martedì 4 febbraio 2014

Ora come allora, capitolo diciassette


Titolo: Ora come all’ora (Una vacanza indimenticabile)
Autori: Giusipoo/Annina
Pairing: lo scoprirete leggendo
Genere: AU/Commedia/Romantico/Erotico/Introspettivo/Flashback/A più voci
Rating: PG, slash, tassativamente NC 17
Disclaimer: come sempre è tutto frutti di fantasia. Abbiamo attinto a quella e alle immagini di sei personaggi interessantissimi.


due ragazzi cercavano un passaggio per il sud 




Capitolo 17


Gabriele e Diego (la mattina dopo, fuori in veranda)

Gabriele

Perché hai ricominciato a fumare? Mi pareva che avessi smesso! Non è che c’è qualcosa che non va tra te e Michi?

Diego

Scherzi? No anzi, me ne faccio giusto cinque o sei al giorno di norma, ma qui in vacanza magari si sfora un po’. No tra me e il mio Michi non potrebbe andare meglio come te e Fabio. È stata proprio un’idea pazzesca. Anche Nicola e Davide li vedo tornarti bene insieme. Sì, questa volta mi sa che ce la fanno a restare insieme sai? Non so me perché, ma me lo sento, e non lo dico solo per come è andata la serata.

Gabriele

La serata è stata pazzesca. Dopo che Michele mi ha preso e Fabio me lo ha sbattuto in bocca, pensavo di morire. Abbiamo evitato per tanti anni di farlo in quattro. Penso c’entrasse anche l’imbarazzo misto a paura dopo il tuo strangolamento. O forse è davvero solo perché Nicola se n’era andato, ma non si può certo dire che non ci mancasse farlo tutti insieme. Ci pensavamo, eccome se ci pensavamo!

Diego

Io sempre ci pensavo Gabri. Inevitabile. Però è stato anche bello così, quegli anni ci siamo divertiti, poi c’è stata la parte matura, dove siamo state due coppie assennate, ma ora potrebbe tornare tutto come allora e non sarebbe male. Ma torniamo a ieri. Che figata! Preso da tutti. Ha iniziato Michi le danze, poi Nicola ha proseguito, come al suo solito aggressivo, quasi violento. Ma diciamolo, è anche il suo bello questo. I modi un po’ violenti li trovo eccitanti. Anche con Michele giochiamo. Tipo a legarci, a farci un pochino del male. È bello anche così, no?

Gabriele

Sì, anche io e Fabio. Noi facciamo tanti giochi in falegnameria, ma niente di rischioso, quella cosa tua quella volta lo ha proprio traumatizzato. Parliamo di Davide dai, sembrava così felice ieri. Tra le braccia di Nicola intendo ma anche tra le nostre. Tu lo hai mai visto così felice come ieri?

Diego

Non negli ultimi anni. Ora però mi fa anche un po’ male il culo sai? Ma quante volte sarò venuto? Io non me lo ricordo...
Gabriele

Nemmeno io Diego.... (ridono)

Nicola

Cosa avete da ridere voi due? Confabulate ancora per il concerto? A proposito. Michele, che mi ha svegliato lo stronzo, sta blaterando che bisogna andare ai templi e poi ci sono le prove. Che palloso mio cugino.

Gabriele

Si parlava di ieri, della nostra maxi scopata.

Nicola

Che poi per quella cosa di spostarci tutti in camera, che io non ero d’accordo, abbiamo dormito su un letto pieno di sabbia! La doccia dovevamo farla prima non dopo! Però vai. È stato tanto bello rifarlo tutti insieme. E ragazzi se siete ancora più porcellini di allora. Voi due poi delle vere zoccole in calore. Io non ci credo che in quindici anni non ci avete dato giù a orge. Smettila di guardarmi così Diego, che poi con quegli occhioni là mi viene voglia di risbattertelo prima in bocca e poi al culo. Gabri non essere geloso, che poi ce n’è anche per te. Ecco Michele!

Michele

Nicola, smettila di fare il gradasso. Ho lasciato là dentro Fabio e Davide che dormono abbracciati. Sembrano quelli che hanno resistito più della nostra notte dissoluta. Io ho dormito abbastanza. Dici della sabbia sul letto Nico’?! Ma io ero così stanco che chi l’ha sentita la sabbia. Dopo che siamo tornati nel bungalow ossia prima del bagno collettivo al mare, abbiamo ricominciato a scopare. È stato proprio bello. Tutti e sei nel letto come i vecchi tempi. Vi guardavo al chiaro di luna, solo un lumicino acceso nella stanza, tutti belli presi. È stato sexy ma anche un po’ commovente.

Nicola

La cosa che conta è che io, il sottoscritto sottolineo, si è ricordato di accendere la telecamera così finalmente ci siamo filmati cazzo! E potremmo rivederci.

Diego

Te lo concedo Nicola. Anzi perché non vai a prendere la fotocamera così ce ne rivediamo un pezzettino?

Nicola

Vuoi rivederti mentre ingoi cazzi ovunque? (Ridacchia)

Michele

Nicola, ti ricordo che quando non si sta scopando dovresti tenere un linguaggio più consono.

Nicola

Ma smettila cugino che al frocetto lo eccita quando lo tratto così. Ammettilo Diego, ammettilo che ti piace quando ti insulto. Quando dico che sei la più troia di tutte le troie.

Diego

Ma Michele lo sa che è così. Ecco la telecamera, grazie Gabri. Torniamo indietro. Ah sì, ecco si vede Michele che si fa Gabriele e mentre lo succhia a Fabio, e io in mezzo a Nicola e Davide. Poi Fabio ha sostituito Davide e Gabriele me lo ha preso in bocca. Umh... se è stato intenso. Sì, inteso è il termine giusto. È stato bello che mi siete venuti tutti in bocca, come mi piace! Ma ve lo ricordavate? Secondo me ad un certo punto ve lo ha chiesto Michele. Poi siamo scappati nudi a fare il bagno. Bellissimo.

Fabio

Ragazzi, buongiorno. Io sono affamato! Ma qui si mangia? Cioè ci daranno la colazione?

Michele

Direi! È un hotel. E poi andiamo ai templi. Dopo vent’anni, vieni qui amore, baciami. Levati Nicola, che non le voglio le tue labbra sul mio collo, che schifo! Ok, certo, vi amo a tutti, ma è Diego il mio amore.

Nicola

Certo che mi ami! Ma anch’io vi amo. Davide, certo, lui è diverso, lui lo amo in un altro modo che non si può mica spiegare. Mai stato così innamorato di qualcuno, certo, ma mi piacerebbe una cosa. Ci pensavo ieri mentre facevamo il bagno e ridevamo schizzandoci. Schizzandoci con l’acqua del mare intendo. Ahahaahah! Ma se ora io e Davide tornassimo insieme, perché non vivere tutti insieme? Io mi sono piazzato a casa di Michele e Diego perché ho finito tutti i fondi, per colpa della droga e del divorzio. Ma ora non mi faccio da anni, da tanti anni ormai, potete darmi una possibilità?

Gabriele

Questo dipende da Davide. All’epoca in cui gli Skulls andavano forte e si viveva a casa sua, beh io ci pensavo. Che si sarebbe potuto vivere anche così, tutti insieme. Non solo mangiare insieme e scopare insieme, ma un concetto di vita più ampio...

Michele

Ci ho pensato eccome! Anche a me sarebbe piaciuta fare la comune, anche perché in fondo quello eravamo, una comune hippy e non solo perché dissoluti a fare sesso di gruppo. Noi dividevamo anche i guadagni per via del gruppo. E quando uno stava male tutti si occupavano di lui. Insomma i tre moschettieri abbiamo detto. Uno per tutti e tutti per uno. Ma ora come intenderesti fare? Le nostre villette? Lo studio di registrazione? Andare a vivere di nuovo tutti là? Da Davide?

Nicola

La casa con lo studio di registrazione alla fine è piccola per starci in sei, considerando che a me servirebbe anche una stanza per Giacomo, dico quando viene a Torino con sua madre. Ma Davide potrebbe comprarne un’altra. Non è che gli manchino i soldi.

Diego

Ma sapete che Nicola ha avuto un’idea bellissima? Noi potremmo affittare le villette così da ripagare gli sforzi economici di Davide...

Fabio

Non vorrei fare il supercinico ma Davide non ha certo bisogno dei nostri soldini! Lui è quello che ha scritto La vie superbe di Ambra de Soul. Cioè il tormentone del duemiladue! Che poi quella sia sparita ok, ma con i diritti d’autore Davide ha le tasche piene per un pezzo. Lo so perché mi è capitato tra le mani il suo sette e quaranta, dunque finitela di dire stronzate: se a Davide piacesse l’idea di vivere tutti insieme in una bella casa grande e spaziosa, magari con la piscina e la vista su Torino, la comprerebbe in contati. Ma il problema non è se siamo d’accordo a vivere tutti insieme. E abbiamo appurato ampiamente che lo siamo. E nemmeno se Davide è o non è ancora pazzo d’amore di questo attrezzo, perché sappiamo che lo è!

Nicola

So dove vuole arrivare. Grazie per l’attrezzo Fabio. Me ne ricorderò quando mi ricapita il tuo salsicciotto tra i denti. Intende dire se Davide sarà disposto a perdonarmi.

Davide

Perdonarti di cosa?

Diego (all’orecchio di Gabri)

Secondo me non è il momento giusto per parlarne. Siamo troppo carichi, vuoi per la notte appena passata, un po’ l’adrenalina per il concerto di stasera, dobbiamo fare anche le prove, tra l’altro. Troppa energia, va a finire che si discute. Tu che dici Gabri?


Gabriele


La penso esattamente come te, dobbiamo fermarli. Se ci mettiamo a discutere in queste condizioni, litighiamo sicuro. Guarda Nicola com’è all’erta. E Davide? Ancora più fiero del solito. Blocchiamo tutto, domani saremo ancora qui no? Domani, parleremo domani, è meglio. Ci pensi tu? Vai Diegone.

Diego

Scusate, l’argomento è sicuramente interessante, ma vorrei far notare che sono passate le undici, e volevamo andare ai templi in mattinata. Nessuno ha fatto colazione, è quasi ora di pranzo, e si era detto di partire con le prove nel primo pomeriggio, per toglierci più ruggine possibile, no? Quindi io mangerei qualcosa velocemente, andrei ai templi, e… anzi, ancora meglio, lasciamo i templi per domani, andiamo al ristorante subito, così può mangiare anche chi poi deve cantare, giusto Davide e Gabri? Poi ci facciamo una passeggiata sulla spiaggia, smaltiamo il pranzo e andiamo a provare. Vi va?

Davide

Se lo dici tu Diego. No, non è ironico, dicevo che se lo dici tu mi fido, ci credo. Se tu pensi che sia meglio per oggi saltare ogni discorso serio, lo salteremo. Ho capito il motivo per cui ci hai interrotti, sappiamo tutti quanto sei percettivo. Allora mettiamoci in movimento, dai. Se siete tutti pronti, andiamo a mangiare. No Nicola, non fare quella faccia, non abbiamo detto non parliamone più, abbiamo detto parliamone in un momento migliore. Domani. O stasera magari, dopo il concerto, quando torneremo qui. Che ne dici?

Nicola

Mi arrendo. Non sono d’accordo, ma mi arrendo, anche se non capisco cosa cambierà da oggi a domani, e soprattutto non capisco perché quando Diego decide una cosa, tutti gli date sempre ascolto. Non ce l’ho con te Diego, sia chiaro, vorrei solo capire.


Gabriele

Vedi Nico, noi siamo tutti diversi tra noi, anche se ci sono delle affinità. Fabio e Michele sono i seri, gli “adulti” della famiglia, i più concreti, anche se poi a volte sono i più pazzi: forse per quello hanno scelto noi due per compagni, ci vedono cuccioli, ci chiamano anche così, tutti e due, perché sono protettivi, e mettersi sotto la loro ala è stata la cosa più bella che ci potesse capitare, vero Diego? Eh, che bel sorriso, basta parlarti di Michele che ti illumini, Diè.
Davide è stoico, non è concreto come gli altri due, lui è diverso, ma resiste a quello che gli succede come un albero durante una tempesta, no? Mi spezzo ma non mi piego, vero Davi? Quindi non pensa se è il momento giusto o no per fare una cosa, lui la farà comunque, pur sapendo che forse gli farà male. Poi metterà su la sua aria indifferente, e dentro morirà.
Io e Diego… noi siamo sì cuccioli, ma proprio perché siamo i più deboli, fiutiamo il pericolo e cerchiamo di evitarlo, e facciamo di tutto perché non accada niente anche agli altri. In questo Diego è il migliore però. La sua sensibilità è elevata all’ennesima potenza, si accorge di qualcosa che non va soltanto respirando, fiutando l’aria. Sente la negatività, e si accorge subito se è il caso oppure no di fare una cosa. In più, nessuno sfugge al suo controllo: se stai male, se ne accorge subito, anche se ti vede ridere. Per questo, Nico, quando parla Diego nessuno si sogna di contraddirlo.

Nicola

Non hai parlato di me, Gabri. Te ne sei accorto?

Gabriele

Non avevo finito Nicola. Tu sei un istintivo, non pensi prima di fare o di parlare: per questo sei pericoloso! Scherzo, ma nemmeno tanto. Questo tuo modo di fare può ferire le persone, se non ti conoscono. E, alle volte anche se ti conoscono. Quello che non hai ancora capito, è che alla fine, non fai male solo agli altri, ma anche a te stesso. E con questo chiudo la spiegazione, mi attacco al mio bellissimo uomo e mi avvio verso il ristorante.


Michele

Gabri, complimenti, non ti avevo mai sentito parlare così tanto. Credo proprio che tu abbia azzeccato tutto sai? Quindi lascia che mi prenda anch’io il mio bel sensitivo, e vi seguo. Vieni Diego mio che ho una fame che mi parla ormai. Mmm, che dici? Oh, anche cucciolo, mangerei anche te, sicuro: dici che ci stiamo dentro prima delle prove? Sì? E allora via, di corsa a mangiare. Come Nicò? Se in vent’anni abbiamo sempre fatto l’amore tutti i giorni? No, non dico scopare, e per un motivo preciso: io e il mio amore, il mio Diego, la mia vita, facciamo l’amore. In qualunque modo lo facciamo, è sempre tanto amore. Quando si fa con tutti voi, si scopa, va bene? E non lo dico perché non c’è amore, anzi... c’è tantissimo amore anche là. Ma la distinzione ci vuole perché la coppia siamo noi, come siete coppie, che lo vogliate o no, voialtri. È una distinzione che devi ficcarti in quel bell’involucro che è la tua testa. Sono vent’anni giusti che stiamo insieme, che ci amiamo come il primo giorno, e la stessa cosa vale per Fabio e Gabri penso. Ecco, dopo vent’anni che stai con una persona, parli con lei, mangi con lei, dormi abbracciato a lei, piangi e ridi con lei, la curi se non sta bene, la consoli se è in crisi, la coccoli e la stringi perché non puoi proprio farne a meno, ne hai bisogno come dell’aria, come dell’acqua, questo è amore no? Quindi non ci scopi, ci fai l’amore, va bene? Quando invece ci divertiamo tutti quanti insieme, sì, ok, va bene anche scopare. Ci vogliamo tutti bene, non potremmo fare a meno l’uno dell’altro, io vi adoro tutti quanto, e scopo con voi, e il mio ragazzo anche: è sesso tra amici, è una cosa bellissima in un gruppo che è ormai una famiglia. Ma io e lui ci amiamo. Andiamo Diè, vieni amore.


Diego


Niente da aggiungere, sono troppo commosso amore, è proprio così che la sento anch’io. Siamo tre coppie innamorate, che si adorano fra loro. Siamo fortunati. Ah, per rispondere alla tua domanda, sì Nicola, si fa l’amore tutti i giorni. A volte anche più di una volta al giorno. L’amore va coltivato, e noi siamo dei giardinieri perfetti. Andiamo adesso, che anche nel mio stomaco si è aperta una voragine.

Davide

Andiamo Nico, smettila di giocare con il menù, ora arriverà anche a te la pasta. Ah comunque domani mattina mi spiegherai cosa avete detto quando non c’ero, e la storia del perdono e tutto quanto, ma ora no. È come hanno detto loro, se Diego dice che non è il momento, non lo è, e Diego è il mio migliore amico ancora oggi, mi fido ciecamente di lui. Via, a mangiare.
Abbiamo preso tutti il pesce, no? Direi che è d’obbligo qui. Vi ricordate vent’anni fa, il giorno del concerto? Del primo concerto dico. Il pranzo lo saltammo perché andammo tutti a cercare Diegone che era fuggito in preda a una crisi di gelosia.


Diego


Che figura! Non mi ci fate pensare, mi ero proprio comportato da isterico! E siccome non bastava, andai anche a perdere il pullman, e mi ritrovai prigioniero nella valle dei templi. Però da una brutta esperienza, nacque una cosa bella dai. Io e il mio amore ci siamo sposati laggiù. Buona questa pasta! Tu amore? Buona la tua? Posso assaggiare? E domattina ci torniamo, non vedo l’ora.

Gabriele

Andiamo anche noi, vero Fabio? Quella volta era notte, non abbiamo visto niente, che ce ne siamo andati subito per lasciarli soli. Fa assaggiare Diego? Buona, senti la mia, è squisita. Fabio posso? Oh divina! Sentila Diego, senti cos’è quella di Fabio.


Fabio

Certi con voi due “divini” non si riesce mai a finire un piatto: io e Michele dobbiamo sempre fare il bis per mangiare una roba fino alla fine! E siete anche più magri di vent’anni fa, incredibile.

Michele

Per quello noi siamo ingrassati invece, Fabio: continuando a ordinare il doppio di portate per soddisfare loro! E noi non abbiamo mica il metabolismo elfico! Mamma mia però quanto ho mangiato. Diego, credo che rimanderemo a stanotte il nostro progetto, ora potrei morire!

Diego

Non morirai, Michi, non morirai, fidati… Bene, ci vediamo al pulmino alle tre, d’accordo?

Nicola

Eccoci qui, sono le tre e dieci, siamo al pulmino, mancano solo loro, Diegone e Michi. Che abbiano scopato, o che abbiano fatto l’amore, sarebbe ora che arrivassero. Ah, eccoli che arrivano di corsa.
No, è solo Michele.

Michele

Scusate ragazzi, c’è… allora, abbiamo… va bene, si parte allora? Andiamo? Siete pronti per buttarvi di nuovo nel vortice delle prove, degli scazzi, del “che cazzo fai, non senti che sei di una nota giù”? Io sì, prontissimo, non vedo l’ora! E il mio Diego mi ha detto che è fuori di sé dalla gioia. Ora arriva anche lui, lo sapete che noi siamo sempre un po’ in ritardo. Eccolo che arriva. Di corsa. Guardate com’è bello, con quella maglietta azzurra. Ve la ricordate? No, magari voi no, gliela comprai sulla bancarella proprio la sera del concertone! Lui me ne prese una uguale, rossa, dice che sto bene in rosso.

Diego (col fiatone)

Sì, amore, tu nel rosso sei divino. Le useremo anche stasera per il concerto, secondo me ci ha portato fortuna Rat-man.

Nicola

Bene divini, vorreste essere tanto gentili da salire a bordo ora? Che da come vi state guardando, l’impressione è che tornereste volentieri in camera a ricominciare. Sorridi Diego? Fai bene, sei bello quando sorridi, è bello il tuo sorriso. Ecco, ora che Michele ti guarda come se avesse visto la madonna, siamo a posto. Dio che coppia! Filate su, dai che è tardi. A posto Skulls? Si parte!


Gabriele

Le prove sono andate bene, non abbiamo nemmeno litigato, nemmeno un pochettino, come direbbe Diego. Però, quei ragazzi. Avranno avuto massimo sedici anni e sembravano davvero interessati. Uno in particolare mi ricorda me, quello con i capelli tagliati con l’accetta, come dicevate di me vent’anni fa. Che me li ero fatti tagliare da un serial killer di capelli. Tu Diego me lo dicevi soprattutto, perché avevi già sta fissa di tagliare i capelli a tutti. A proposito, cioè non c’entra niente ma, sono due cose che poi ho collegato mentalmente, dopo ti spiego: Davide, cosa voleva quel tizio da te?

Davide

Il tizio ha riconosciuto subito il leader. Invece di andare da Diego è venuto da me. No scherzo, va bene così dai. Niente, quel tizio è un giornalista che farà un bel servizio, nazionale. Ha detto di Sky sì. Lo so che significa, che probabilmente da subito saremo sommersi di proposte per delle nuove reuion e nessuno di voi vuole ricominciare la vita che facevamo vent’anni fa. A proposito, nessuno più sta parlando del passato. Vi limitate a filmare il presente ma di cose da dire ce ne sarebbero ancora tante. Quanti buchi ad esempio ci sono tra me e Nicola? Quindici anni più o meno separati. Più o meno dico. Non vi ha raccontato il toumbeur de femme quando circa sette o forse erano otto anni fa, mi domandò di raggiungerlo in Costa Azzurra dove il suocero gli pagava una vacanza? Sì, a Montecarlo e siccome gli sembrava tanto vicina a Torino, mi chiamò sul cellulare per chiedermi di raggiungerlo.

Nicola

Ora perché rinvangare questa storia? Saliamo ragazzi. Ma a te Davi quando senti l’odore di questo pulmino ti riprende voglia di parlare del passato? Io direi che si potrebbe benissimo vivere al presente ora. Cosa vuoi dire, che sono stato uno stronzo? Che siccome avevo voglia di scoparti alle spalle di mia moglie e di mio suocero ti ho chiesto di venire? Certo. È tutto vero! Ma anche tu ne avevi una bel po’ voglia visto che sei venuto, e di corsa. Sei venuto sì Davide, eccome se sei venuto! Poi mi dite che non sono un galantuomo. Però, pure tu, se ti bruciava tanto far cornuta Beatrice, potevi startene a casa.


Davide

No guarda, questa volta l’hai presa dal verso sbagliatissimo Nico’. Io non ti sto rinfacciando niente, figurati. Loro non hanno idea di quante fughe ho fatto per stare con te in questi quindici anni. Perché a volte glielo dicevo, mi aprivo, altre mi tenevo tutto dentro. Sono venuto a Montecarlo, una volta in Francia, Spagna, un’altra a Vienna. Io ero quello della singola, dall’altra parte del muro. Quanti sguardi tavolo a tavolo durante la colazione. Non sapevo mai cosa pensare: se lo facevi per eccitarti, o se lo facevi per farmi del male, e comunque era lo stesso no? Ti eccitava farmi del male, che io mi piegasse ad ogni tuo volere. Se gli altri avessero saputo tutto, mi avrebbero seppellito di pare, in particolare Diego e Fabio. Sempre protettivi nei miei riguardi. Tanto protettivi.

Nicola

Io ti amavo, e quando parli della Spagna specifica che ero già divorziato e abbiamo passato quattro giorni meravigliosi. Dove io ti proposi di tornare insieme, una delle millecinquecento volte che te l’ho chiesto.

Davide

Già, tutte le volte me lo chiedevi Nicola. E non era facile capire se lo facevi perché eri rincoglionito di orgasmi o cercavi di convincere me rincoglionendomi di orgasmi. Ma qualcosa si era rotto e io non potevo riaggiustarlo. Non ne avevo la forza. Però era giusto dirlo agli altri. Mentre loro, Diego e Michele lo hanno spiegato prima delle prove, hanno continuato a mietere il loro amore con l’amore, curandolo e occupandosene in maniere egregia, anche Fabio e Gabriele, ancora lo fanno loro quattro, noi abbiamo conosciuto l’amore clandestino. Di te potevo solo avere un parte, quando eri sposato ovvio. E quando eri divorziato? Io ti aspettavo a Torino. E non fare quella faccia. Te lo dissi in Spagna. Non sono rincoglionito, è stato solo tre anni fa. Ti dissi che potevi tornare da me, che potevamo riprovarci.

Nicola

Non sembravi serio, o forse io non volevo capire. Ma ora ci sto a Torino, da sei mesi mi sembra no? Mi hai forse chiesto di venire da te?


1 commento:

  1. Cavolo se sono affiatati. Sempre più hot questi capitoli. E' così bello vedere che sono rimasti gli stessi nonostante siano trascorsi venti anni e che continuino ad amarsi come il primo giorno, soprattutto Michele e Diego, eterni piccioncini. L'atmosfera da figli dei fiori tutta sex and rock and roll ci sta anche se mi sembra fin troppo lineare. Speriamo che Davide non si penti della fiducia che concede a Nicola.

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