venerdì 31 agosto 2012

Ti voglio sposare

Titolo: Ti voglio sposare

Pairing: Diego Perrone/Michele Salvemini

Genere: real person slash, delirio

Storyline: ipotetico futuro 10-09-‘13

WARNING:  PG13 per slash!

Tutto ciò si consideri fantasia dell’autore e non a scopo di lucro





Anche se sono quasi le sei del mattino, non ci riesco a dormire. Sono due giorni di seguito che sono sveglio! Mamma che festa è stata quella di ieri sera, quasi mi ha ricordato quella che facemmo per a fine dell’Eretico tour, ti ricordi? Ovvio che sì. Così ora mi ritrovo a scrivere su questo foglio perché non ho sonno per quanta adrenalina ho in corpo, proprio come quella notte, dopo che tu mi hai detto: “Ti voglio sposare” . Mamma mia... ti risi in faccia, poi ti dissi di no, che anche se si fosse potuto non me la sarei sentita mai, sposare Caparezza? Così da trovarsi come rivali tutti i caparezziani del mondo? Non sia mai, non vorrei minare il mio già scarso equilibrio. Così ti ho risposto ed ero serio, quello che non sapevo è che lo fossi anche tu. Poi si spiegarono i tanti perché: la tua dichiarazione ai concerti, la fuga in Germania. Stavi gettando le basi per tutto questo... mi hai spiazzato, testardo come sei, hai fatto tutto fino in fondo, anche se io all’ora, ti dissi di no. Praticamente mi hai fatto trovare di fronte a cose fatte, hai detto soltanto: “Dillo a mamma e papà, alla tua ‘amica’, dillo a tutti. Ma tutti non farli venire a Düsseldor, il resto sì” e così è stato. Pensa al mio imbarazzo a dover dire a mia madre, a mio padre, alla mia ragazza, guarda che mi sposo, sì con Michele in Germania. No, ma è una cosa “puramente” simbolica per i diritti dei gay... certo, sicuro, si fa per ridere... Quanto mi sarò sentito meschino? E l’ho fatto cazzo, non so nemmeno come, ci sono riuscito.
Siamo partiti ieri mattina prestissimo e l’idea che la sera saremmo tornati a Molfetta perché, il mio pazzo neo maritino si è messo in testa di festeggiare con tutta Molfetown matrimonio e compleanno insieme! 40 anni, ho sposato un vecchio! A parte quanto ci abbiamo messo per decidere cosa mettere, tipo che ne abbiamo parlato per mesi, con vari consigli che nessuno dei due ha ascoltato, alla fine tu ti sei presentato con una di quelle tue magliette con un puffo (no, non mi andrà giù tanto facilmente, credimi!) e i capelli raccolti, mentre io con il giubbino di pelle nera e la camicia bianca sotto, te l’ho fatta fare la tua porca figura! Tanto che poi mi hai sussurrato davanti a tutti: “Sei così carino che inizio a farti la festa qui” bastardo! Divertente è stato divertente, con il traduttore che ci spiegava passo dopo passo i nostri diritti da sposati. E mia madre che ascoltava tutta rapita, e la tua tutta stranita. Io te l’ho detto che le mamme certe cose le capiscono, ma tu non ci vuoi credere, eh? Poi, ovviamente, quegli stronzi dei nostri pochi amici presenti, hanno iniziato a gridare: bacio bacio. E ci è toccato. Ci siamo baciati per la prima volta davanti a tutti. E guarda che fingere di darsi un bacio finto, non è che sia tanto facile... ma dalle foto che ho visto, siamo stati due finti gay credibilissimi! E poi di nuovo in aereo, questa volta da sposati però... dentro di me ero un po’ diviso e anche incazzato, io so che l’hai notato. Perché improvvisamente mi sono sentito preso per culo, insomma ti ho sposato o non ti ho sposato? Non si può andare a dire al Tg5 che è un gesto simbolico, simbolico un cazzo! Così ti ho detto che non mi sarei accontentato, che volevo anche il resto... e tu mi hai risposto a tremila metri da terra: “Guarda che io ti ho chiesto di sposarmi sul serio, sei tu che sul serio mi hai risposto di no”
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“Sposami sul serio” ti ho detto con sincerità, e tu mi hai risposto: “Già fatto”.
Poi ci siamo trovati tutti i caparozzi più scatenati, nonché gli amici e quelli del gruppo all’aeroporto, che ci hanno portato i fiori e i peluche... che stronzi!  Ma le risate però. Poi è iniziata la festa, cioè il concerto.... che casino! Proprio dove tu facesti quel famoso concerto dieci anni prima, e ora c’ero pure io. E ti ho pure cantato Happy Birthday, come Marylin... ma non ho detto mister president, però ero tentato.... Ma quanto abbiamo bevuto? Io ho provato a toglierti il bicchiere più di una volta perché dovevamo essere lucidi, c’era pure Niki Vendola, non si poteva fare figuracce. È stato davvero toccante il momento in cui hai chiamato Marco Alemanno (il compagno di Lucio Dalla n.d.r.) e hai spiegato a tutti che l’idea ti è venuta grazie a lui. Che non avresti potuto sopportare di lasciare questo mondo sapendo che nessuna legge tutela le persone non sposate, se sono dello stesso sesso e che questo matrimonio forse scardinerà finalmente il pregiudizio. Io ti ho amato tantissimo in quel momento e se non fossi già innamorato di te da 15 anni, sicuramente ieri notte mi avresti fatto innamorare ancora. Mi sono riennamorato di te ancora. Cazzo quanti giornalisti c’erano, tv, carta stampata, gente assurda venuta da tutta Italia. La prossima volta però facciamo una cosa discreta. Non invitiamo nessuno, solo io e te. Sei d’accordo? Continua a dormire... grazie per aver detto a tutti che mi ami. Magari la maggior parte non ha capito che dicevi sul serio, ma alla fine a noi che ci frega? L’importante è che lo sappiamo noi.

1 commento:

  1. Non so come fai, ma mi sorprendi ogni volta di più... questa storia, sia nello stile in prima persona, che nel plot generale... è semplicemente grandiosa!

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