lunedì 13 maggio 2013

La cinquantaduesima volta, decima parte



Titolo: La cinquantaduesima volta
Autori: Giusipoo
Pairing: Diego Perrone/Michele Salvemini
Genere: AU/ /Romantico/Introspettivo  
Rating: PG, slash, NC 17 
Disclaimer: come sempre è tutto frutto di fantasia compresi i nomi di luoghi, i nomi di attività commerciali, locali, gruppi musicali.
I personaggi sono originali, i nomi sono stati scelti per ispirazione artistica e non per insinuare qualcosa.




Alle otto e trenta si riuniscono all’aperto, sotto un grande pergolato per la prima cena di Michele e Diego in terra pugliese. Tutti hanno collaborato ma quelle che si sono date da fare di più sono sicuramente mamma Giovanna e Fanny, che ha persino preparato il pane. C’è anche Jacopo, il suo fidanzato, un bel ragazzino lentigginoso. Diego si sente a suo agio, sopratutto perché nessuno sempre curarsi di lui, tutti così occupati a parlare di se stessi. Spesso si cade nel dialetto stretto, in particolare Giovanna e Antonio quando bisticciano. Gli è ben chiara la situazione: Giovanna non ha perso il suo ruolo matriarcale: si occupa della casa, fa la spesa, dispensa consigli e conta tantissimo per Antonio. Annabella invece è la parte artistica, l’amante, quella che è venuta dopo. “Il sesso conta moltissimo in una coppia” sta dicendo come se niente fosse davanti alla figlia. A Diego scottano le orecchie, ci vuole un altro giro qui... E si tira giù il quarto bicchiere di birra. “Ad esempio io e Antonio riusciamo a farlo ancora tre volte a settimana. Lui sessantuno e io cinquantasei anni, non è male” Diego ringrazia Dio che Giovanna sia in cucina in quel momento ma si chiede come faccia Jacopo a stare così sereno! “E tu e Michele? Dai raccontateci, come funziona una coppia gay?”
“Ho sentito dire che è gay fanno tantissimo sesso” precisa Fanny.
Michele corre in difesa di Diego e di se stesso: “Anna, Fan, noi preferiamo non essere definiti da una sigla di taglio giornalistico. Siamo molto innamorati e per questo motivo scopiamo molto”
Annabella si accende una sigaretta: “Sì ma con i ruoli come vi dividete? Fate un po’ ciascuno o c’è una preferenza?”
Altra birra!
“Mamma, smettila, la fai sembrare così meschina come cosa! Michi è un artista. Non gli piace essere confinato in ruoli”
“La piccolina ha ragione” ma Antonio, che è stato in silenzio fino a quel momento, e Giovanna, difendono la virilità del figlio: “Io non ce lo vedo Michele a stare sotto. Con tutto il rispetto per Diego, penso di conoscerlo”
“Vero” dà man forte la prima moglie: “Nemmeno le supposte voleva mettere da bambino! Mi scappava da tutte le parti”.
Annabella scoppia in una risata volutamente antipatica: “Dai Giovanna, finiscila! Ne avrà fatti di passi avanti rispetto a quando era un pampino. Che mi fai come quelle donne che dicono: no a me lo sperma fa schifo?” Questo è troppo! Diego pensa che non ce la farà a stare con quella famiglia che fa quel genere di discorsi davanti a una ragazzina, ma nel frattempo Fanny sembra assorta dal suo iPhone e non bada più agli sfondoni di sua madre. “Cosa c’è di più naturale poi? Veniamo tutti da là!”
“Non parlarne durante il dessert ad esempio!” Chiarisce Michele facendo ridere tutti e poi si inizia a parlare di politica. Anche se gli animi si accendono per via delle opposte fazioni, Diego non rimpiange l’argomento attivo/passivo e sperma sì o no. Ha la testa che gli gira per il troppo bere, quando saluta tutti, e tutti gli risponde buonanotte in coro, così appassionato che sembra stia per partire per un lungo viaggio intorno al mondo.


“Ora starai pensando che la mia famiglia è troppo fuori: solo Annabella lo è veramente. È fatta così, dice tutto quello che pensa e parla continuamente di sesso”
“Ho notato. Ad un certo punto ho anche pensato di scappare. Ho avuto paura per Fanny, ma che roba! È una bambina”
“Non lo è ma quel che è peggio che non si è mai fatta scrupolo di farsi sentire urlare quando lei e papà lo fanno”
“Per questo te ne sei andato da qui?” Diego lo domanda titubante. Sa che non è solo questo in realtà. Michele voleva viaggiare, vedere il mondo. Avrebbe potuto fare il carrozziere in qualsiasi parte del mondo, ma un destino felice lo ha portato a Torino, un destino felice per lui. A quel pensiero lo abbraccia. Michele ricambia stringendolo a sé e prendendo ad accarezzargli i capelli. “Quando me ne sono andato mio padre stava con Annabella da poco. Io non la conoscevo molto e lo vedevo felice. Se sono contenti loro della situazione, per me va bene”
“Gli hai mai parlato dei... insomma dei tuoi gusti, preferenze?”
“Non c’è stato bisogno. Una volta che tornavano da Monaco mi sono venuti a trovare a Torino. Abitavo da poco a Via Trento e sono scesi senza annunciarsi. Ero con un ragazzo...” Diego s’intristisce. “Dai, ancora gelosia retroattiva?” Michele se lo coccola con ancora più convinzione. “Non facevamo niente di che solo che era mezzo nudo e io... beh, per rompere la tensione ho detto che gli stavo facendo un ritratto ma hanno capito. Anche perché non c’erano tele in giro...” sogghigna.
“Mi sarebbe piaciuto essere il primo” annuncia Diego ormai entrato nel melanconico. “Tu sei stato il primo per me e...”
Michele lo gela: “Per me conta essere l’ultimo, non il primo”. Diego giochicchia con il piercing sul labbro. E Michele capisce che qualcosa non va, è sicuro che qualcosa non vada: “Non lo sono?”
“Beh... sì certo, ma se sentissi il bisogno di scopare con un altro? O con una ragazza, sarebbe un problema?” Poi sorride e ci ripensa: “Scusa, mi devo essermi fatto condizionare da questa atmosfera libertina”
“Guarda che invece parliamone pure. Se senti il bisogno di andare con altri sì Diego, sarebbe un bel problema perché io non mi vedo in una coppia aperta, capisci? Tu sei solo mio”
“Ma certo, nemmeno io. Impazzirei a saperti con un’altra o un altro”
“Non succederà, e ora vieni qui e baciami”. I baci di Michele gli restituiscono un po’ di serenità. Non fanno l’amore, quella prima sera, un po’ perché gli sfizi se li sono già tolti prima di cena, un po’ per la stanchezza e sopratutto perché Diego sente di dover metabolizzare la famiglia di Michele. No, anche se lui gliene aveva fatto cenno, non si aspettava una serata così. Non riesce a dormire Diego, le esternazioni di Anna di fronte a sua figlia e al fidanzato di lei. Persino davanti all’ex (e nemmeno tanto ex) compagna di Antonio! Sente il suo compagno russare, il rumore del condizionatore lo disturba. L’aver cambiato letto lo disturba. E poi ce l’ha duro. Gli viene in mente quando era ragazzo, che ogni scusa era buona per masturbarsi. Ecco, quella sarebbe una buona occasione. Decide di infilare le auricolari e scorrendo nel lettore, la prima canzone che lo blocca contiene la voce sensuale di Davide. Cazzo, non l’ho chiamato, e ora sarà in qualche locale e se gli mando un sms non lo leggerà prima di domani mattina all’alba, riflette massaggiandosi il pene nei boxer. È sempre più eccitato Diego. Tutto lo turba, lo incita alla lussuria. Pensa alle chiacchiera a cena, a come è bello il suo Michele anche in Puglia, sopratutto qui, tra quei profumi e quei colori spettacolari. Così sexy e virile... Poi ripensa alle sconcezze di Annabella; la voce di Davide lo confonde, Davide e Michele lo confondono e i pensieri si miscelano come caffè e Sambuca. Il sapore di Davide è diverso da quello di Michele... si lecca le labbra, se lo tira fuori e guarda l’amante piegato da una parte con il braccio sugli occhi. “Michi se sapessi” sussurra sapendo di non poter essere udito. “Sapessi che bocchino gli ho fatto a Davide ieri! Poi abbiamo pure scopato. Proprio una bella scopata. Non ho resistito. Era la sera prima Michi. Non ho resistito alla tentazione. Me la sono proprio spassata. Sono un bastardo vero? Ma perché? No, non lo sono. Non fa niente, tu non lo saprai e se non lo saprai sarà come se non fosse mai stato..” intanto le immagini di lascivia sfrenata con Davide spariscono come se avesse spento una vecchia televisione catodica, e ora da vedere restasse solo il puntino in mezzo. E anche dell’eccitazione non resta più nulla. Se lo sente venir meno nel pugno. Chiude gli occhi. Se vuole dormire, si dice, è ora che tolga le auricolari.
Malgrado si siano addormentati piuttosto tardi, alle nove sono in piedi. Durante la notte, Michele ha spento il condizionatore che in effetti disturbava e il caldo li ha svegliati, sorprendendoli abbracciati e ammantati nel reciproco sudore. Dopo una doccia svelta, si spostano tranquilli in giardino dove si svolgerà la colazione. Una colazione a scaglioni però. In casa Salvemini ognuno si sveglia quando vuole. Annabella e sua figlia dormono ancora, invece Antonio è nel suo orto. È un ex macchinista in pensione e da quando non lavora più il suo hobby preferito consiste nel tirare su fiori e piante da frutto e verdure varie. Poi, con l’aiuto di Giovanna, fanno anche la giardiniera in previsione dell’inverno. Anche questo aspetto fa pensare a quella famiglia come una specie di comune. Fanny va a scuola, Annabella parte per le sue spedizioni, Giovanna si occupa della casa, compreso l’appartamento di Antonio e Annabella. Poi c’è l’appartamentino di Michele lasciato sfitto solo il mese d’agosto, quando lui torna per le ferie; per il resto dell’anno è occupato da inquilini come casa vacanze. Un introito in più e di questo si occupa Giovanna. Insomma, in quella famiglia tutti hanno da fare.
Diego si guarda intorno ammaliato. Il mare si vede in lontananza, l’aria è calda ma la brezza frizzantina lo rincuora. Tra l’inzuppo di un biscotto e lo spalmo della marmellata, Diego fa una considerazione: “Michi non lo capisco: ma come hai fatto a preferire Torino a questo paradiso. Cioè io ci vivrei sempre”
“L’inverno non è così divertente. E poi lo hai detto tu, no? Qui tira un’aria troppo libertina. Un conto se sono i tuoi coinquilini, che tra l’altro non sono mica fuori come i miei, ma quando a fare gli hippy sono tuo padre e tua madre, beh... cambia!”
“Sì, questo sì, però io sarei andato altrove. Torino è tetra”
“Lo dici perché ci hai sempre vissuto. A me è piaciuta subito, e considera che prima sono stato anche due mesi a Napoli, sei a Roma e cinque a Lugano”
Diego fa un sorriso dolce, tuttavia Michele scorge una nota d’amarezza nel suo sguardo: “Fortuna mia allora che ti sei fermato proprio a Torino” gli stringe la mano sotto il tavolino. Michele si rincuora subito stringendo quella mano così perfetta: le nocche tese, il polso sottile, i palmi leggermente umidi di sudore. Più passa il tempo con Diego e più è felice, più è felice e più lo ama. Pensa che sono quasi due mesi, si avvicina la cinquantaduesima volta. “Ti amo Diego” e glielo dice guardandolo con tutto l’amore che uno sguardo può esprimere. Diego lo capisce e si commuove. Sposta la sedia vicino alla sua e gli accarezza la barba: “Da morire io Michi! Ti amo da morire anch’io” gli scocca un lungo bacio sulle labbra. In quel momento giunge alle loro spalle Fanny.
“Ma che carini siete, vi fate le coccole di prima mattina! Io non potrei, ho troppo sonno a quest’ora” e si butta pesantemente su di una sedia.
“Ma sono passate le dieci” la redarguisce suo fratello. Diego sogghigna leggermente imbarazzato. Non sa se si abituerà mai a baciare un uomo in pubblico.
Il resto del giorno lo passano in spiaggia. Con loro c’è anche Fanny. Diego e Michele scoprono così che lei ha un bel seguito di corteggiatori, nel caso si stancasse di Jacopo o questi le facesse un torto. Alla fine della giornata, nonostante la protezione, il viso di Diego ha assunto una nuance color aragosta. Invece Michele è già diventato nero come un lupo di mare. Abbracciati camminano su per gli scaloni portandosi dietro le due borse e camminando chiacchierando. Fanny li segue dietro, ha già precisato che non tornerà subito a casa per un aperitivo con le amiche.
“Anche tu vuoi fare vita mondana Diego?” Domanda Michele, ma è una proforma, sa già la risposta. “Per niente, voglio fare una doccia! E poi i tuoi genitori. Non li ho visti per niente oggi”
“Non ti preoccupare, si rifaranno stasera vedrai. Annabella ti chiederà cosa ne pensi del posto e Giovanna ti metterà una crema doposole fatta in casa” poi Michele si preoccupa: “Povero amore, e pensare che siamo stati quasi sempre sotto le cannucce. Come hai fatto ad abbrustolisti così!”
“Non sono abituato a questo sole, a me basta il riverbero per cuocermi” finalmente arrivano nella villa dei Salvemini. In quel momento il cellulare di Diego si rianima. Quando legge il nome di Davide ha un brivido. Cerca di rispondere come se niente fosse, ma parlare con lui davanti a Michele lo imbarazza. Certo, non può nemmeno isolarsi. Così finge di raccontare del più e del meno e Michele non ci fa caso. Ma quando riattacca e sono già dentro l’appartamento, Diego è colto dai sensi di colpa e lo abbraccia forte, stringendosi a lui. “Facciamo la doccia insieme?” chiede Michele baciandogli la fronte.
“Certo amore, certo che sì!”
“Chi era?”
“Alessio”
“Strano, sembravi nervoso...” ma lo dice con un sorrisetto. “Va tutto bene, che fa se sono un po’ gelosetto?”
“No, anzi... mi piaci gelosetto” e sbaciucchiandosi si avviano verso la doccia. Nel frattempo che Michele si spoglia dandogli le spalle, Diego ha già eliminato l’ultima chiamata ricevuta. 

6 commenti:

  1. Diego, bravo ragazzo, dimenticati quel Davide che c'è Michele che lascia la scia di bava dietro ogni tuo passo !
    Ma che pessima famiglia quella di Michele ! eppure sembra non curarsene più di tanto !...
    La 52esima volta... la stiamo aspettando nervosamente ! Cissà come sarà, magari ancora stretti l'uno all'altro ...

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  2. Michele sarà gelosetto, ma Diego è un pò... stronzetto! ;o)
    Cioè lui fa il geloso a oltranza anche del passato del compagno, e nello stesso tempo pensa di farsi tranquillamente chi gli pare... è strano.
    E questa cinquantaduesima volta ormai imminente, mi manda assolutamente in paranoia. Cosa può succedere? Cosa è già successo, soprattutto, alla cinquantaduesima volta? Sembra una storia che si ripete... ma se di una storia è vero solo quello che l'ascoltatore crede (non è mia purtroppo), io non ci credo che succederà qualcosa di brutto. No che non ci credo.

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  3. Concordo con Annina, Diego è davvero stronzetto a fare il geloso e poi a tradirlo in modo spudorato. Parla con Davide perfino davanti a lui. Eppure si professa innamorato di Michele, gli dice che l'ama. La famiglia di Michele è davvero anticonformista per essere del sud, ma è tanto simpatica, soprattutto la sorellina, ma anche la mamma di Michele sembra una persona eccezionale. Brava, mi piace sempre di più. Anche io sono curiosa di sapere come sarà questa cinquantaduesima volta e soprattutto se ci sarà perchè temo che il tradimento verrà a galla e nn credo che Michele lo prenderà tanto bene

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  4. Ma dai mi fate la morale a Diego?? Eppure due su tre avete letto Danzando qui no? E sapete cosa ne penso del concetto di "tradimento" :)

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  5. Io non moralizzo, ammetto tranquillamente il tradimento e mai le confessioni di comodo. Dico solo che se per una persona non è un problema tradire, non dovrebbe nemmeno soffrire di gelosie... soprattutto retroattive! :o)

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    1. Una persona che tradisce è insicura, anzi... sono proprio quelli che tradiscono i più gelosi di tutti! Giusto o sbagliato che sia è un comportamento tipicamente umano. In quello che scrivo cerco sempre di rispecchiare una realtà che è fatta anche di difetti, bugie, tradimenti e meschinità. Solo nelle favole sono tutti valorosi, alti, biondi, impavidi e perfetti!

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