martedì 24 luglio 2012

Momenti di relax




Pairing: Diego Perrone- Michele Salvemini

Genere: Real person slash

I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro, ma è stata scritta solo per diletto e non rispecchia la realtà ma solo invenzioni della mia mente malata 



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Le luci sull’enorme palco si sono spente da più di un’ora, il silenzio è rotto solo dai versi di un uccello notturno, al riparo su un ramo di un albero poco distante. La notte afosa nonostante un leggero venticello. A dispetto dell’adrenalina post concerto che anima i musicisti, nei dintorni dell’ippodromo non c’è più nessuno. i componenti della band si sono ritirati nei propri alloggi, un camper posizionato sotto un albero, è in disparte rispetto agli altri. Dalla piccola finestra fuoriesce una debole luce, segno che chi occupa quell’alloggio non è ancora sprofondato in quel sonno rigenerante che dopo oltre due ore di concerto sarebbe naturale ricercare.
All’interno, in un letto ad una piazza e mezzo, Michele Salvemini, in arte Caparezza, giace semi coperto da un lenzuolo bianco, riparandosi gli occhi con un braccio. Sulle labbra un sorrisetto malizioso e la mente altrove, a quando si trovava sul palco, davanti a 10.000 persone. Ripensando alle parole pronunciate con il cuore in mano e alla sua reazione, si lascia sfuggire un sospiro. Glielo ha promesso mesi prima e quale occasione migliore del tour estivo? Dal bagno l’acqua della doccia cessa di scorrere e Michele si muove tra le lenzuola, mettendosi su un fianco, la testa poggiata sul palmo. Quando la porta si apre Diego ne esce, un asciugamano legato alla vita e i capelli umidi. “Mi ci voleva proprio” si ferma davanti al letto, uno sbadiglio deforma per un attimo il bel viso.
Ridacchiando Capa, poi lo invita a raggiungerlo: “Sei stanco, dai, vieni!” ha voglia di parlare questa sera, ma la sua seconda voce sembra avere tutt’altre intenzioni perché dopo essersi infilato sotto il lenzuolo, resta dall’altra parte del letto. Un altro sbadiglio e si volta dandogli le spalle.  Sorpreso, ma anche alquanto divertito, il cantautore pugliese fissa in attesa la sua bella schiena.
“Smettila!” gli intima il ragazzo più giovane sentendosi osservato.
 Come risposta una risatina che gli rimescola lo stomaco fin nelle viscere. Non riuscendo più a resistere, si volta a guardarlo.
“Che cazzo vuoi alle due di notte?” si finge seccato, ma in realtà, neanche lui ha tanta voglia di dormire, non dopo  essersi perso negli occhi brucianti di passione del suo compagno di letto.
“Non hai detto più una parola dalla fine dell’esibizione!” lo rimprovera Michele.
Diego sa a cosa si riferisce, ma fa finta di niente. “E cosa dovevo dire? Ero stanco, anzi, lasciami dormire!” gli mostra un musetto da cucciolo così tenero che il cantautore deve mantenersi per non afferrarlo e stringerlo a sé.
Deciso a ripagarlo con la stessa moneta annuncia: “Ah, ma bene! Allora, dormiamo!” gli esce fuori una vocetta in falsetto che a Diego ricorda quella usata durante i concerti. Avverte un brivido lungo la schiena.
Senza aggiungere altro, Capa chiude gli occhi indispettendolo.
“E ora che fai?” Non ottenendo alcuna risposta, Diego mette il broncio, poi si  muove liberandosi del lenzuolo che scivola sul pavimento scoprendo entrambi. “Che cazzo di caldo fa stasera”
Si passa una mano tra i capelli bagnati, poi la muove lungo il torace accaldato. Desideroso di stuzzicarlo, si avvicina al compagno di mille avventure. Sfiora distrattamente il braccio. Un tocco leggero. La mancanza di una sua reazione lo induce a continuare. Dispettoso, Diego percorre il bicipite con la punta delle dita risalendo fino alla spalla. Frustrato, si morde il cerchietto sul labbro, poi continua a lambire il braccio con la punta delle dita. intanto espatria dalla sua parte, allungando una gamba che prima strofina contro quella nerboruta dell’altro uomo, poi la insinua tra le sue venendosi a trovare ad un niente dal suo viso. Michele indossa un logoro paio di pantaloni che gli arrivano al ginocchio, mentre Diego è completamente nudo e anche notevolmente eccitato da quel contatto. Ripensa alle parole che il compagno ha pronunciato durante il concerto e sorride. Ormai dovrebbe essere abituato a quella presentazione, ma ogni volta che sente la frase: “Eterno amico, compagno anche di letto” prova un rimescolamento nello stomaco che è paragonabile solo a quello che gli provoca la vicinanza di Michele e gli sguardi colmi di impazienza che egli lancia quando pensa che non stia guardando. Un mugolio lo riporta al presente: “Stai fingendo, vero?” mormora il giovane appoggiando la bocca all’orecchio. “Ti conosco troppo bene, mio caro per non capire quando stai simulando” lappa il lobo per poi scendere verso il collo. “Non mi fermo fino a quando non ammetterai che sei sveglio”
“Bene” ridacchia l’altro continuando a mantenere gli occhi chiusi e a godere delle sue carezze tutt’altro che sgradite.
“Ti ho mai detto che sei un fottuto bastardo?” solletica la pelle con il naso spostandosi verso il pizzetto. “Il mio bastardo” aggiunge con un sospiro. La mano vaga indisturbata lungo il torace villoso, carezzando un ciuffetto di peli. Michele geme socchiudendo le labbra. il respiro diventa affannoso, mentre il corpo brama il suo tocco. Ormai non riesce più a reprimere il desiderio crescente per quel ragazzo che con le sue espressioni furbette, le buffe capigliature e soprattutto il modo in cui salta sul palco, gli ricorda sempre più un folletto.
Soddisfatto di aver finalmente ottenuto la reazione desiderata, Diego ghigna bloccandosi. La mano si ferma all’altezza dell’ampio torace. Il fisico del compagno è massiccio, un accenno di pancia fuoriesce dai larghi bermuda.  Diego pizzica la carne in più costringendolo a divincolarsi: “Smettila!” e sfinito da quella lenta, ma dolce tortura, prende il sopravvento. Lo sovrasta schiacciandolo contro il materasso, la differenza tra i due è notevole. L’erezione del pugliese friziona contro quello del suo compagno, il quale si contorce sotto di lui.
“Non è giusto! Togliti!” ridendo Diego tenta di spingerlo via, ma senza troppo entusiasmo. In realtà, avere il suo corpo pressato contro il suo, lo rende terribilmente impaziente. “Sei pesante, mi schiacci!”
“Non ci penso proprio, mio caro!” gli blocca le gambe tra le sue, l’erezione del più giovane ha un guizzo. Un debole singulto gli fuoriesce dalle labbra carnose. “Meriti una bella punizione, pestifero che non sei altro”
Michele abbassa la testa, i visi possono quasi sfiorarsi, le labbra ad un soffio. Diego lo guarda, gli occhi dell’altro sono terribilmente scuri e profondi. Si sente quasi  liquefare come un gelato in una giornata assolata. Tenta di dire qualcosa ma la voce gli muore in gola. Si limita a fissarlo imbambolato.
Michele si sporge verso di lui, le bocche si uniscono, un leggero tocco è sufficiente a scatenare un incendio. Avvinghiatosi a lui, Diego spinge la lingua tra le labbra socchiuse, rendendo quel bacio sempre più intenso. Il cantautore pugliese risponde con il medesimo entusiasmo e spingendo il bacino verso il basso incontra la sua erezione. Le erezioni si lambiscono, ma quella del moro è ancora celata nell’unico indumento che indossa. Per attirarlo ancora di più a sé, Diego gli circonda le ampie spalle con le braccia.
“Ora è ufficiale, vero?” gli chiede il piccolo nascondendo il viso nel collo del compagno.
“Lo è sempre stato”
Sorpreso da questa frase, Diego non sa che replicare e Capa continua : “Ho solo reso partecipi anche i nostri fan, ma non cambia nulla”  gli alza la testa per indurlo a guardarlo.
“No, non cambia nulla” ripete Diego perdendosi nuovamente nelle sue labbra.
Capa allunga una mano verso il lumino sopra il letto e lo spegne. Il piccolo camper piomba nel buio, ma nell’aria solo i sospiri dei due amanti.

2 commenti:

  1. Mi piace molto il tuo punto di vista, cosa che ho più adorato è la fine e la parte iniziale quando Diego fa lo strafottente, ahahahah mi sembra così da lui quell'atteggiamento un po' ribelle ma con un sotto di dolcioso. Attenzione a qualche refuso, ho pure io la vista bassa dunque mi è capitato di vedere punti e dopo il minuscole, o forse erano virgole? Però ci andavano i punti, controlla tu. Andrebbe creata una fic dove loro parlano di più, o addirittura di quando sono ancora amici.... ihihihi

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