco. Imprecando mentalmente, lo raggiunge tutto scombussolato.
“Eccoti, ma dove cazzo eri? Sei sparito ore fa!” Michele è però più sollevato.
“Ho fatto una passeggiata” risponde, le mani affondate nelle tasche e l’espressione da cucciolo, ma Diego dentro di se è contento della sua apprensione.  
“Sempre a girovagare. Si può sapere dove te ne vai ogni volta?” avanza verso di lui, poi gli mette una mano sulla testa rasata. Non si è ancora abituato del suo nuovo look.
Diego è scosso da un leggero tremito. Gli sembra quasi come se Michele sia geloso di quei momenti in cui lui non è incluso: “Poi ti ci porto, è davvero magico!”
“Magico? Caspita, devo proprio vederlo, allora” sorride, il respiro diventa affannoso. Per un attimo entrambi dimenticano che non sono soli. Gli altri del gruppo li osservano in silenzio per poi entrare nel piccolo furgone rosso.
Diego si perde nel nero degli occhi di Michele, senza riuscire a guardare altrove: Sì, ti ci devo portar, magari domani”
“O dopo il concerto. Sarà più bello con la luna a farci compagnia” propone l’altro con un sorrisetto malandrino.
Sorpreso ed anche emozionato, non riesce a fare altro che annuire.
“Ehi, la volete fare finita? È tardi?” Rino fa capolino dalla portiera richiamandoli all’ordine.
Entrambi si riscuotono e imbarazzati, li raggiungono. Per tutto il tragitto fino al palco, Diego resta in silenzio, scoccando delle occhiate fugaci a Michele e fantasticando sul momento in cui sarà di nuovo sotto quell’albero. Questa volta però, insieme a lui.

4 commenti:

  1. L'idea di base è carina, sai? Però non succede niente, cioè è forse un po' troppo introspettiva, non so. Ecco, la foto vale molto di più, è proprio vero che non si dovrebbe mai giudicare un libro dalla copertina... ritenta!

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  2. Mica è finita. Questa era solo un assaggio. Diego ci torna con Michi sotto l'albero.

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