giovedì 11 luglio 2013

La croce sul petto, capitolo 4

Titolo: La croce sul petto
Autore: giusipoo     
Pairing: Diego Perrone/Michele Salvemini
Genere: AU/Drammatico/Romantico/Introspettivo/Grottesco/Erotico
Rating: PG, slash, NC 17
Disclaimer: come sempre è tutto frutto di fantasia. I personaggi sono originali, ho preso in prestito i nomi solo per ispirazione artistica.






“E il tuo ragazzo? Se torna e ci trova?” Domanda ora che sono in ascensore e Michele suda freddo. Ma Diego fa spallucce: “Non importa e tu poi che sai di Loris?” “Mi hai chiesto tu di farlo chiamare quando eri al pronto soccorso. Hai detto che era tuo fratello e poi invece vi siete baciati no? Vi hanno visto tutti. Ma questo non importa, che stai facendo?” Che Diego gli ha messo una mano tra le gambe, accarezzandogli i genitali attraverso i bermuda. “Rilassati Michele, ti faccio passare un’intera ora d’amore. Stai tranquillo” lo appiccica alla parte della cabina. “Come sei alto, massiccio e virile. E poi con un dottore non ci sono mai stato” sono arrivati al piano. Al di là delle tre porticine c’è una signora con in braccio un barboncino. Diego ha l’accortezza di staccarsi, aprire prima le porte interne e poi quella esterna. “Buonasera signora Agostinelli”
“Ciao Diego, porto Greta a fare i bisognini, tutto bene tu e Loris?”
“Benissimo, allora buona passeggiata a te e Greta” concede una carezza al cane che però abbaia. “Ha riconosciuto l’odore di Viola, tra loro non corre buon sangue”
“Senz’altro, ciao. Arrivederci” anche Michele saluta e l’ascensore se ne va. “Entra pure Michi, eccola la mia Violetta” sono accolti da un gattino rossiccio con macchie bianche e marroni. “Spero tu non sia allergico ai gatti”.“Per fortuna no” ribatte guardandosi intorno. Un appartamento piccolo, dove il disordine sembra creativo ma che sa di pulito. Di pulito e di incensi profumati, candele profumate, profumi e altri odori. Odori che Michele non riconosce. “Metto i croccantini a Viola e arrivo. Mettiti comodo sul divano e accenditi pure della musica. Sentiti libero di cambiare Cd se vuoi” Michele annuisce e prende posto su un divano che ha tutta l’aria di essere uscito in tante piccole parti dall’Ikea. Un plaid leopardato, piegato da una parte, ha tutta l’aria di non essere usato da un po’. Il resto del mobilio è scarno. Una lampada d’alluminio a forma di gatto, qualche pupazzo, un portafrutta al centro del tappeto in terra, ricorda a Michele certe foto di baccanali in epoca passata. Diego si siede pesantemente accanto a lui per rubargli un bacetto sulla barba. “Non hai messo la musica, ci penso io! Posso accendere gli incensi o ti danno fastidio? Meglio candele profumate?”“Sì forse è meglio” parte una musica elettronica che fa atmosfera e Diego si siede di nuovo accanto a lui. “Sicuro che si può” domanda l’ospite mentre le mani di Diego lo toccano ovunque, lo spogliano. “Rilassati Michi, ti faccio stare bene, rilassati” gli sussurra all’orecchio; poi lo bacia, lo lecca, lo morde. Michele si lascia andare finalmente. Si lascia andare alle carezze, alle dita che lo mappano, alla bocca che lo sfiora sul collo, sul viso, che cerca la propria. Si baciano. Piano poi più rapidi, uno scambio, un connubio di buoni propositi, un matrimonio senza firma, senza prete e senza testimoni. “Sai di buono Diego, davvero non sembri uno che torna dal lavoro” “Anche tu sai di buono e io ho proprio voglia di assaggiarti” scivola tra le sue gambe. Si inginocchia e dopo aver alzato la maglietta, gliela toglie e ricoperta la pancia di bacetti, sbottona i pantaloni. Le mani sempre più audaci, sicure di sé. “Si tiralo fuori” gli scappa dalle labbra a Michele; è frastornato. La bocca nel suo punto più sensibile lo fa sentire come un naufrago sbattuto dalle onde. E sono proprio lunghe ondate di piacere a scuoterlo, a farlo sentire in balia di quel mare agitato. Scuotendogli le spalle viene ruminando un’imprecazione. Diego lo bacia ovunque poi si accoccola al suo petto, felice. “Spero sia stato bello per te come per me Michi” lo stringe forte. “Oh, oh… non avere dubbi ragazzo. Dove hai imparato?” “In prigione” ammette candidamente. Quella frase fa tornare Michele alla realtà. Ma una pena infinita si impadronisce di lui quando gli afferra il volto tra i palmi e scopre le guance rigate dalle lacrime. “E come si fa ora?” gli sente dire Michele. “Che vuol dire” Diego sospira e poi si porta a sedere accanto a lui. “Io ti amo” Michele gli fa uno sberleffo: “Mi ami, non mi conosci nemmeno. Che ti viene in mente” “Fidati, lo so. Mi sono innamorato solo una volta ed è stato di Loris, ma io ti amo. Pensavo di farmi un’avventura come tante. Ma tu perché sei qui?” Ora Diego ha paura. Paura di ciò che prova, paura che quella che doveva essere una sana e goduriosa scopata si trasformi in un gran guaio. “Vuoi che me ne vada? Me ne vado subito” Michele fa per alzarsi e riallacciarsi i jeans con lo sperma ancora caldo che gli imbratta ma Diego lo blocca. “Scusa! Il solito impulsivo. Resta Michele, resta e parliamone”

“L’unica cosa di cui volevo parlare è questo” Michele gli afferra il girocollo dalla gola candida non prima di averla accarezzata sensuale. La tira fuori da sotto la maglietta, per un attimo lo coglie un’emozione violenta. Perché non sta pensando a sua madre? A quel maledetto ventotto novembre, a quando andò a sbattere contro quello scooter e poi addosso al palo della luce. No, sta pensando a Diego, a quanto gli piace e a quanto gli piace stare con lui. E che mi ama, mi ama? Ma che ne sa lui dell’amore? Quest’impiastro che come il suo compagno gira l’angolo, si porta dentro casa gli uomini per compiacerli sessualmente. “Questo è mio. E tu insieme al tuo collega me lo avete fregato mesi fa durante la riunione di condominio” Diego sgrana gli occhi incredulo. “E ora… e ora cosa? Te lo ridò certo, e ora? Non vorrai denunciarmi vero? Vero Michi” Un lampo di perverso sadismo illumina lo sguardo del dottore: “Solo se prima di tutto me lo ridarai. Chiaro, secondo dovrai diventare il mio amante, farti fare da me qualsiasi cosa io voglia, togliermi qualsiasi capriccio, anche le cose più turpi dovrai farmi Diego. Sennò lo dirò al tuo ragazzo e vi denuncerò”
“Oh” Diego sobbalza all’indietro: “Loris non lo deve sapere! Non intendo di noi, del bocchino che ti ho fatto. A lui non interessano queste cose. Ma se sapesse chi sei…” a Diego trema il labbro inferiore all’idea di cosa potrebbe combinare Loris se scoprisse che Michele sa. “Saprebbe chiuderti la bocca, credimi. No, non dovrà mai saperlo. E per il resto, sono più che felice di assecondarti Michi, di diventare il tuo amante, io non chiedo altro, credimi” sta per buttarsi di nuovo tra le sue braccia ma Michele lo blocca prendendolo per i polsi: “Ma niente amore, niente cazzate come quella che hai detto prima. Ti amo o robe simili. A me non interessa, capito? Io non ho mai avuto nessuno, perché non voglio nessuno. Mi piaci tu. Ma non voglio legami di nessun tipo” nel frattempo Viola si è messa fare le fusa sulla maglietta di Michele buttata sul divano. Solennemente Diego si toglie il girocollo. Quel girocollo così fino, di poco valore. Quel crocifisso così banale. Eppure gli era piaciuta e l’aveva trattenuta. Loris lo aveva preso in giro per questo: tu che non porti oro, che te ne fai di quella stronzata. Aveva commentato, ma poi gliel’avevo concesso quel capriccio. Quel capriccio che lo aveva portato esattamente dove è in quel momento. “Tienila Michele, ora ricordo. Ho ricordato tutto nell’attimo stesso che tu mi hai detto della rapina. Era di tua madre. Sì, mi ricordo di te. Avevo rimosso tutto ma ora no, ricordo di come eri agitato ma anche rassegnato. Eccola, ora è di nuovo tua. Però resta adesso, resta ancora un pochino” lo abbraccia e Michele si scioglie. “Va bene resto, si sta bene con te Diego. Davvero fai stare bene, mi piace tanto il tuo odore, davvero” si ritrovano di nuovo sul divano, scoprendosi affamati di baci. Si baciano con una passione a Michele sconosciuta. Diego ci sa fare e lo sente docile tra le sue braccia ma anche appassionato, bisognoso di fare, di dare. Gli prende le mani e le porta entrambe sul sesso turgido sotto i pantaloni corti. “Fammi godere” gli sussurra. Michele prima glielo accarezza, poi si abbassa per ricambiare. Dopo aver strofinato il sesso sulla barba, lo inghiotte e per qualche minuto Diego resiste, ma poi gode con un urlo così sentito che la gattina scappa in cucina. Michele torna a baciargli le labbra. Per lui il sesso ha sempre avuto qualcosa di un tantino ignobile, forse perché il tipo di sesso che piace a lui non ha niente a che fare con la continuità della specie. Piacere fine a se stesso. Ma non con Diego. Con lui gli sembra così bello, così naturale... “Bravo, sei bravo... mi piaci! Ho sempre più voglia di essere tuo, farmi fare da te qualsiasi cosa tu mi chieda, sono pronto a tutto questo” Michele è confuso. C’è qualcosa nello sguardo innamorato del ragazzo che lo confonde. “Ora però devo andare, tu a fare la spesa e io a trovare il mio amico...”
“Non c’è nessun amico Michi, ma va bene così. Voi dottori dite sempre le bugie per far sentire meglio i pazienti” Diego si alza e tende la mano a Michele che l’afferra. Un po’ imbarazzati arrivano al momento dei saluti. Michele con un piede fuori dalla porta e il dito appoggiato al pulsante dell’ascensore. “Ora so dove abiti, ti passerò a trovare” “E anch’io so dove abiti. Salvemini giusto?” “Oh, te lo ricordi? Perfetto”.

Michele sta per entrare ma prima torna a chiedere: “Faccio la notte e domani dormirò fino all’una, se magari sei libero vieni pure nel pomeriggio” gli fa una carezza rapida alla testa e Diego gli tira un bacio. “Verrò” promette. E poi si dividono, però felici. Come se già pregustassero in bocca il gusto del pomeriggio d’amore che passeranno domani.

3 commenti:

  1. Capito perché non ha voluto che si accendessero gli incensi? Perché voleva che gli rimanesse addosso solo il profumo di Diego. Possiamo basimarlo? Perfino io rinuncerei al mio patchouly se potessi fiutare loro! E poi dai, come niente amore Michele, non ti crede mica nessuno, si vede che ci sei dentro in peno! Diego invece è sincero, lo ama punto. Non avrà problemi a farlo contento. Occhio al terzo però, lui un po' di paura la mette.

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  2. Caspita! Non pensavo Michele nascondesse un lato sadico. E' inquietante ma anche tanto sexy il modo in cui ricatta Diego. Concordo però con annina, Michele è invischiato fino al collo nei sentimenti che prova e lo stesso Diego ha paura di quello che prova per Michele. Sono curiosa di vedere come affronteranno tutto questo.

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