martedì 9 ottobre 2012

Il primo di tanti



Pairing: Diego Perrone – Michele Salvemini (Caparezza)

Storyline: Tour Habemus capa (2006)

Rating: NC 13

Disclaimer: è tutto frutto di fantasia, come sempre e niente è fatto a scopo di lucro



Il fatto è che a me gli uomini non sono mai piaciuti perché non sapevo ce ne fossero come lui


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Ecco ci siamo, sta pensando Michele di fronte al letto. Nemmeno due lettini gemelli o due alla francese, come gli è capitato più di una volta con qualche fidanzata, che poi si dorme solo su uno e l’altro nemmeno si guasta. No, un letto matrimoniale, con tanto di raffigurazione artistica di Madonna con Gesù neonato sopra la testata. Contingenze, dopotutto i conti deve provare a farli quadrare, è lui il protagonista, se si va troppo in passivo... passivo... quella parola improvvisamente assume tutto un significato lubrico mentre Diego, apparentemente tranquillo, sta piegato letteralmente sopra la sua valigia, alla ricerca del sacro graal probabilmente, visto la passione che ci mette. “Hai perso il peluche o cerchi il pigiama con gli orsetti?” prova a stemperare con una battuta che dovrebbe suonare innocente, ma che è già da camerata. Cazzo, che diritto ha lui bullarsi, o burlarsi, ma più da bullo che da burla, di lui? La storia del pupazzetto con il quale teoricamente dorme, gira già da un po’ nel gruppo, ora finalmente il capo band potrebbe riuscire a scoprire se è vero. In realtà gli frega quanto sapere se Diego porta i boxer o gli slip. Una di quelle domande da giornalista di Cioè, me lo hanno chiesto. Ecco che sta di nuovo pensando a lui in senso piuttosto volgare e specifico... Cavolo, se la smettesse di andare sempre in giro con quei pantaloni pinocchietto con il cavallo così assurdamente basso, e che poi basta poco per restare con le chiappe di fuori. Caparezza ha un sussulto mentre pensa che non dovrebbero provocargli proprio niente le chiappe esposte della sua seconda voce, men che mai essere ritenuto interessante sapere se il cordolo che sbuca fuori, un giorno si e l’altro pure, dai pantaloni, è l’elastico di un boxer  o di uno slip. Oggi sono violacei.. e basta, sto impazzendo! E tutto questo senza nemmeno essersi spogliati. Che poi la cena non si è protratta così tanto, e se non fossero stati così lontani da casa sarebbe potuto tornare a Molfetta il giorno prima di un concerto del tour di Hamebus capa, il primo tour con Diego Perrone. Invece no. Della cena alle ventitre e trentuno avevano tutti le palle piene, e a mezzanotte meno cinque eccoci rinchiusi per la prima vota in ventidue metri quadri di hotel. A dividere un lettaccio che probabilmente è stato teatro di chissà quante trombate.
Sesso tra innamorati, sesso mercenario, sesso per compagnia, sesso... sesso... “Che pensi?”
Al sesso... A niente”
Come se niente fosse Diego fa uno striptease degno di Demi Moore. Ma quando si ritrova in mutande (boxer) si affretta ad infilarsi sotto le lenzuola. “Vai prima tu in bagno?” gli domanda il cantante riccioluto.
“Ci sono già stato, vai pure tu”
Dopo quella risposta si sente ancora più cretino, ancora più stupido e inadeguato. Lo sapevo, si dice, dovevo inginocchiarmi davanti a Stefanino e implorarlo di restare, potevo chiedere a Pupo di farmi da seconda voce, no? Perché non ad Albano... Albano già... mi piacerebbe fare un duetto con Albano, forse finalmente i suoi video si vedrebbero su MTV, cioè sarebbe in un video perché non penso che Albano abbia mai fatto video. No, forse quando era con Romina. Ecco, Romina e Albano erano una coppia, di cantanti. Cazzo Michi, fermati perché sei arrivato al capolinea dei tuoi pensieri e devi fare ordine! Si dice tutto questo mentre si guarda allo specchio, incapace di decifrare perché si sente così nervosobarraeccitato all’inverosimile. Una cosa che non si può tanto nascondere. Magari se mi sbrigo anch’io e mi infilo sotto le coperte, forse mi conviene lascarmi la tuta, no in mutande da lui no! Va bene calma Miche’, parti dall’inizio: tu sei eterosessuale, hai avuto fidanzate, fidanzatine e amiche voluttuose, no? A te gli uomini non sono mai piaciuti. Ok caro super io, è vero, a me gli uomini non sono mai piaciuti perché non sapevo ce ne fossero come lui. Forse te lo dovrebbero spiegare da piccolo, a scuola o addirittura all’oratorio che ci sono persone così diverse da te e non solo perché al posto del pisellino hanno la patatina. Che poi ora che ci penso bene bene bene, ma quale sarebbe il problema? Di lui mi piace così tanto quello che c’è intorno che probabilmente, se tra le gambe avesse la testa del coniglio lesso di Attrazione fatale lo amerei lo stesso. Lo amerei? Ho pensato amerei.. Cazzo, l’amore! Ma non si parlava di eccitazione? Di mutande  bagnate, di corpi cavernosi che si riempiono? Mentre sta lì a crogiolarsi nei dubbi, Michele pensa che sono passati già cinque minuti e che se quando aprirà la porta non uscirà l’odore famigliare dei cessi dell’autogrill, e non quello di detersivo, probabilmente penserà che sta tentando di vomitare la cena perché affetto da bulimia proprio come era Tiziano Ferro quando pesava un quintale, o peggio, molto peggio...penserà che si sta toccando... Rabbrividendo esce finalmente dalla stanza. Diego ha la testa sul cuscino piegata da un lato, l’occhio languido di chi sta per addormentarsi. Michele è confuso dalla serie di sensazione che prova, sensazioni già provate, aivoglia... Ma perché per lui? proprio non se lo spiega. Da sotto la copertina Diego fa un sorrisetto timido. Il sorriso in Diego consiste nel girare i lati della bocca all’insù in maniera quasi impercettibile, tipo Gioconda. Quanto basta per esagitare ancor di più il suo compagno di stanza, il quale vorrebbe avviare un dialogo di qualsiasi tipo: il concerto del giorno dopo, i fusilli ai funghi non erano male, dovremmo tornarci. Cazzo dici qui è a quattrocento chilometri da te e cinquecento da me. No, il dialogo non è una buona idea. Accendere la televisione? Capa si convince che se prima di andare a nanna si mettono a cazzeggiare con i programmi tv forse il suo imbarazzo si placacherà e tornano ad essere due compagni di viaggio, due amici costretti per motivi contingenti a dividere il letto.
“Perché?” fa al voce lamentosa.
“Perché cosa...”
“Perché hai acceso la tele, non sei stanco?”
“Ok... scusa, non fa niente... volevo vedere un telegiornale”
“Ah ok... scusa tu”
“Non voglio disturbarti”
“Non ti preoccupare Michi, se ho sonno dormirò lo stesso” e gli scappa uno sbadiglio. Michele prova a fare respiri profondi, come gli ha insegnato una sua ex fricchettona fissata con la new age. Ma la meditazione non serve a niente, l’amico qui sotto non ne vuol sapere di appisolarsi eh? Te lo faccio vedere io. Caparezza becca una trasmissione di politica e prova a concentrarsi sulla bruttura di un grassone pelato che ha pure un foruncolo sul naso pronto ad esplodere. È schifoso, è schifoso, fa schifo. Niente, l’amico sempre a testa alta se ne sta.
“Va bene, spengo!” Diego non risponde e si gira dall’altra parte dandogli le spalle. Ora Michele spera di tranquillizzarsi un poco. Di trovare finalmente il sonno, ma per una mezz’ora circa non fa altro che girarsi e rigirarsi. Cosicché si ritrova il tocco delicato delle dita che gli sfiorano la spalla. Salta come se lo avesse toccato la strega di Blair in piena notte. “Tutto bene? Non riesci a dormire?”
“Giusto un po’ di dolori alla pancia. Saranno stati quei funghi maledetti!”
“Chiamo la reception e ti faccio portare la camomilla? Se vuoi ho dei calmanti...”
“No passerà. Da un momento schizzerò in bagno e dopo starò meglio” arrossisce ma pensa che sia molto meglio passare da cacasotto, non inteso come vile, che per pervertito, maniaco, violentatore di amici carini dolci e sexy...
“Mi dispiace Michi” gli sussurra, la voce è quasi impercettibile. Che cavolo, eppure i difetti ce l’ha, pensa il pugliese arrancando per trovarne uno, uno solo. Sospira e si gira, vorrebbe dirgli: in realtà non ho nessuna sciolta in atto, sto solo male dalla voglia che ho di stringerti e baciarti ma ovviamente tu mi butteresti a calci fuori dal letto ora, e sarei costretto ad infilarmi tra Alfredo e Gaetano. È questo che vuoi? Al pensiero mi viene davvero il mal di pancia! No, Michele non dice niente, ma si volta di fianco. Il viso di Diego lo intravede appena, a una manciata di centimetri dal suo. Ha già ricominciato a dormire. Lui sa che non dormirà, costretto a dividere il letto con qualcuno che gli piace così tanto. Quello che non sa è che sarà il primo di tanti letti...


2 commenti:

  1. Aw, ma che fic carinissima! <3 E' dolcissima, l'adoro! <333
    (Profusione di superlativi e cuoricini!)

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  2. Oh grazie, mi ci voleva oggi una storia bella dolce!

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