giovedì 23 maggio 2013

La cinquantaduesima volta, tredicesima parte


Titolo: La cinquantaduesima volta
Autori: Giusipoo
Pairing: Diego Perrone/Michele Salvemini
Genere: AU/ /Romantico/Introspettivo  
Rating: PG, slash, NC 17 
Disclaimer: come sempre è tutto frutto di fantasia compresi i nomi di luoghi, i nomi di attività commerciali, locali, gruppi musicali.
I personaggi sono originali, i nomi sono stati scelti per ispirazione artistica e non per insinuare qualcosa.




Diego ha finalmente detto tutto ai genitori. Lo ha fatto a modo suo: voce ferma, chiaro e semplice. “Io e Michele stiamo insieme da quasi tre mesi ormai. Stiamo cercando l’alloggio insieme. Domani inizierò a vedere degli appartamenti come voi sapete, già, no? E nemmeno che sarei andato a starci con Michele è un mistero. Volevo solo che fosse chiara la natura del nostro rapporto ecco. Che non siamo solo due amici che dividono l’appartamento” i suoi genitori seduti attoniti ad ascoltarlo. Michele è rimasto in piedi da una parte. Il ritorno di Silvia e Pietro ha stemperato l’imbarazzo. Poi gli ospiti sono andati via, molto più tristi di prima ma, tutto sommato, rassegnati. E Michele e Diego sono scappati nella loro stanza. La voglia di fare una pace lussuriosa si trasforma in tante coccole, e parole altrettante grondanti d’amore: “Sei stato perfetto. Immagino io al tuo posto. Io non l’ho mai fatto. Non ho mai detto a mia madre e mio padre: mamma, mi faccio i ragazzi. Sapete com’è!”
“Certo, non ce n’era bisogno. Hai detto che ti hanno beccato un ragazzo. Poi Giovanna e Giuseppe sono talmente avanti”
“In realtà penso che lo sospettassero già da quando vivevo con loro. Sai le battute? Insomma le solite robe triviali: guarda che tette, guarda che culo. Ok, io ci stavo, ma quando c’era uno ragazzo carino lo facevo presente. Certo mi guardavano strano, soprattutto i miei amici malati di eterosessualità”
“Per fortuna mia che mi hai guarito da quella brutta malattia Michi” ironizza Diego stringendosi a lui. Sono sdraiati sul letto e Diego come sempre con la testa appoggiata sul petto si lascia coccolare i capelli. Michele ricomincia a parlare: “Domani mi prendo un’ora in più a pranzo e vengo con te a vedere quella casa di via Gelsi. Il prezzo è fattibile e dalle foto sul sito secondo me è pure un sacco carina”
“Fattibili settecento euro amore? Io non lavoro però, dovresti pagare tutto tu e come si fa?”
“Ma dai che già così ne pago cinquecento! Duecento euro non mi cambiano la vita. Farò meno shopping!” Cazzeggia. Ed è passata già la mezzanotte tra una cosa e l’altra, e la stanchezza si fa sentire. Difatti, dopo un ultimo bacio si addormentano abbracciati.
Tra l’appartamento di via Gelsi e Diego è amore a prima vista. Fosse altro che finalmente ha un armadio e, addirittura, tutto per sé! Infatti Michele spiega che metterà la sua roba nello studio dove intende dipingere e dunque quello della stanza da letto  sarà tutto per lui. La signora dell’agenzia, una donna di origini marocchine abbastanza cordiale malgrado i modi spicci e la voce acuta, fa sapere loro che se vogliono possono trasferirsi da subito, basta che firmino e lascino in agenzia tre mesi di affitto anticipati. “Quattro più quattro va bene?”
Chiede mentre Michele, tappo della Bic in mano, prima di firmare: “Certo” guarda Diego che gongola. Otto anni d’amore futuro con Michele, gli sembra un sogno, di quelli bellissimi però.
“Mi farò pagare l’affresco” fa sapere Michele a Diego una volta che sono fuori. “Mi avrebbe scalato due mesi di affitto. Ha detto che gli è piaciuto. Anche l’idea di Giovanna d’Arco”
Diego sorrise felice. Praticamente su una nuvoletta all’idea di iniziare quel piccolo trascoloro nella casa nuova. “Il nostro primo alloggio, per otto anni almeno, ma ti rendi conto?”
“Tante cose coincidono. È segno buono. Tra tre notti sarà la cinquantaduesima volta che ci svegliamo insieme”
“Beh dai, bisogna festeggiare!” Diego si abbarbica al suo braccio mentre entrano dentro un bar pasticceria. “Una bignola per questo bel ragazzo e flauto al cioccolato per me” ordina Michele alla barista, una ragazza dall’aspetto simpatico. “Arrivano” risponde loro.
Diego accarezza le dita di Michele: “Me lo dirai dopo? Dico perché è così importante il cinquantadue?”
Alcune ombre cadono sullo sguardo altrimenti sempre allegro di Michele. “Certo che te lo dirò, di base lo sai già no?” Diego ricorda di quando Michele, tempo addietro, gli svelò di non aver mai avuto una storia d’amore tanto lunga da contare più di cinquantuno notti insieme. Ma non gli ha specificato con chi ha avuto la storia più longeva e il perché della rottura. Michele è sempre stato vago sul suo passato e sull’argomento ex e Diego lo ha rispettato.
Passano i successivi due giorni a portare roba dalla stanza di Michele al nuovo alloggio di via Gelsi e solo la terza notte, la cinquantunesima secondo i calcoli scrupolosi del pittore, possono finalmente stabilirsi. Invitano tutti i loro amici per festeggiare. Ci sono quelli di Diego e gli ex inquilini di Michele: Silvia, Pietro, Ruggero si lagnano un po’ mentre Francesca è felice che ora prenderà la stanza di Michele e potrà invitare il suo ragazzo a trasferirsi là definitivamente, ma non lo dà a vedere. Alessio e gli altri sono confusi. Avevano sospettato che l’amicizia tra Diego e Michele fosse un po’ troppo morbosa, ma durante quel piccolo party, i dubbi sulla natura del loro rapporto si sfaldano e restano tutti scioccati. In particolare dal fatto che Diego, tra una canna e un bicchiere di birra, non faccia niente per nascondere la situazione, baciando a più riprese Michele sulla bocca e raccontando di quanto si amano. Michele considera che è un bel cambiamento rispetto a quella prima volta, ormai tre mesi prima, al Labirinto, durante il concerto dei Nevada. Lo fa presente e ci sono anche Alessio, Luke e Simone che rinfacciano al vecchio amico di non essere stato sincero. “Avevi paura? Ma noi siamo moderni, no? E poi sono cazzi tuoi cosa ti piace infilare in bocca” apostrofa Simone.
“Come sei volgare” Diego lo rimbecca sorridendo: lo stanno prendendo in giro, se lo aspettava. Alessio si tappa le orecchie quando Luke chiede a Diego se è bravo nel sesso orale, se ingoia o si scansa. “Sapevo che eravate dei maiali. Fatela finita, non sono affari vostri” ridendo si alza e se ne va, tornando tra le braccia di Michele a sua volta entusiasta della piega che ha preso la serata. “A proposito di Nevada” s’intromette Simone: “Domenica prossima non ti prederai il concerto. Tornano proprio al Labirinto. Ci state?”. Diego arrossisce vistosamente. Da quando ha una relazione con Davide non è più stato ad un loro concerto e vorrebbe che l’astinenza proseguisse, almeno finché non avrà chiarito con se stesso cosa intende fare. “Penso che saremo ancora troppo occupati con il trasloco” rimbecca. Ma Michele lo contraddice: “Ma no dai, da qui a domenica ci sono ancora quattro giorni e si può dire che abbiamo finito, no? Dobbiamo solo svuotare un po’ scatoloni ma molti sono di vestiti per l’inverno e che ce ne frega? Ci andiamo senz’altro”
Diego non insiste e lo abbraccia sprofondando il viso nell’ampio torace. “Grazie Michi, so che lo fai per me. Ma non è più così importante”
Michele gli accarezza i capelli biondi teneramente: “Ma come? Il tuo gruppo preferito non è importante? Dopo oltre due mesi che non fanno live? No, no. Ci andiamo sicuro” e il discorso si sposta agilmente sui locali di Torino, e tutti raccontano aneddoti legati a quei posti. La serata trascorre liscia tanto che nessuno sembra voler tornare a casa e così, quando ormai sono già passate le tre e mezzo, Luke, Simone, Alessio, Emma (che sta ancora con Alessio) Silvia, Pietro e Claudia (che flirta con Simone) si sistemano in sala da pranzo su coperte e cuscini di fortuna, tutti cercando di sembrare davvero impegnati a dormire mentre i piccioncini si spostano gatton gattoni nella loro stanza.
“In pratica ci hanno fatto come ai neo sposi no? Che gli amici si mettono di buzzo buono per farti saltare la prima notte di nozze”
Diego si toglie la maglietta e pantaloni restando in boxer: “Che bello! È vero, la nostra prima notte qui e di là c’è il mondo” gli si avvicina e accarezza le labbra con le sue: “Dunque non si può fare nemmeno un po’ d’amore?” Sussurra con voce lagnosa.
“Come no. Se facciamo piano... ” ma tra il caldo, le zanzare e il ridacchiare continuo degli ospiti dall’altra parte della stanza, Michele e Diego si limitano a limonare per un pochino e poi, quando ormai gli uccelli iniziano a intonare i loro canti come inno al giorno che si avvicina, i due innamorati crollano. Non abbracciati ma i piedi sono intrecciati, per stabilire almeno quel minimo contatto.
Diego si sveglia che è giorno fatto. Vede Michele pancia in su, un braccio sopra gli occhi che dorme tranquillo. Poi un rumore lo fa sobbalzare. Si accorge che qualcuno è entrato nella stanza mentre loro dormivano. Costata che la finestra è aperta. Si volta e lo vede: un gattino non più di sei mesi. Un giovane mezzo soriano dalla faccia furbetta, il musetto allungato e gli occhi vispi. “Ma tu sei bellissimo” accoglie il randagio che cammina adagio per timore dello sconosciuto. Però alla fine si arrende alle coccole che Diego dispensa. Nel frattempo Michele si sveglia e lo trova a giocare con il gattino. “Ecco, volevo regalarti un gatto, so quanto ti piacciono e tu hai già fatto tutto da solo”
“Michele! È entrato dalla finestra sai? Si è autoinvitato” Diego lo prende tra le sue braccia, lo poggia sul petto e si sdraia accanto all’amato. “Sarà il nostro primo cucciolo”
“Se non è già di qualcun’altro. Mi sembra tenuto bene per essere un vagabondino il nostro micetto” intanto lo accarezza anche lui. Diego approfitta della guancia sotto il naso per schioccargli un bacio: “Sai che ti amo? E sono così felice, sono così felice Michi...” gli occhi si velano. È tutto così perfetto. Troppo. Lui però sa che non è così, che c’è un’imperfezione e nemmeno innocua. “Che hai Diego, ti sei intristito” intanto il gatto si libera dalla morsa dell’abbraccio e sgattaiola a terra per girare la stanza. “Niente Michele, ogni tanto mi prende così. Mi emoziono, faccio lo strano. Come quando eravamo in Puglia. Nostalgia forse, paura di perdere qualcosa”
“Ne parli come se fosse un secolo fa. Siamo appena tornati dalla Puglia. Dimmi la verità Diego” Michele incalza. Si mette in ginocchio davanti a lui, gli scrolla le spalle. È in quel momento, il quel preciso istante Diego vive quello che probabilmente ad un certo punto vive ogni fedifrago. In cui sente più di tutte le volte il peso del tradimento, un peso così opprimente che l’istinto di sopravvivenza gli impone di liberarsene. Infatti, dopo un lungo sospiro, Diego pronuncia quelle parole: “Ho scopato con Davide”.  

5 commenti:

  1. D: Oh mamma ! Chissà come c'è rimasto Michele !
    Aiuto ! Però anche Davide è un pochettino 'no stronzo... Capisco la voglia, ma Diego e Michi... Non si rovina un rapporto così ! Uff! Vediamo come va a finire e speriamo che Michele cazzi un po' Diego, ma che non decida di fermare tutto !

    RispondiElimina
  2. Ma no! Non si fa così! I rimorsi te li tieni per te! Hai voluto Davide, hai fatto bene a prendertelo o l'avresti rimpianto per sempre. Ma poi i conti li fai con la tua coscienza e non li scarichi sugli altri. Era stato tutto così bello, così perfetto, sei lì che coccoli, e all'improvviso gli scaraventi sulle spalle 'sto carico. Io l'avevo detto di mandarlo all'Ikea... Michele ti prego, cerca di capirlo, è un pò contorto, ma ti ama davvero... :o/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma forse è che essendo troppo chiusone, se non lo tirava fuori rischiava di montare il famoso armadio Ikea e di restarci chiuso dentro XD

      Elimina
  3. No, povero Michele. Una botta così non se l'aspettava di certo. Sono l'unica a pensare che Diego abbia fatto bene a dirglielo? Quel segreto lo avrebbe logorato e avrebbe finito per mandare all'aria il loro rapporto. In questo modo è stato sincero e forse Michele riuscirà a perdonarlo. Cioè io lo spero perchè sono troppo belli e si amano da matti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sul fatto che non se l'aspettava ho qualche dubbio... però certo, la tua teoria è sensata

      Elimina

 

caparezzamadiego Copyright © 2011 Design by Ipietoon Blogger Template | web hosting