Titolo: Ora come allora (Una vacanza indimenticabile)
Autori: Giusipoo/Annina
Pairing: lo scoprirete leggendo
Genere: AU/Commedia/Romantico/Erotico/Introspettivo/Flashback/A più voci
Rating: PG, slash, NC 17
Disclaimer: come sempre è tutto frutti di fantasia. Abbiamo attinto a quella e alle immagini di sei personaggi interessantissimi.
due ragazzi cercavano un passaggio per il sud
Capitolo
13
Diego
Stronzi! Va beh, dai. Sentirmelo
dire dal mio ragazzo fu traumatico. Ma uno di quei traumi
che dopo stai meglio, che dopo realizzi: cazzo era quello. Come mi era successo
a quindici anni, quando scoprii che mi piaceva il cazzo, no? Voi la facevate
facile, ma facile non era! Non solo dovevo accettare che quattro dei miei
amici, in particolare tre di loro, si erano fatti una bell’orgia tanto per, ma
pure che anch’io lo volevo, anche il mio ragazzo lo voleva. Dovevamo chiarire
meglio.
Michele
E chiarimmo. Le idee me le ero
fatte chiare la notte, l’ultima, in campeggio. Tutti e sei nel letto e una
voglia smodata di osare. Poi tutti fuori, intorno alla palizzata. Che cazzo!
Non siamo mica dei
pudichi moralisti. Abbiamo voglia di fare un po’ di sana trasgressione tra noi?
Perché no! Non sarebbe venuto giù il mondo. E poi mi piacevate tutti, lo
ammetto. Davide così bello, Fabio così virile, sano, forte. Un uomo davvero da
ammirare. Gabriele così dolce e elfico, molto sexy da tutti i punti di vista.
Nicola.... no beh, lui non lo avrei mai toccato. Da ragazzi ci si misurava gli
uccelli ok,
questa cosa l’abbiamo già chiarita. Ma per me fare cose con lui sarebbe
equivalso a farle con mia sorella, sia mai! Però potevo accettare di vederlo
con gli altri, con Diego? Perché no. Ci restasti
male ma io ti feci ammettere che a te Nicola piaceva da quel punto di vista,
che da quel punto di vista ti piacevano e parecchio anche Fabio, Davide e
persino Gabriele. Combattesti un po’ per le tue
ritrosie ma poi mi dicesti di sì, che era tutto vero. Sarebbe stato divertente,
ti promisi. Non avrebbe cambiato le cose tra noi, anzi... sarebbe stato ancora
più bello fare l’amore da soli, dopo.
Gabriele
Andammo al mare quel resto di
pomeriggio e la sera la passammo in birreria. Poi di nuovo tra le candele ma
questa volta non sulla spiaggia ma poste attorno il letto dei nonni. Il pulmino
pronto. Solo le nostre cose, mie e di Fabio. Le vostre tra casa di Michele,
Nicola e l’appartamento dove ci trovavamo. Che ormai era il nostro nido, il
rifugio d’amore. Lì si sarebbero stabiliti Diego e Michele, mentre Davide
avrebbe dormito da Nicola, a casa sua. Quanto si sarebbero fermati non lo
sapevano, ma era bello vederli così felici. Diego rimediò un po’ di musica, una
radio vecchissima ma ancora funzionante. Piazzò su una stazione che trasmetteva
musica vintage, e al ritmo di Stayin’
Alive dei Bee Gees iniziammo a ballare e poi a baciarci.
Fabio
Aspettiamo che tornino Diego e
Davide da fumare o continuo io? Ok, continuo io, dopo però non ricomincio
perché quei due si sono persi le parti ‘calienti’ del racconto ok? Il primo a
spogliarsi, manco a dirlo fu l’amante latino, Nicola! Che esibì anche una bella
erezione. Davide non volle essere da meno e Gabri mi esortò a farlo, ma io
anche avevo le mie remore, e non come Diego che invece sappiamo come andò, era
il più arrapato di tutti dai! Sì, mi spogliai anch’io e intanto con la
coda dell’occhio guardavo il mio ex accucciarsi e succhiarlo al suo nuovo
ragazzo.
Nicola
Era proprio di un’arrapante cosmico, così, con la luce, voi che mi guardavate
tutti. Tu specialmente Fabio, che guardavi il tuo ex amante succhiarmelo così
bene!
Diego
Eccomi! Siete passati alle parti calde eh? Io ricordo tutto come fosse ieri!
Perdio se ero agitato, ma anche tanto, tanto eccitato. Non mi accorsi nemmeno
che Michele me lo stava tirando fuori, che mi
masturbava con una mano e con l’altra mi accarezzava tra le gambe. Abbracciato
dietro di me. Appoggiai la testa sul suo petto. Sentivo il battito regolare del
suo cuore.
Davide
In un attimo eravamo tutti nudi, attorno a questo letto dove nessuno ancora
osava salire. Così decisi di rompere io gli indugi e mi misi a novanta sulla
parte sinistra. Nicola si appoggiò alle mie spalle e
abbracciandomi e dandomi tanti baci sulla nuca che scoprì spostandomi i
capelli, iniziò a fottermi.
Fabio
Presi Gabriele e lo feci stendere ai piedi del letto. Si mise pancia in su e
alzate le sue gambe con le ginocchia che gli toccavano le spalle, lo profanai.
I gemiti di tutti e quattro saturarono la stanza.
Era bellissimo ma temevo di arrivare troppo presto, così evitai di guardare
dalla parte di Nicola e Davide. Mi piaceva troppo vederli insieme e mi piaceva
pure che gli altri vedessero noi.
Michele
Diego finalmente si rilassò e si andò a collocare nell’unica parte di letto
rimasta libera. Gli chiesi di montarmi sopra, saremmo stati più comodi. Lui
ubbidì e dopo una leccatina veloce al cazzo, per appurare che fosse
assolutamente duro, si mise a cavalcioni su di me. Era bellissimo. Lo sentivo
così bene, e poi c’erano i lamenti degli altri. Il letto che si muoveva tutto,
facendomi temere che da un momento all’altro sarei finito per terra!
Diego
Era bello! O, se lo era. Riuscivo a sentire così bene Michele, mi riempiva così
bene e poi le sue parole di fuoco: “Cavalcami, così, scopati su di me!” Che
balsamo per i miei sensi! Stavamo facendo davvero i fuochi d’artificio. Perché
mi ero posto tutti quei problemi? Mi domandai. Anche Fabio, probabilmente se lo
stava chiedendo. Michele invece era assolutamente a suo agio, per non parlare
di Nicola e Davide! Anzi a proposito di loro! Che proprio non riuscivano a
stare
senza fare qualcosa di sorprendente e trasgressivo.
Davide
Anche se mi costava perché il piacere era quasi arrivato all’apice, chiesi a
Nicola di spostarsi. C’era qualcosa che mi sarebbe piaciuto vedere. Chiamatelo
sogno erotico e anche qualcosa che mi sarebbe piaciuto fare. Così presi Nicola
da una parte e gli dissi di sbatterlo in bocca a Diego.
Nicola
“Ma tu sei scemo! Mio cugino mi ammazza! Mi stacca la testa dal collo
e ci palleggia!” ti risposi Davide. Non si poteva fare no. Certo la tentazione
era tanta. Soprattutto ora che approfittando del fatto che ci eravamo alzati,
Michele e Diego avevano cambiato posizione. Ora il piccoletto stava alla
pecorina di traverso e Michele alle sue spalle. Sembrava il momento giusto.
“Fattelo succhiare tu che sei suo amico, magari con te non se la prenderà. Io
potrei provare a farmelo succhiare da Fabio”.
Davide
“Io succhierò l’uccello di Fabio quando si toglierà da Gabriele” ti risposi e
tu avresti fatto come ti dico. Magari con modo, ecco. Capisti benissimo. Così
ti piegasti su Diego accarezzandogli il viso
dolcemente. Michele ti sorrise e ricordo che tu comprendesti subito che ti
stava dando il suo assenso. Com’era eccitante!
Michele
O sì che lo era. Certo che lo era.
Il sogno erotico di Davide era anche il mio. Non avrei mai osato esprimerlo a
parole ma quella era un’ammucchiata, la nostra ammucchiata, e se capitava,
capitava! Non avrei fatto niente per impedirlo. E così Nicola si abbassò a
baciare il volto del mio amore. Piccoli bacini e leccate alle quali Diego
rispose con passione. Li vidi baciarsi e non mi sentivo affatto geloso, anzi:
era perfetto. Mi abbassi a baciarti il collo a sussurrarti che andava bene.
Diego
Mi dicesti qualcosa tipo:
“Lasciati andare, fatti guidare solo dall’istinto animale” era quello penso.
Era per quello che stavamo facendo quelle cose ora. Tutta la vacanza da amici,
amanti e fratelli.
Ora tutti insieme nello stesso letto. Si poteva fare. Eravamo maggiorenni ed
era sesso, non stavamo preparando una bomba anche se il tritolo non avrebbe
creato quell’esplosione quando finalmente, liberi da ogni freno inibitorio,
iniziammo a fare qualsiasi cosa ci saltò per la testa!
Nicola
Il sapore di Diego era proprio buono. Hai un buon sapore Diè, sì! E immaginai
come doveva essere farmelo succhiare da te. Ma smisi di immaginarlo, misi le
mani sulle tue spalle e dolcemente te lo accostai alle labbra.
Diego
Lasciai che mi sfiorasse le bocca,
che intruppasse sul mio piercing per poi leccarlo e finalmente accoglierlo. Ero
fuori di me dalla gioia. Michele lo accettava! Anzi ne era felice e io stavo
soddisfando due uomini contemporaneamente, il sogno di ogni gay no? Io stavo
soddisfando due cugini. Anche meglio!
Michele
Cavolo, da perdere la testa. Il
piacere nel vederti così Diego mio divenne incontrollabile, infatti venni poco
dopo. Mi misi da una parte a guardarti mentre lo succhiavi a Nicola e, contemporaneamente
ti accarezzavi il pene e tra le gambe. Mi dispiaceva averti privato di
parte del piacere, così esortai mio cugino a sostituirmi e lo fece.
Gabriele
Nel frattempo Davide si era messo
in mezzo, tra me e Fabio. La cosa non mi dispiacque per niente. Come erano
lontani le mie seghe mentali sul fatto che Davide fosse più bello di me, più
sexy di me! Mi sentivo bellissimo e Fabio era il nostro strumento di piacere.
Mio e di Davide. Anzi: tutti noi eravamo lo strumento del piacere l’uno
dell’altro.
Davide
È vero! Così accarezzai, baciai i due innamorati fino a quando non raggiungemmo
l’orgasmo a breve distanza. Piacere amplificato dalla visione di quello che
accadeva accanto a noi.
Nicola
Mi stavo facendo il piccoletto! Quel nanerottolo frocia baldracca di Diego! E
come godeva! Cugino, questi tre centimetri non sono tanta roba allora! Te lo
dissi e tu mi desti uno scappellotto.
Michele
Vero, te l’eri meritato insolente. Però mi era tornato duro e ora ero indeciso
se farti togliere e mandarti dal trio accanto a noi, o lasciare che Diego me lo
succhiasse. Optai per questa seconda
possibilità.
Diego
Ne fui ben felice. Nicola venne e fece venire anche me, poco dopo amore tu raggiungesti l’orgasmo,
questa volta nella mia bocca che a me piace tanto. Ma tutti noi volevamo venire
almeno un’altra volta. Così dopo esserci bevuti un po’ di birra e ridacchiato,
asciugandoci con dei teli di fortuna, ricominciammo a fare l’amore. Ragazzi è
ora di salpare! Siamo di nuovo in Sicilia.
Nicola
Sì, vabbé! Ma io ce l’ho di nuovo duro. Ma che dite? Si può tornare a farlo
tutti e sei in questa vacanza?
Nicola, Diego, Davide, Fabio, Michele
(tutti lo guardano increduli)
Nicola
Beh,
cos’è questo silenzio improvviso? Siamo sempre noi, cos’è cambiato? Improvvisamente siete
diventati morigerati? Siamo qui tutti insieme, come vent’anni fa, sempre gli
stessi. O in questi quindici anni vi
siete fatti prendere dai tabù?
Diego
Siamo
sempre noi Nicola, ma la situazione ora è diversa no? Fabio ha già detto che
dopo che tu te ne andasti, non continuammo nei nostri… giochi di squadra. Noi
quattro abitavamo, e abitiamo, in due case vicine, una di fronte all’altra, e
siamo sempre ancora insieme; Davide abita poco lontano, ha le sue storie, ci ha
presentato qualche nuova fiamma. Nessuna di loro ci ha esaltato, e io no ho
paura a dirtelo, Davide, perché se c’è una cosa bella del nostro rapporto è che
esiste solo la verità fra noi. Dicevo, nessuno di quelli che hai frequentato
dopo Nicola mi ha convinto. E non hanno convinto nemmeno te, vero? Infatti ogni
storia è durata pochissimo. E tu Nico? Hai lasciato Davide, hai avuto una
moglie e un figlio e hai lasciato anche loro, perché sei un casinaro, non sei
mai riuscito a mettere ordine nel tuo cervello, e adesso pensi davvero di poter
far tornare tutto come prima. Ma in questi ultimi anni? Com’è stata la tua
vita? Hai mai ripensato a quei ragazzi di vent’anni fa, a quello che creammo
nei cinque anni che seguirono, cinque anni sempre insieme? Tu pensi davvero che
potremmo rifarlo? Perché se è vero che noi quattro, i giganti e gli elfi, siamo
rimasti praticamente gli stessi, voi due siete cambiati tanto. Proviamo a
parlare di questo intanto.
Davide
Hai ragione Diego, voi siete rimasti più o meno gli
stessi, le stesse meravigliose persone che eravate vent’anni fa. E anche il
vostro rapporto di coppia non è cambiato, si è evoluto, si è rafforzato, ma non
è cambiato niente fra voi, vi amate esattamente come il primo giorno: né un po’
di meno, forse un po’ di più. I vostri amori sono nati già grandi. Il nostro
no, Nico, il nostro era nato un po’ meno grande forse, o non siamo stati capaci
noi di mantenere vivo il sentimento. Forse eravamo più sesso che amore. Siamo
cambiati? Non lo so, a me sembra di essere rimasto lo stesso, probabilmente non
è così; probabilmente io ero e sono semplicemente più egoista di voi, ho
pensato un po’ più a me e meno agli altri, non so. Mi intristisce però non
poter riavere quei giorni, sì. Non mi dispiacerebbe tornare indietro ecco,
poter tornare indietro e cercare di costruire qualcosa di più. Sì Nico, mi
piacerebbe poter rifare una di quelle belle ammucchiate, dove ci divertivamo
tanto, ci amavamo tanto, tutti quanti, senza remore, amici, compagni, fratelli,
ognuno col suo amore da difendere, ognuno con tutta la sana voglia di
divertirsi e di trasgredire.
E scusate, sarà il mare di notte, sarà che anche
stasera come vent’anni fa la luna è quasi piena, sarà la vecchiaia… scusate…
Diego
Scusa
Michi, torno subito. Vieni qui Davide, qui dal tuo Diegone.
(Davide e Diego escono dal pulmino e si
isolano da una parte)
Mi
spiace, coi miei discorsi ti ho intristito. Davide, guardami, guarda giù: sono
appena più basso di te, ti ricordi? Giusto quei venti centimetri. Sono proprio
lacrime che vedo? No amico mio, non fare così. Io forse mi sono espresso male,
non volevo ferirti. Quando dico che siete cambiati, che sei cambiato Davi, non
intendo dire che sei cambiato in peggio. Un po’ siamo cambiati tutti no? È la
vita che ci cambia, anche se non vorresti. Ma sei sempre una persona
meravigliosa, e non sei mai stato un egoista. Aristocratico, un po’ saccente
forse sì, ma egoista mai. Io l’ho sempre detto che tu fingi indifferenza per
non scoprirti troppo, che sei sensibile anche tu, anche tanto secondo me.
Abbracciami Davide. Come quella notte in viaggio per la Puglia, ti ricordi?
Quanti dubbi, quante paure che avevamo. Invece andò tutto così bene. Stai
tranquillo amico mio. Tranquillo. Sarà la luna, e sarà il mare, certo non la
vecchiaia, che a poco più di quarant’anni sei ancora più bello che mai. Sarà
voglia di innamorarti, sarà voglia di essere amato Davi. Fatti stringere. Oddio
che mi piangi davvero! Che cos’altro c’è Davide? Dimmelo, ci siamo sempre detti
tutto, non farmi stare in pena. Lo ami ancora. Ho ragione vero? Dopo tutti
questi anni, ami ancora Nicola. Il mio amico romantico, e poi dicevi di me.
Ecco perché le tue storie duravano sempre così poco. Ma io lo sapevo,
gliel’avevo detto con Michi. Posso chiamare Michele un attimo vero? Michele!
Vieni fuori un attimo? Eccolo che arriva.
Michele
(Diego parla con Michele un attimo)
Sì Davi, Diego me l’ha sempre detto che secondo lui
per tutti questi anni sei rimasto attaccato al tuo amore. Aveva ragione allora?
Oh, ma piangi Davide? Proprio tu che sei sempre così… mi viene altezzoso, ma so
che non è la parola giusta. Diego aiutami… beh, diciamo che sembri sempre un
po’ indifferente, ecco, sembra che tutto ti scivoli via, invece non è così,
vero? Anche qui ha sempre avuto ragione il mio ragazzo. Ha sempre sostenuto che
tu ti tenevi dentro tutto, ma che eri un animo sensibile anche tu. Io gli davo
ragione, perché a Diego gli amici non si toccano, potrebbe uccidere per
difendervi, ma non gli ho mai creduto fino in fondo, anche se ti voglio un bene
dell’anima Davide, e lo sai che sei importante per tutti noi. Invece mi devo
ricredere. Bello però questo abbraccio a tre, mi piace, io comincio ancora a
sentire le good vibration che provammo allora.
Senti Davide, se posso chiederti una cosa: ma se
Nicola ti chiedesse di ricominciare? Sai come la penso io, che mio cugino è un
po’ stronzo l’ho sempre sostenuto, ma è buono, ha solo ancora tanta confusione
in testa. È il classico quasi quarantenne che non sa ancora cosa vuole dalla
vita. Ma io penso che anche lui, forse, sarebbe del parere. Ma andiamo piano,
bene? Tra un quarto d’ora saremo in Sicilia, vediamo cosa ci porterà. Dai
Davide, che non mi piace vedervi piangere, non posso proprio sopportare la
sofferenza io. Dai, che ti vogliamo bene. Torniamo sul pulmino, che tra un po’
si scende. Ti siedi dietro con noi, lascia guidare quel coglione di mio cugino.
Oh, Nicola eccoti: si parla del diavolo… no, non parlavo di te, parlavo di
coglioni. Lo so che sono un simpaticone, non c’è bisogno che me lo ricordi.
Fabio
Stiamo
diventando sempre più sentimentali, e questo mi piace. Beh, Gabri e Diego sono
sicuramente i romanticoni della compagnia, a loro piacciono i film d’amore, il
lieto fine, regala loro dolci e piante, mai fiori però, quelli sono recisi! O
un gattino, un animaletto qualsiasi, anche un ratto. Ecco, così sarai sicuro di
averli presi al cuore, così li vedrai sorridere. Però mi sembra che anche il
resto della compagnia si stia “romanticizzando”. Prende bene questa storia,
dai. Abbiamo fatto bene a rifare questa cosa, è tutto così bello. Che strano,
in vent’anni siamo stati in tanti posti, e non siamo mai tornati in Sicilia,
chissà perché. Forse a volte si è semplicemente scaramantici. Come dici Nico? A
chi è venuta l’idea di questa vacanza? Non ve l’abbiamo detto? A dire la
verità, sì so da chi è nata l’idea, non so il perché. Forse nemmeno il mio
Gabri lo sa il perché. Posso dire o no? O spoilero? Che vent’anni dopo, ancora
non mi avete detto che vuol dire con precisione. Va beh, niente, non vorrei
fare danni, lascio dire a voi.
Michele
L’idea
è venuta a Diego mio: era a dicembre, e io avevo appena trovato un lavoro per
mio cugino, che giù in Puglia era rimasto ancora a piedi, e ne stavo parlando
con lui. Gli dissi che c’era questa possibilità di lavoro a partire da marzo,
che però l’idea mia era di ospitare Nico a casa nostra, per dargli una mano in
più: se non aveva anche un affitto da pagare, sarebbe stato meglio per lui e
per le sue finanze, avendo una moglie e un figlio cui passare i soldi degli
alimenti. Diego disse subito che per lui andava bene, è rimasto affezionato a
Nicola nonostante tutto. Ma sì Nicola, nonostante tutto nel senso che tu ogni
tanto lo prendevi e lo prendi pesantemente in giro, ma lui non si offende più
perché ti vuole un bene esagerato. Beh, ma credi di non essere un po’ troppo
peso a volte con le tue parole? Perché lui ti vuole bene, e si diverte, prova a
chiamare Paride frocetto e baldracca! Eh, Paride sì, quello che ha il negozio
di tele a via Cavour. Lo so che è alto due metri e un po’ e pesa cento chili di
muscoli: prova un po’ a vedere quanto è spiritoso lui. Comunque dicevo accettò
subito. Poi diventò silenzioso e cominciò a pensare. Quando Diego diventa
silenzioso è già un segnale di pericolo, perché, a meno che non sia l’ora del
lato oscuro, vuol dire che ha qualche idea che gli frulla, e potrebbe essere
qualunque cosa, dal farmi dipingere la cucina di verde menta subito subito
perché ne ha tanta voglia, al partire per una marcia gastronomica in Liguria.
Mai fatta una? Dovresti Nico: alla fine non ti rimane nemmeno il fiato per
pensare. Non si pensa con il fiato? E tu con che cosa lo fai, che non hai
cervello, bestia! Comunque mi chiese di accendere il camino perché era sceso
freddo, e si affacciò alla finestra. Aperta certo, e stavano scendendo i primi
fiocchi di neve. Allora tornò dritto da me, che avevo appena finito di
accendere il fuoco e mi abbracciò strettissimo e mi chiese di fare l’amore lì
sul tappeto. No, scusate, sto divagando, questo me lo chiese dopo. Prima mi
disse che aveva avuto un’idea bellissima, che era stata proprio la neve a
fargliela venire, e io devo ancora capire il perché. E mi parlò della sua idea,
di rifare il nostro viaggio dell’amore, così disse sì, chi poteva esprimersi
così se non Diego? A beh, Gabri magari. Dicevo, di rifare il nostro viaggio
dell’amore, e alla mia risposta positiva, perché anche a me sembrava una bella
idea, si mise subito ad organizzare la cosa insieme al suo amico di merende. Li
hai mai visti mangiare insieme i due elfi? Te li raccomando. Comunque pensarono
a tutto loro, al punto che io ancora oggi non so bene cosa ci aspetta. Se vuoi
dire qualcosa in più tu Diego, accomodati.
Diego
No,
sono in silenzio stampa. Però aspetta un attimo, che mi ricordo bene come finì
quella giornata, davanti al camino mentre fuori nevicava. Oh, ragazzi, non
andreste un attimo fuori dal VW vero? No lo so che stiamo attraccando, stavo
solo scherzando. Quasi. Bon, Michele si tratta solo di aspettare ancora un po’,
poi se non te lo ricordi bene, ti rinverdirò cosa successe quel giorno davanti
al camino. Ah, ti ricordi? Allora niente, se te lo ricordi non si fa… ah, hai
delle lacune. Michi, ma da quanto non ti dico che ti amo? Ti amo, ti amo, ti
amo! Baciami intanto.
Nicola
Io non
ci ho capito un granché, ma per essere uno senza cervello è già qualcosa. Solo
che se voi due continuate a strofinarvi così, dovremo scendere tutti davvero.
Oppure no. Con quello che abbiamo fatto insieme, cosa vuoi che ci faccia… però
il frocetto è sempre molto eccitante. È come se per lui gli anni non fossero
passati. Dimmi Diè, come cazzo fai? Dimostri sempre vent’anni, sei davvero
affascinante. Ah, già la razza elfica dici? Dimenticavo. In effetti anche Gabri
è ancora uguale. Allora, guido io visto che sono già seduto qui al volante. Gli
altri sono a posto? Tu Davide rimani lì dietro? Peccato, mi sarebbe piaciuto
averti qui… Va bene, tocca a noi muoverci. Andiamo. Non ho capito Diego, ci
fermiamo a Porto Empedocle o tiro dritto ad Agrigento? Diego? Diè! Oh!!! Ma la
volete piantare voi due di starvi addosso? Davide, chiedi a Diego cosa devo
fare, ma dove lo trovano tutto il fiato per continuare a stare attaccati così?
Ecco, ora anche questi due attaccano. Cazzo. Davide però anche te, se venivi
qui davanti con me…
Davide
Ma
certo che ti vengo vicino. Sbattiamo i pomicioni dietro. Ragazzi è il
duemilatredici ma non è cambiato molto il mondo! Se vedono una coppia di
maschietti pomiciare, qualche siculo ci fa uno scherzetto brutto. Ah Nicola,
vuoi dire che presto ci fermiamo alla stessa spiaggia Messinese e le coppie a
pomiciare saranno tre? Mi sta bene. Fabio!
Fabio
No,
scordatelo. Nico resta dov’è, oppure chiedi a tuo cugino di staccare la bocca
da quella di Diego e voi due venite davanti al posto mio. Comunque siamo scesi,
altri quindici chilometri e ci fermiamo. Poi potrete farvi tutte le lingue che
volete, ok?
Diego
No dai,
smettiamo. Forse a questo punto dovremmo anche fermarci a fare colazione. Io ho
una fame che mangerei dio. Ma che siete matti? Mcdonald’s mai! Per la selva
nera! Ma ve la faccio io la selva nera quando torniamo a Torino. Davide, da
quando sei passato alle multinazionali?
Davide
O Diego con i tuoi ostracismi. Rilassati e ogni tanto
fatti una patatina al fiammifero, quelle fritte del colosso industriale!
ahahaha, bene mi avete fatto tornare il buon umore, nessuno racconta più della
nostra prima vacanza. Accendi ‘sta cazzo di telecamera ora che è quasi l’alba.
Continuo io? La mattina dopo la notte d’amore nel letto dei nonni dei pugliesi,
eravamo un po’ tesi. No? Fabio e Michele stavano zitti, Nicola chiacchierava
con Diego, ogni tre parole “figata” ma io ti ricordai che la figa non c’entrava
proprio niente. Gabriele filosofeggiò qualcosa sui greci.
Ma a turbarci di più era l’imminente partenza di
Fabio e Gabri, oltre il fatto di non aver dormito quasi nulla. Ma come sapete
io non dormo mai, dunque eravate più che altro voi a sentirvi strani. Così
abbracciammo i nostri ragazzi, baciandoli e commuovendoci pure. Diego piangeva
soprattutto. Così fece piangere anche Gabri.
Fabio
Ero
molto teso. Ma felice. Sentivo che sarebbe nato qualcosa di speciale da quella
vacanza. E così fu. Certo vedere Diego e Gabriele così disperati di separasi.
Sempre così teatrali voi ragazzi! Ha ragione Nicola in questo: due checche!
Wow. Non c'è che dire un capitolo terribilmente hot. Michele apre i suoi orizzonti e contraddicendo la sua natura gelosa di uomo del sud accettando non solo che il suo ragazzo si faccia un altro, ma trovandolo anche eccitante. E devo ammettere che rende davvero bene l'idea di quei momenti di libertà da parte di tutto il gruppo e spensieratezza in vista dell'imminente partenza di due di loro. Dolcissimo il finale con Diego e Gabriele disperati per la separazione, ma preludio di una lunga vita insieme. Non fatemi aspettare troppo per il prossimo capitolo. Cavolo se so sexy sti sei.
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