venerdì 23 maggio 2014

Ora come allora








Titolo: Ora come allora (Una vacanza indimenticabile)
Autori: Giusipoo/Annina
Pairing: lo scoprirete leggendo
Genere: AU/Commedia/Romantico/Erotico/Introspettivo/Flashback/A più voci
Rating: PG, slash, rigorosamente NC 17
Disclaimer: come sempre è tutto frutti di fantasia. Abbiamo attinto a quella e alle immagini di sei personaggi interessantissimi.



due ragazzi cercavano un passaggio per il sud






Fabio e Gabriele

Ragazzi, noi andiamo a dormire, vi lasciamo a coccolarvi, e ce ne andiamo a coccolarci.

Fabio

Ci piacerebbe dormire con voi, vero Gabri? Però è meglio così, per rispetto alla tua mamma.
A domani, semmai vi raggiungiamo alla spiaggia, se non ci incontriamo a colazione. Notte ragazzi. Bacio.

Michele

Vieni Diè, vieni qui che dormiamo anche noi, mettiti al tuo posto, qui sul mio cuore. Mi spiace che siano andati, ma sono anche felice di coccolarci un po’ per conto nostro. Il mio bel ragazzo. Oh, sì era proprio quel sorriso che volevo, è quello che mi fa bella la giornata, se non mi sei vicino. Ripensare al tuo sorriso, ai tuoi occhi pieni di luce, a questi bei capelli morbidi. Che amore che sei. Dormiamo ora; domattina se ti va andiamo al mare, prendiamo la barca e andiamo nella nostra caletta. Sì? Cucciolo, ti si chiudono gli occhi, dormi amore, dormi col tuo Michele. Fai bei sogni.

Diego

Il mio amore non si sveglia stamattina? Sai che sono già le nove? Stranamente mi sono svegliato prima di te, di solito o ti svegli tu, o ci svegliamo insieme. Cosa dici andiamo? Guarda che bel sole. Non facciamo colazione, prendiamo le brioche per strada e filiamo sulla barca? Prendiamo le bici?
Il mio pigrone! Se non hai voglia stiamo qui a coccolarci fino a sera, per me non cambia niente, basta che ci sei tu.

Michele

No andiamo è proprio una bella giornata. Hai ragione, sono proprio impigrito, ma devi anche dire che ormai ho una certa!!! Andiamo dai, giovane padawan. Prendiamo le brioche o ci facciamo un bel cestino con la roba di mamma? Ci sono torte, dolcetti di mandorle ho visto, e anche la focaccia, che la stava preparando ieri. Bene, vero?

Diego

Si sta benissimo, è una giornata splendida. Ecco la barchetta che ci porterà alla nostra spiaggia. Come sei bello quando remi! Potevi anche toglierti il costume no? Tanto non ci servirà. Il bello di quella cala è che non ci viene nessuno e che noi ci abbiamo sempre passato delle bellissime giornate da primitivi!

Michele

Da primitivi, hai ragione. Tu soprattutto sei un selvatico quando vuoi. Sai trasformarti da bel torinese aristocratico e anche un po’ altero, come il tuo amico Davide, in un uomo delle caverne! Selvatico e primitivo. Eccoci arrivati. Bravo, dammi una mano a sistemare la barca e scarichiamo il cibo.
Guarda che bel mare, hai portato le maschere? Facciamo un po’ di snorkeling? Hahaha! Sì, visto che uomo colto? Io mi tuffo, vieni dammi la mano, andiamo.

Diego

È stato troppo bello, come sempre. Si vede che dovevo conoscere un uomo di mare io, che ho sempre amato l’acqua pur essendo nato in una regione senza mare. Senti, ma se decidiamo di andare no? In California dico. Sì, poi parliamo, ne parliamo bene noi due, ma a me non dispiacerebbe, penso che ci potremmo organizzare. Io il salone non ho problemi a lasciarlo nelle mani di Pamela, e anche la galleria, ne parlavo anche con Gabri, abbiamo chi ce la può gestire. Prima di partire stenderemmo un programma di mostre, e la Vale saprebbe sicuramente gestire benissimo la situazione. In fondo lei è la nostra segretaria tuttofare, ma è anche laureata all’accademia, anzi ha due lauree, ed è molto in gamba. L’unico problema è la tua scuola vero? Cioè i tuoi ragazzi.

Michele

Sì, i miei ragazzi. Ma se ci penso, non è un problema vero, perché finiscono tutti e tre il corso a dicembre, ormai sono pronti, hanno l’esame il cinque. E sono maturati tantissimo. Si tratta di scegliere i nuovi ragazzi da seguire. Lo potrei fare io senza problemi e poi lasciarli nelle mani di padre Riccardo. Non è un prete come gli altri, lo sai cosa penso di lui: è in gamba, mi fido ciecamente. E se ci fossero dei problemi potremmo sempre prendere un aereo e tornare a Torino.
A te piacerebbe molto, vero cucciolo? Eh, lo so si vede, quando ne parli ti si illuminano gli occhi. Abbiamo fatto tante esperienze, questa ci manca. Allora facciamo così, appena torniamo a casa, ci mettiamo al lavoro insieme e organizziamo tutte le nostre cose. Sistemiamo tutto per bene, e poi partiamo. Se gli altri saranno già partiti, li raggiungeremo poi. Davide e Nicola sicuramente partiranno presto, loro hanno meno vincoli. Oddio, Nico avrebbe un figlio veramente, ma scommetto che quella stronza non glielo farebbe vedere comunque anche se restasse a Torino. Già abitando a Molfetta s’inventava scuse. L’importante è che sia felice con Davide ora, poi avrà tempo anche di organizzare la sua paternità. Ormai è un adulto anche lui e deve iniziare a comportarsi da tale. Per quanto riguarda Fabio è un po’ come me, vorrà organizzare i suoi ragazzi anche lui. E Gabriele farà quello che vuole lui. Ma se andiamo tutti, vedrai che anche loro saranno con noi.
Ma siamo arrivati lontano con i nostri discorsi, e tu mi stavi dicendo che volevi fare una cosa, appena arrivati in California. Spiegami.

Diego

Oh, niente di eclatante Michi! Non una delle solite nostre iniziative… voglio fare surf!!! Mi ci vedi?
Io mi ci vedo tanto! Magari farò dei corsi, ma non sarà un po’ come surfare nella neve? Lì sono bravo no? E tu? Non vorresti provare?

Michele

No, ti ringrazio, ma io surf proprio no! Tutto sul mare, ma non quello! Non mi ci vedo proprio. Ma te sì che ti ci vedo. Non so se sia come andare sulla neve, sicuramente i movimenti sembrano uguali. Ma tu ce la fai sicuro, piccolo. Personalmente mi fa un po’ paura, ti dirò. Non vedo l’ora di vederti mentre ti cimenti, anche se so che mi preoccuperò! A proposito, non ti andrebbe di surfare un po’ su di me? Perché pensarti mentre ti butti sull’onda, non so perché, ha un che di eccitante.

Diego

Sempre pronto per te, amore mio. Anzi, mi rendi felice. Uh, anche tu sei molto pronto! Hahaha! Vedi che ho ragione che qui bisogna stare senza costumi?

Michele

Vorrà dire che nella villa a Santa Monica saremo sempre nudi. Potrebbe avere i suoi lati positivi. Nessuna lavatrice da mandare, vestiti da stendere o da comprare. Una vita senza shopping non è vita dici? Perché riesci a parlare mentre mi lecchi la cappella? Non è normale, ci sono momenti in cui un uomo deve tacere, ecco tipo io ora, mentre me lo succhi così bene amore mio.

Diego

Adesso mi butto in mare che sono tutto impiastricciato. Però è stato bello, era tanto che non lo facevamo sulla barchetta. Andiamo? Non farmi pensare alle valige, ma lo so che andranno fatte. Se già vivessimo nudi in California non avremmo questi problemi. Ma secondo te come sarà la casa di Kurt Cobain che ha comprato Davide? Io non so perché me la immagino come quella di Jackie Treehorn, ma sì quello del grande Lebowski. Bellissimo quel film. È una villa molto opulenta, con la piscina e tutto quanto. E il tappeto che dà un tono all’ambiente. Sì, invece Davide dice che in giardino c’è giusto un’amaca. Che bello però, un’amaca non l’ho mai avuta. Poi una sola e noi siamo in sei, ci sarà da litigare su chi saranno i primi a trombarci su quell’amaca.

Michele

Beh saremo noi sicuro, siamo i primi ad averci pensato. Certo, Davide e Nicola hanno detto che partiranno subito, dunque sì, ci fregheranno, ma non importa. Sarà lo stesso. Ecco che attracco. Per fortuna che in Puglia fa ancora così caldo, ma a quest’ora si è alzato già un bel venticello. Sì ti amo anch’io, baciami che non ci vede nessuno e se ci vedono che ci frega?

Diego

Amore che bello è baciarti, quando poi il tuo pizzetto ha questo sapore salmastro, mi ricordi un vecchio lupo di male. Oh guarda chi c’è laggiù che prende il sole? I nostri amorini. Gabri, Fabio!
(Diego salta addosso a Gabri e bacia in bocca Fabio)

Gabriele

Che accoglienza piccoletto. Cos’è quell’aria felice? Mettiti in mezzo Diè, e tu gigante accanto a me. Baciami Michele. Ma se ci vedono che succede? Ci rovinano di botte?

Fabio

È brutto fare questi discorsi nel 2013 ma è ancora così, avete sentito l’aggressione a Vibo Valencia l’altra sera? Io spero che questo schifo di governo si sbrighi a fare una legge contro l’omofobia e non solo perché Diego possa sentirsi libero di infilarmi la sua manina, tra l’altro gelata, nel costume!

Michele

Diego smettila di molestare il povero Fabio che è uno serio. No, sul serio hai ragione Fabio, lo dicevamo prima che magari qualcuno si scoccia se ci vede baciarci e noi ci baciamo sempre, vero Diego? Ma siamo fatti così, soprattutto il mio Diego, lui non si tiene e un giorno di questi mi toccherà fare a botte.

Gabriele

Non ti ci vedo, sei troppo pacifico Michi! A proposito di pacifici, ha chiamato Davide. Dice che va benissimo e che ci aspettano. Però sono felici, quelli si stanno facendo una specie di luna di miele.

Diego

Belli loro... non vedo l’ora di riabbracciarli. Domani partiamo, ci pensate? A me l’idea che siano finite le ferie prende male. A voi?

Michele

No cucciolo, ma che dici! È finito un periodo, bellissimo e ora ne inizieranno altri di periodi così belli. Questa cosa dei vent’anni doveva farsi, per forza. Ora però non importa, almeno io sono del parere di andare avanti e non guardarsi indietro tranne che per quei bei ricordi, anche maliziosi, che abbiamo impresso nella video camera digitale...

Diego

Michele! Ideona!! Perché non invitiamo tutti i nostri amici domani e facciamo una bella festa? Con tutti e mandiamo i video...

Fabio

Spero bene non quelli dove ci ammucchiamo o dove parliamo delle nostre trombate collettive.

Diego

No, no, quelli li lasciamo per dopo, quando si resta tutti e sei. Dai, sarà bellissimo! Lo facciamo alla falegnameria come al solito o allo studio di Davi? No, meglio lo studio, c’è lo schermo 48 pollicioni, una figata. Schiuma party? No? Perché musoni? Tutti in costume, così ci sembrerà di essere ancora al mare.

Michele

Diego mio quando parti con le tue idee, però non mi dispiace. Solo che come facciamo ad organizzare una festa per domani e siamo ancora qui? In puglia? No senti, sabato prossimo, tra tre giorni. Avremmo il tempo di organizzare, riprenderci dai mille chilometri che ci aspettano, e magari coccolarci i nostri ragazzi e capire come sta andando. Io finché non lo vedo con i miei occhi che sono davvero tornati insieme con tutti i crismi, no no non è che non ci credo, però voglio essere sicuro. Con mio cugino non si sa mai. Anzi, prima di partire voglio passare con voi a salutare Giacomo. Sì, prima di tutto perché è mio nipote, io lo sento come un fratellino Nicola dunque è giusto che lui mi chiami zio al cento per cento. Amo quel ragazzo e poi voglio sentire Beatrice cosa mi dirà quando gli spiegherò che ogni tanto deve farsi vedere a Torino. Se resteremo a Torino, ma questo non posso dirlo certo! A parte che farebbe una scenata isterica e proprio non mi va di sentirla quella pazza, ma poi perché ancora è tutto aleatorio e finché non abbiamo messo a posto tutto, non diciamo niente dell’America.

Fabio

Certo che veniamo con te dal figlio di Nicola. Anche perché noi non lo conosciamo. Tu e Diego sì ma io e Fabio non lo abbiamo mai visto.

Michele (In viaggio verso Torino)

Diego le foto che hai fatto a Giacomo sono meravigliose. È proprio identico a Nicola, non trovate? È bello come noi...

Diego

Sì, sì, hai ragione, è un bravo ragazzino, davvero intelligente e poi quando l’ho sentito parlare del padre così, mi si sono inumiditi gli occhi. Lui lo vede ancora come era un tempo: una rock star! Sua madre almeno in questo è stata in gamba. Ha sempre decantato la carriera di Nicola, cercando di togliere le parti proibite. Quelle della droga e del sesso selvaggio. E tutti i soldi che deve in giro. Certo che Nicola ne ha passati di guai.

Fabio

Era il più debole di noi e non ci siamo stati abbastanza attenti, perché pensavamo che non fossero affari nostri. Dopo tutto anche se si scopava sempre tutti insieme, alla fine il suo ragazzo era Davide, perché dovevamo impicciarci? Ma abbiamo fatto male.

Michele

Già, era mio cugino, io mi sento in colpa più di tutti. No Diego, togli quello sguardo triste. La vita è complicata per tutti. A noi ci bastava quello che avevamo che era già tanto. Amore, soldi, successo e vita in discesa. A Nicola l’ha detto la sua testa bacata di invischiarsi con la droga e tutto. Noi si stava bene nella nostra comune. Ma ora ha quasi quarant’anni, no? Magari ha capito che poteva stare meglio senza strafarsi. La sua era una fuga. Anche sposando Beatrice. Fuggiva da qualcosa che non capiva, forse non apprezzava fino in fondo. E magari qualche colpa, diciamocelo, la ha avuta anche Davide. Non è un santo. Ogni volta che Nicola voleva essere ripreso, lui che faceva? Abbiamo visto tutti Nicola portare nel nostro angolo dell’amore la cocaina e tirarsela. E lui cosa ha fatto? Ha lasciato che dilapidasse il conticino che si erano fatti insieme. Vi devo ricordare che se non fosse stato per il pezzo di Elettra Seal probabilmente ora Davide si sarebbe giocato anche lo studio di registrazione?

Diego

Mi vengono i brividi se ci penso. La droga, gli strozzini. Nicola se n’è andato, praticamente è scappato anche da questo. Io non penso che sia scappato da Davide o da noi. Lui con noi stava bene. Ma sentite, siamo sicuri vero che sia fuori da qualunque guaio? No, non dico con la droga, ha giurato che non si fa più, sono sicuro che era sincero. Ma se dovesse ancora dei soldi a qualcuno? Si era impelagato con gli strozzini sia qui in Puglia che su a Torino no? Non grosse cifre, ma so che Michele ne ha sborsati di soldi per aiutarlo, vero amore? Non so voi, ma io sono terrorizzato da queste cose, i debiti con gli strozzini, poi succede sempre qualcosa di brutto, si sa. Ecco, è questo che dobbiamo sapere con certezza. Se Nico è a posto, se non deve più nulla a nessuno. In caso contrario credo che dovremmo farla finita no?

Michele

Come Diego? Lo vorresti cacciare? Cioè, nel caso lui avesse ancora dei problemi  con qualcuno per i debiti, lo rimandiamo in Puglia? Non so, non credevo…

Diego

Michi, cos’hai capito? Ma ti pare che io possa anche solo pensare di fare una roba del genere? Dicevo che bisogna sapere se ha ancora qualche conto aperto e se si può chiuderlo! Deve ripartire sul pulito, penso. Poi se va in porto il giro in America, bene, si vedrà là il da farsi, se invece si rimarrà qui, dovremo sperare che trovi una dimensione sua, ne ha bisogno per crescere. So che non gli piace granché il lavoro che ha ora, anche se si sta impegnando. E non penso che vorrebbe vivere  alle spalle di Davide, comunque non dovrebbe secondo me.

Michele

Scusami Diè, questa cosa mi ha messo in agitazione, mi ha confuso il cervello. Infatti, tu non potresti mai fare un discorso del genere, sei la persona più meravigliosa che io abbia mai conosciuto e non credere che non sappia che anche tu hai contribuito a saldare qualche suo debito. Mi diventi rosso? Potevi dirmelo, non ti mangiavo mica, ma hai ragione non te l’avrei lasciato fare, è mio cugino, mi sembrava il minimo aiutarlo io. Anche a voi ha chiesto dei soldi? No? Sicuri? No Gabri, non me la racconti, sei rosso esattamente come l’altro elfo. Voi due non riuscite a mentire, siete troppo sinceri, vi si legge in faccia tutto. Chissà perché non ci avevo mai pensato che potesse batter cassa anche da voi. Mi dispiace, ditemi quanto che ve lo ridò io. E tu Diego, perdonami se ho detto una cosa del genere, non so nemmeno io come mi sia venuta.

Fabio

Dimentichi una cosa Michele, siamo tutti amici di Nicola. Capisco il tuo discorso, vorresti metterla sul piano della famiglia, e da un certo punto di vista potrebbe sembrare giusto, ma non per noi, no Michè? Se fossi io in difficoltà, o il mio Gabri, o Davi, tu non ti interesseresti? Lasceresti che fossero le rispettive famiglie a farlo?

Michele

Hai ragione Fabio, noi siamo oltre la famiglia ormai, siamo noi una famiglia. Allargata! E questo mi riempie proprio il cuore, Fabio. Quando penso a quanto ci vogliamo bene fra noi, davvero, mi manca quasi il fiato. No, certo, lasciamo stare, tanto rimane tutto… in famiglia, appunto. Diego, mi rimane il rimorso di averti risposto in quel modo, mi taglierei la lingua!

Diego

Sei fuori? Mi servi tutto intero, e la tua lingua è fondamentale! Anzi, usala per farti perdonare: baciami stupido!

Fabio

Hahaha! Diego, tu e le tue risposte sagaci! Dove siamo? Ferrara, già. Ci fermiamo al prossimo autogrill? Io ho proprio fame, sono le due e non ci siamo mai fermati. Quando ci parte la chiacchiera a noi, non sentiamo più nient’altro. Abbiamo ancora quattro ore, e poi saremo ancora sotto la Mole. Ma a te Michele, quanto ti manca la tua Puglia, quando stai a Torino? Perché è vero che vi fate ogni tanto un viaggetto voi due, anche per vedere tua mamma, però c’è una bella differenza tra Molfetta e Torino, no?

Michele

Eh, c’è differenza certo. Devo dire che all’inizio, e per inizio intendo proprio vent’anni fa, avevo una certa nostalgia di casa, di mamma, di orecchiette con le cime di rapa! E di mare soprattutto. Questo appena arrivato, quando lavoravo sull’autostrada sotto il sole per otto ore al giorno, e pensavo che a Molfetta sarei stato anche dieci ore al sole, ma sulla spiaggia, o in barca. Poi partii su un furgone VW con mio cugino e quattro sconosciuti, e man mano che conoscevo gli sconosciuti, passavo da straniero, a compagno, ad amico, ad amante… insomma, mi cambiava la vita. Tornammo a Torino che avevo un compagno che amavo alla follia e quattro amici per i quali avrei dato la vita, sapendo che loro avrebbero fatto altrettanto per me. Nel mio cuore non c’era più posto per la nostalgia, ed è ancora così. La casa è dove hai il cuore, e il mio cuore è ovunque ci sia Diego, che senza di lui non respirerei più, e voi e gli altri due che ci aspettano sul lungo Po. Non ho bisogno di altro.

Gabriele

Che bella cosa che hai detto, Michi. È proprio così, la casa è dove abbiamo il cuore. Ed è così anche per noi, vero Fabio? Potremmo andare a vivere in qualunque luogo sulla terra, ma insieme non ce ne accorgeremmo nemmeno vero? E con i nostri amici. Credete che ci siano altre persone che hanno trovato la nostra stessa dimensione? Diego, dai, staccati dal collo di Michele, partecipa!

Diego

È che mi commuovo sempre io quando sento Michele così tenero. Non so se ci siano altri che hanno fatto la nostra scelta. Che poi non è nemmeno una scelta, è successo. C’erano le comunità hippie no? Allora fate l’amore non fate la guerra aveva un significato: se l’uomo fa l’amore perde aggressività, perde il desiderio di combattere, e vive meglio, e questo è certo, vero? Chi di noi ha voglia di andare in giro a picchiare qualcuno, quando si sta tanto bene in casa, o in spiaggia, o nel giardino di un campeggio a fare l’amore, da soli o in compagnia? So che ci sono ancora alcune comuni, in America sicuramente, ma anche in Italia, soprattutto sui monti in Toscana e in Emilia pare. Però non so se sono comuni formate da famiglie, o comuni come la nostra, ecco. Perché noi ormai siamo una comune, ma forse dire famiglia è meglio, hai ragione Michi. Ed è bellissimo sapere che oltre all’uomo che ami, hai altre quattro persone che ti amano, incondizionatamente.
Mi ri-commuovo! Guarda Fabio, c’è un autogrill, fermati, penso di avere un calo di zuccheri: sto superando la mia media giornaliera di frignate!

Fabio

Sì, penso anch’io Diego, oggi hai davvero le lacrime in tasca! Ma è una parte di te anche questa, e non rinunceremmo mai nemmeno alle tue lacrime, sei troppo tenero! Il mio ragazzo qui non è da meno comunque! Tu li batti tutti Diè, ma Gabriele è sulla buona strada. Siete così dolci, vero Michele? Cosa faremmo senza i nostri ragazzi? Eccoci all’autogrill intanto. Oh, c’è poca gente, le ferie ormai sono un ricordo, poi a quest’ora.

Michele

Oh, fatemi stiracchiare un attimino, mi sembra di essere stato seduto lassù per una vita. Ah, la mia schiena. Oh grazie Diè, le tue manine miracolose. Oh, così sì, così va molto meglio. Per risponderti ora Fabio, no, non ci posso nemmeno pensare di restare senza Diego, e quando dico non ci posso pensare significa che a volte ci ho pensato, spesso di notte mi è capitato: mi svegliavo e guardavo il mio ragazzo che dormiva tranquillo tra le mie braccia, ne ascoltavo il respiro sottile, sai, lui non russa nemmeno, non è fine russare, credo che nemmeno Davide russi, vero Fà? Eh, lo dicevo io, è una questione di aristocrazia: noblesse oblige. Comunque lo guardavo e sentivo il cuore pieno di felicità. Poi pensavo e se un giorno se ne andasse, se si stancasse lui così bello, così aristocratico, di questo omaccio nemmeno un po’ fine? Io vi giuro ragazzi, che ci ho sparso più di una lacrima. No Diè non guardarmi così: certo che non te l’ho detto, erano le mie paturnie. Non sono scemo Diè, sono solo innamorato. Va bene, se mi ricapiterà, ti sveglierò e faremo l’amore. Molto meglio certo Diego, molto molto meglio. Hai ragione, c’era una canzone che lo diceva, chissà di chi era.
Va bene dai, che mangiamo? Bah, in un autogrill non hai molta scelta. Rustichella? Camogli? Ma a Bologna non hanno di meglio?

Diego

Tu pensa questo grosso stupido cosa mi va a pensare mentre io dormo. Guarda! Le lasagne! Lo so Michi che… lo so Gabri, lo so lo so che non sono certo quelle che si mangiano al ristorante. Però io le adoro le lasagne. Non è vero che adoro tutti i cibi, perché dovete dire così? Ma le lasagne le adoro. Oh, che rompicoglioni che siete.

Michele

Vedete? Detto da noi rompicoglioni  significa proprio rompicoglioni, detto aristocraticamente, con questa mano un po’ appesa… è tutta un’altra cosa!

Diego

Quanto sei scemo! Bacio. Io prendo le lasagne, voi accomodatevi pure col camogli. Birra per tutti?
Ci sediamo là? Vicino alla finestra. Ci pensate che tra poche ore saremo a casa? Volete assaggiare? Guardate che fate male, sono proprio buone. Ma sta parola che continuano a ripetere? Che vorrà dire poi?  Beh, perché ridete tutti e tre?

Fabio

Diego, ma davvero non sai cosa vuol dire? Ma ci sei stato a Bologna, e diverse volte anche.

Diego

Beh, ma non ho mai pensato di farmela tradurre. È grave?

Michele

Non è che è grave, è divertente però. Sì lo so che sto ghignando, ma cazzo Diè! Hahaha! Non sapere cosa vuol dire soccia!

Diego

Mi sembrate degli idioti. Va bene, me lo dite allora o devo chiederlo alla cassiera? Perché alla cassiera no? Dai Gabri, da elfo a elfo, dimmi che cazzo vuol dire soccia! E ride! Eh? Ah! Oh…

Michele (ridendo)

Manca la ipsilon e hai fatto la samba Diè! Dico, la tua specialità! Eh sì, vuol dire proprio succhia! Oppure socc-mel, che è ancora più specifico! Succhiamelo Diego. Quello che ti chiedo tutti i santi giorni. A dire il vero non ho nemmeno bisogno di chiedertelo. Sei arrossito Diè? Questa poi! Non è un mistero che lo facciamo tutti i giorni, e non è certo un mistero che ti piace farlo con tutti noi. Non ti sarai offeso, vero? Ti abbiamo preso un po’ in giro, ma comunque è quello che significa. Ah, ridi. No, lo so che non sei permaloso. Cosa dite, visto che siamo qui, dobbiamo esercitarci un po’? A ripetere soccmal, sì, così lo impariamo bene. Ah, ci stareste! Diego, ti è già passata vedo! Saresti capace di farlo vero tu? Sarei capace anch’io di farmelo fare, quindi partiamo perché più ci penso e più mi eccito. Dolce? Niente? Allora andiamo, guido io Fabio? Ti do il cambio. Come dici? Ma sei matto anche tu come Diego? Sono le tre del pomeriggio, in un autogrill, e io dovrei farmi fare un bocchino da Diego sul furgone? Va bene, andiamo!

Diego

Davvero? O stai solo scherzando? Com’è? Socc-mel? Me lo devi chiedere così però, con l’accento bolognese, e no, quello è molfettese puro! Ma ti dirò, a me niente attizza di più di una richiesta in molfettese. Ma si fa davvero? Ma tutti insieme? Come dici Gabriele? Ci vuole qualcuno che faccia il palo? Ma và! Solo un bocchino, mica facciamo dell’altro. O no? Eh, come dicevo io. Un bocchino comunitario sul furgone all’autogrill di Bologna. Fantastico!

Fabio

Senti Gabri, da come stai guardando sembra che tu debba imparare da Diego, ma hai trentotto anni e sottolineo, da vent’anni mi fai altrettanto felice. Alza la testa e baciami. Ho detto in bocca non sulla pancia! Ah, non l’ho detto.... ma se ci vedono? Mi stai sbottonando i jeans cazzo... oh vabbé, fai di me quello che vuoi.

Michele

Forza, ora da bravi. Mandiamo gli elfi dietro Fabio? Sì dai, sennò non ci lasceranno mai in pace. Lasciamo un po’ di energia per quando saremmo tutti insieme. Ora si coccolano tra di loro. Va bene, almeno vi rilassate un attimo. Io e te Fabio possiamo anche evitare di coccolarci certo. C’è tanta stima tra noi ma l’attrazione solo a letto. Ah no, non nel senso che non mi piaci! Tutt’altro. 



1 commento:

  1. Che meraviglia! Certo un pò triste e malinconico questo capitolo, soprattutto quando ricordano il passato pieno di problemi di Nicola. Per fortuna è anche colmo di amore e di erotismo. Mi piace da matti come riuscite a non essere mai volgari anche quando descrivete le scene d'amore dei nostri quattro eroi. Si eroi perchè è quello che sono trovando il coraggio di abbandonare la loro casa e la vita che si erano costruiti per trasferirsi in America. In fondo sono insieme e insieme è tutto più bello e semplice, no? Stupende le parole di Diego, le condivido appieno. Casa è dove hai il cuore, niente di più vero. Vi adoro ragazze per regalarci questi capolavori

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