sabato 25 gennaio 2014

La valle delle meduse: Epilogo

Titolo: La valle delle meduse
Autore: Giusi-poo
Pairing: lo scoprirete leggendo
Genere: AU/Commedia/Romantico/Erotico/Introspettivo
Rating: PG, slash, NC 13 
Disclaimer: come sempre è tutto frutto di fantasia. I nomi di luoghi possono essere veri ma usati solo per ispirazione artistica




Michele uscì dall’istituto di credito dove aveva di nuovo versato un milioncino, in vista della sua fuga con Diego. L’accarezzava quel pensiero e si era anche accertato che in famiglia nessuno ci avrebbe rimesso. Ormai il suo compito alla Valle delle Meduse era finito. Marina avrebbe sofferto, certo. Ma bella e giovane com’era, di buona famiglia, avrebbe trovato presto un altro impiastro da sposare. E poi che se ne fa di un promesso sposo frocio? Convinto ancora di avere tutto sottocontrollo, Michele tornò a casa. Quella sera lo aspettava una cena a casa dei suoceri. Niente Diego. La serata filò liscia come sempre e solo verso mezzanotte rincasò. Proprio mentre Cristina confidava al suo ragazzo la verità. Cosicché Michele andò a dormire senza avere la minima idea che il suo sogno di fuga, il suo amore, era stato disintegrato, come una cometa al passaggio vicino al sole.
Diego non dormì. Dopo aver sfogato la sua rabbia in varie maniere, tra cui spaccare la propria chitarra, dopo che tutti gli amici ebbero cercato di calmarlo, Gabriele in primis, chiese loro di restare solo. Aveva bisogno di stare solo per riprendesi dallo choc. La prima fase del dolore è il rifiuto e Diego ora stava rifiutando di aver perso Michele. Ma ben presto tutto tornò e quei paradisiaci nove mesi finirono nella fogna. Il ragazzo era così sconvolto che non ci mise molto a pensare al suicidio come unica soluzione. Gli amici erano tornati nella loro case quando lui uscì. Alle tre di notte volò via dal suo appartamento per dirigersi fin sulla spiaggia deserta. La bella luna piena in alto nel cielo. Faceva un po’ freddino ora, ma non importava. Non si spogliò. Puntò dritto verso il mare. Si sarebbe lasciato sopraffare dalle onde tenui. Ormai non restava altro che morire. Senza Michele era meglio la morte. Ma non arrivò che a bagnarsi le caviglie. Disperato e solo, non ce la fece a tornare di nuovo a casa sua e dopo aver camminato per quattro chilometri a piedi, arrivò davanti l’abitazione del suo migliore amico.


L’abbagliare insistente dei cani lo svegliò. Davide dormiva da pochissimo, un sonno leggero e pieno di incubi. Anche lui era stato tremendamente sconvolto dalla rivelazione di Cristina. Si alzò solo quando sentì sbattere la porta. Scalzò e mezzo nudo (dormiva solo con la canottiera bianca e i boxer) si precipitò all’uscio. Trovò l’amico disperato che lo guardava con i suoi occhioni enormi. Bagnato fradicio dalle ginocchia in giù, i vestiti coperti di polvere e sabbia.
“Diego... Diego mio...” Davide non resisté più. Lo prese per la vita e lo spinse dentro casa, e addosso al suo corpo. Stingendolo e costringendolo a stare con i piedi penzoloni, lo baciò con disperazione impedendogli di potersi liberare. Inebetito dalla sorpresa, Diego non protestò e ben presto si rifugiò in quel bacio appassionato come antidoto di salvezza. Non riuscirono a staccarsi né a parlare. A baciarsi e basta riuscirono. A lungo e selvaggiamente. Se avesse riflettuto un attimo, ma Diego in quel momento non ricordava nemmeno in che anno fossero, avrebbe considerato che tutta quella passione, nell’amico non se la sarebbe aspettata. Non sapeva cosa stava succedendo ma che stava succedendo e basta, e che né santi, né avvocati e né magie avrebbero potuto impedire all’amore di rompere l’argine eretto da ragione e buon senso.
Si amarono quella notte. Si amarono a lungo e Diego, ormai completamente salvato dal suo eroe per caso, capì che sarebbe dovuto essere sempre così. Forse doveva passarci dietro a tutti quegli amori sbagliati, a quelle passioni sempre interrotte che finivano male, come l’ultima, la peggiore, con Michele. Per arrivare all’amore di Davide. Per meritare Davide.
Sfiniti dal piacere e dalla stanchezza, si rifugiarono nel letto, ancora odoroso del suo sonno. La poca luce stanca della luna che attendava l’alba, penetrava dalla finestra illuminando i volti dei giovani. Davide prese il viso di Diego tra le sue mani. Un sorriso quasi innaturale sgorgò prima delle parole: “Dio quanto sei bello... dio mio quanto sono felice. Dio quanto ti amo” pianse con dignità lasciando Diego inerte, spettatore sempre più confuso. “Ti amo, amore mio, ti amo. Ti ho sempre amato. Ti amavo già quando ti rifiutai, che stupido sono stato, che grande stronzo! Ma ora sei qui, e sei mio, sarai sempre mio, anche se tu non lo volessi, sarai mio lo stesso. Anche se volessi qualche altro uomo. Io non ti impedirò di essere libero. Non sarò geloso come Nicola, non ti spezzerò il cuore come Michele. Ti farò felice e tu mi farai felice”.
A Diego scappò un sorriso bello quasi quanto quello del nuovo amore. Ecco, era tutto così semplice. Doveva proprio rotolarsi nel fango per capire come era piacevole un caldo bagno. E come era piacevole, in quel momento, stare tra le braccia di Davide.
Come previsto da lungo tempo, Marina e Michele si sposarono il venticinque giugno dello stesso anno. Qualche buon osservatore avrebbe potuto notare che la sposa era raggiante mentre lo sposo aveva un velo di tristezza sul viso. Eppure gli affari andavano così bene! Ormai la Valle delle Meduse era tutta usurpata. Molto si era costruito e ancora tanto si sarebbe tirato su. Certo, mancavano le strade, un giardino pubblico. Ma c’erano già diversi negozi, un bel bar grande, una palestra e un  locale ancora in costruzione. Quel locale destinato a giovani gruppi che volevano esibirsi. Una bella location con vista mare, era di Diego. Sì perché Michele aveva deciso di usare i soldi della loro ‘non fuga’ per comprare quel posto e intestarlo a lui, o meglio al suo gruppo. Gli sembrava giusto così. Loro avrebbero fatto di quel locale il loro punto di ritrovo e Michele, avendoceli praticamente vicini di casa, avrebbe potuto continuare a vedere Diego da lontano. E così fu. Dopo appena due mesi di matrimonio, Marina era già incinta e in preda alle nausee. Il neo marito e futuro padre, fu libero di uscire alla sera e controllare lo stato dei lavori del Medusa, il nome del locale di Diego e compagnia. Il dodici settembre ci fu l’inaugurazione. C’era tantissima gente ma Marina, che viveva la gravidanza come una malattia incurabile, non venne, preferendo rimanere a casa dei genitori dove si era temporaneamente spostata e dando così la possibilità a Diego e Michele di riavvicinarsi.


19 anni dopo. Luglio 2013


Michele apre il giornale e legge. Sulla cronaca di Taranto c’è un articolo sul Medusa.

Anche questa sera al Medusa ci sarà un concerto di un nuovo gruppo, proveniente da Brindisi, i Rock sound magic. Ormai da anni punto di riferimento delle band di tutta la Puglia. Tutte le sere sempre pieno. Incontriamo il suo proprietario, Diego Perrone. Un ragazzo dall’aspetto sempre giovanile, nonostante abbia superato da un po’ i quaranta.
La musica punk la mantiene giovane Diego? “Beh sì, essere sempre in pista e fare questo genere di vita da ormai venticinque anni ti fa sentire sempre un ragazzo. Credo siano i giovani a farti sentire giovane, anche quando l’età anagrafica dice un’altra cosa”.
Diego ci racconti come hai fatto a mantenere sempre il locale sulla breccia anche dopo che sono usciti fuori gli scandali legati agli appalti de La valle delle meduse? “Non è stato facile. Abbiamo anche pensato di trasferisci perché non volevamo continuare a suonare sopra un sito archeologico. Per fortuna ora c’è una diversa attenzione alla natura e l’edilizia non è così spaventosa come vent’anni fa”
Ringraziamo Diego per la disponibilità e auguriamo al Medusa altri vent’anni di successi.

Michele poggia gli occhiali da una parte per asciugarseli. Si commuove un po’ troppo. Forse sarà l’età, si dice. Diego è sempre rimasto nella sua vita, soprattutto dopo che ha lasciato Marina e tutta la borghesia tarantina, la doppia vita, per fare quello che voleva da sempre, tipo viaggiare, per vivere finalmente in  piena libertà. A Diego lo ama sempre, lo ama ancora esattamente come quando lo vide per la prima volta, poco più che ventenne, a fare il bagno nudo nel mare tarantino. È stato un ragazzo baciato dalla fortuna anche lui, pensa. Ha potuto fare il suo lavoro, il musicista, gestire un locale. Non gli sono più mancati i soldi, anche se va sempre vestito male e gira in bicicletta. Certo, negli anni è cambiato: ha rinunciato ai vezzi giovanili tipo il ciuffo colorato e trucchi vari. Ma l’aria da rocker maledetto non l’ha persa. Gli piace ancora fare musica e gli piace sempre tirar tardi con i suoi amici che da oltre vent’anni sono gli stessi. Ora c’è pure Giordano, che malgrado la giovane età è il suo più grande amico, la persona che gli è più vicina ora. A Giordano dà lezioni di chitarra, di canto e lo ha anche accompagnato a fare il suo primo tatuaggio. A Giordano lo bacia davanti a tutti, non è mica un mistero che ci va anche a letto, che lo ama. Nemmeno per Davide e Michele che comunque non hanno mai avuto problemi a dividere il loro ragazzo con l’amorazzo di turno. Ma questa volta non è una cosa così, Michele lo sa. Perché Giordano gli ha spiegato che ama Diego quanto lo ha amato lui per vent’anni. Per questo in tanti dicono che Giordano ha ripreso tutto da suo padre. Innamorato di Diego e della libertà. 

3 commenti:

  1. Ti dirò, non sapevo se piangere per la fine del rapporto, non dell'amore, fra Diego e Michele o per lo sfacelo della Valle delle Meduse, così ho optato per non scegliere e disperarmi per tutti e due.
    Mi piace come finisce però forse perchè mi piacerebbe che fosse possibile vivere, innamorarsi, fare l'amore senza problemi come e con chi si vuole, togliendosi tutti i 'non si può' che ci vengono inculcati fin da piccoli.
    Una sola vita è troppo poca per viverla inibiti. Bello, molto fresco, tanto amore.

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  2. Bellissimo epilogo. Ho gli occhi a cuoricino per la scena con Davide. Ho sempre tifato per lui. Ero certa che sarebbe riuscito ad ottenere un pezzetto del cuore del piccolo Diego..Ho avuto un pò di paura quando ho letto che Michele alla fine si era sposato, ma poi mi sono rassicurata. L'amore non solo non è finito ma si è rafforzato negli anni. Meraviglioso il colpo di scena finale <3

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