domenica 27 gennaio 2013

Una trama poco convincente





Titolo: Una trama poco convincente
Pairing: Diego Perrone/Michele Salvemini
Genere: comedy
Story line: Eretico tour
Rating: NC14
Disclaimer: come sempre è tutto frutto di fantasia e non si vuole in alcun modi ledere all’immagine dei protagonisti e insinuare qualcosa
Ispirato a  "Per tirarti su" di Alex g  Per tirarti su




“Chiariamo Diegone: non è che se vediamo io e te un porno questo ci autorizza ad entrare così in confidenza” 






Erano da poco passate le tre del pomeriggio, ancora tante ore mancavano all’inizio del concerto del Giffoni. Caparezza sedeva fuori al balcone della camera d’albergo. Una maglietta rossa e un paio di bermuda fino al ginocchio lo proteggevano dai raggi solari. Ma dell’aria condizionata sparata a palla del suo compagno di stanza non ne poteva più. Sbuffando si mosse scomposto sulla sedia di vimini. Da dentro provenivano le voci della tv accesa. Diego zappingava allegramente. Dopo il pranzo abbondante, si erano ripromessi di spararsi una sana controra, invece nessuno dei due accennava a dormire. Troppa adrenalina da pre-concerto, o le linguine all’astice che non vogliono sapere di essere digerite. Spesso lui e il suo gruppo uscivano per una passeggiata, ma in quel caso, dopo una doccia rilassante, Michele aveva scelto di stare in terrazza per respirare un po’ di quella sana aria calda ma pur sempre saporita di salsedine.
Michele chiuse per un attimo gli occhi, la testa piegata da un lato. Furono dei gemiti femminili a risvegliarlo dal torpore. In piedi, si guardò intorno per capire da dove provenissero. Pensò agli inquilini della stanza sopra, visto che sapeva che accanto alla loro c’erano gli altri componenti della sua band. Comprese presto che le voci giungevano dalla camera da letto e più precisamente dalla televisione. Incuriosito, rientrò.
Diego era sbracato sul letto in boxer, la birra tra le dita e lo sguardo fisso sullo schermo. Il condizionatore rigorosamente a 18 gradi. Michele avanzò verso di lui, la fronte aggrottata e l’espressione divertita. “Hai comprato un porno” sbirciò. Lo schermo piatto incastrato sul muro mostrava una ragazzetta bionda distesa sul letto che si masturbava. “Gemelle di piacere” rispose la sua seconda voce. “Un filmone Michi!” rideva cercando così di stemperare l’imbarazzo. Poi gli fece segno di sedersi accanto a lui. “Mi sto arrapando!”
“Sì ma così farai arrappare tutto l’albergo. Abbassa” Michele tentò di agguantare il telecomando per trovare un volume ragionevole ma l’alro fu più rapido di lui. Lo afferrò allontanandolo dalla sua portata.
“Dai, abbasso io, tu mi tratti come un sordo”
“Beh lo capisco che bisogna superare il rumore del condizionatore” replicò Michele caustico.
“Ancora con il condizionatore? Non fare lo stronzo e vieni a goderti Ludmilla”
“È il nome dell’attrice o della protagonista?” Michele si sedé al suo fianco.
“Della protagonista” Diego era molto divertito, sembrava davvero entusiasta di quella piccola trasgressione.
“Ma si tanto dopo paga la produzione” Michele sgomitò il compare ridacchiando.
“Ben detto!” rispose Diego complice. Con le dita si stuzzicò il piercing sul labbro. Ora che Michele lo affiancava, non sembrava più ipnotizzato dalla tele; l’attenzione era più per il suo collega e, in un certo senso, datore di lavoro, che per Ludmilla.
Nel film qualcuno bussava alla porta. Una ragazza pressoché nuda entrò nella stanza di Ludmilla.
“Ciao sorellina, dormivi?”
“Sono così eccitata, oggi sono stata con il mio ragazzo...”
La sorella si stese accanto “Raccontami, avete fatto l’amore?”
L’altra rise: “Mi ha strappato i vestiti di dosso” continuò a sfiorarsi.
“E poi, che avete fatto?”
“Mi ha toccato”
“E come?”
“Ora te lo mostro” Ludmilla si portò la mano all’interno degli slip.
“Che interpretazione” commentò Michele guardando il suo amico il quale sembrava più agitato e sudato di prima. “Beh, che bisogno hanno di saper recitare, tanto devono solo mostrare la figa”
“Ah, ci riescono alla grande”. Nel frattempo i gemiti delle due pornostar avevano surclassato tutto il resto, Michele e Diego ammutoliti. Quest’ultimo lasciò scivolare la mano sul torace sfiorandosi i peli. Nonostante i diciotto gradi, anche Michele cominciò a sudare. Ormai l’atmosfera si stava surriscaldando tanto sullo schermo quanto nella stanza.
Lo sguardo di Michele cadde sull’erezione del collega ormai evidente attraverso i boxer. Mentre le protagoniste si lasciavano andare ad un appassionato sessantanove, si toccò ma giusto un attimo.
“Chissà perché si pensa che gli uomini considerino tanto eccitanti due donne insieme”
“Perché lo sono Miche’” fu il commento lapidario dell’altro. Che poi aggiunse: “Anche due uomini non sono male” sul bel visetto si allargò un sorriso malizioso.
Michele lo fissò: “Tu ti guardi anche quel genere di film. Interessante” ora era lui a ridere malizioso.
“Non è che li guardo, mi è capitato un paio di volte con la mia ragazza, ma per curiosità” si affrettò a giustificarsi.
“E a lei piacevano?”
“Non più di tanto”
Nel frattempo che loro cianciavano, le gemelle del film avevano tirato fuori vari oggetti del quale usufruire in tutti i modi.
Diego si accarezzò sopra i boxer. “Te li guardi i pornazzi con la tua ragazza?”
“Chiariamo Diegone: non è che se vediamo io e te un porno questo ci autorizza ad entrare così in confidenza” rispose scherzoso ma tuttavia impacciato. Imbarazzato soprattutto dalla piega che stava prendendo la situazione. Ma Diego non sembrava intenzionato a cambiare argomento: “In uno di questi film c’era un bel moro, alto” il suo respiro divenne grosso. “Aveva un  bel cazzo” ormai l’attenzione di Diego era tutta per Michele, entrambi dimentichi del film. “Come il tuo”.
Al rapper molfettese si seccò la gola e Diego continuò: “Ti assomigliava, Michi. Appena l’ho visto ho pensato a te”
Michele deglutì dolorosamente. Ormai non poteva più negare che quei discorsi, uniti al resto, lo avevano eccitato e neanche poco: “E che faceva questo pornoattore che mi somiglia Diego, dimmelo”
“Era con un altro, erano in piedi in una doccia dopo lo sport. Se lo strusciavano addosso no, lui e quest’altro che era piccolino, tatuato...” fece l’occhiolino.
“Ma va? Ma pensa un po’ che coincidenza... ” Michele sorrise ma, pur apprezzando il tono da cazzeggio, si sentiva più nervoso di prima. E nessuno si curava più delle gemelle ormai semisvenute dopo l’orgasmo. Michele fissò il labbro inferiore dell’amico un attimo di troppo e, agitato, cercò di allontanarsi dalla gamba di Diego attaccata alla sua.
“Non ti prendo in giro Michi, è tutto vero”
“Sì ma secondo me tu non eri con la tua ragazza quando guardavi il mio sosia e il tuo sosia che si strusciavano sotto la doccia, di’ la verità”
Diego restò in silenzio guardando per pochi secondi la televisione e poi, senza preavviso, la spense.
“Ma perché?”
“Dai, tanto la trama l’ho capita, so già come va a finire”
“Beh si in effetti la trama era piuttosto scontata” Michele continuò la pantomima.
“Facciamoci quel pisolino Michele, sono quasi le quattro e dopo dobbiamo andare” Diego si sdraiò sul letto di fianco, dando le spalle al collega.
E ora che ne faccio di questo? Pensò Michele guardando verso il basso.
“Ma non mi racconti nemmeno come va a finire?” insisté sdraiandosi a sua volta al suo fianco. Diego fece un sorrisetto divertentissimo. “Facevano un sacco di cose Michi. Si baciavano, si leccavano, insomma le solite cose”
“Poca trama anche là”
“Già poca, non ci si impegnano. Ora abbasso, c’è troppa luce” Diego allungò la mano fino all’interruttore della serranda elettrica vicino al letto. Una volta nella quasi oscurità Michele tentò di appisolarsi ma senza successo. Nemmeno Diego dormiva e non finse di dormire. Dopo poco si girò dalla sua parte e lo abbracciò lateralmente. “Sto più comodo con la testa sul tuo petto, ti dispiace?”
“Un po’ sì” ammise Michele: “Dopo quello che mi hai detto” la voce era bassa e intimidita.
“No ma scherzavo. Non prenderebbero mai un pornoattore che ti somiglia, tranquillo. Sono tutti muscolosi e glabri. Noiosi...”
“Sì, io sono molto più sexy ovvio”
“Sicuro” lo sentì ridacchiare ma, non si spostò dalla posizione ed entrambi continuarono a godersi l’abbraccio fino a quando non fu ora di prepararsi.


2 commenti:

  1. Condividere qualsiasi esperienza sembra essere lo scopo della loro vita. Nonostante un filo di imbarazzo che Diego riesce sempre a stemperare nell'ironia e che Michele invece soffre un pò di più, finiscono sempre per essere compagni di avventura. E quella complicità che senti sempre fra questi due ragazzi, quanto intriga!

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    1. Ma no. Ma chi lo dice che intriga? Ma che ti viene in mente.... a me per niente! :D

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