domenica 19 maggio 2013

La cinquantaduesima volta, dodicesima parte



Titolo: La cinquantaduesima volta
Autori: Giusipoo
Pairing: Diego Perrone/Michele Salvemini
Genere: AU/ /Romantico/Introspettivo  
Rating: PG, slash, NC 17 
Disclaimer: come sempre è tutto frutto di fantasia compresi i nomi di luoghi, i nomi di attività commerciali, locali, gruppi musicali. I personaggi sono originali, i nomi sono stati scelti per ispirazione artistica e non per insinuare qualcosa




Hanno svuotato le valigie e tra regalini, vestiti da lavare e ore di sonno perse, i nervi quella sera a Torino sono un po’ tesi. Michele guarda Diego mangiare sigarette e parole: “Dovrei avere una parte di armadio in più. Non so più dove mettere la roba”
“Colpa tua Diego, sembra che sei andato a Molfetta per fare shopping! C’era bisogno di comprare tutti quei pantaloni? Per non parlare dei giacchetti di mezza stagione”
“Ma costava tutto talmente poco! Che c’è di male se mi sono rifatto il guardaroba”
“Niente niente, se solo tu avessi un guardaroba”
Diego sbianca e poi diventa rosso dalla rabbia: “Sta a vedere che è colpa mia se in questa cazzo di stanza non c’è più posto per un mio singolo pezzo d’abbigliamento!”
“A parte che stiamo per l’appunto cercando un appartamento più grande e magari con un armadio doppio, e poi sei tu quello che non si adatta a tenere le magliette in giro. Prima che il padrone di casa mi degnasse di un armadio, tenevo tutto per terra sopra alla carta regalo” Michele lo punzecchia e Diego continua a scattare isterico: “Devo giustificarmi se sono abituato a cassetti e ante? E comunque preciso che l’unico che ha cercato l’appartamento sono io, tu sei sempre occupato con quel tuo cazzo di affresco”
“Come se fosse facile trovare un posto decente e a buon prezzo a Torino. Diego, fattelo dire: mi sei gay da due mesi ma ne hai già acquisito tutte le peculiarità” enumera: “Isterico, irrazionale e compulsivo dello shopping” lo biascica giù quasi per ridere ed è certo che se non avesse un secondo fine, ci riderebbe su pure lui. Invece Diego smette di riporre le proprie cose, si prende il tascapane con le chiavi di casa e il portafoglio e imbocca la porta. “Ma dove vai che non ti sei nemmeno fatto la doccia”
“Non importa. Ho bisogno di uscire da qui” Diego non lo dice ma ha bisogno di uscire da lì perché vuole raggiungere Davide. Ecco, quasi un mese senza vedersi, sentendosi di rado e mandandosi solo qualche sms. Diego non lo ammette nemmeno con se stesso ma l’amante gli è mancato, gli è mancato eccome.
Sono solo le sei e mezza quando entra nell’androne che porta alla casa – studio di registrazione di Davide. Questi lo accoglie in accappatoio e con l’aria di chi si è svegliato da poco.
“Ciao” Diego fa un sorrisetto tirato. Lo ha avvisato tramite sms ma Davide sembra comunque sorpreso di vederlo là, così presto.
“Entra” una volta dentro Davide finalmente lo abbraccia. “Mi sei mancato piccoletto sai?” lo annusa. “Sai di viaggio”
“Intendi dire che puzzo di sudore. Hai appena fatto la doccia? Posso farmela pure io?”
“E ti rimetterai la roba che porti, accomodati pure, intanto io mi vesto” Davide indica il bagnetto, come se non lo sapessi dov’è... Diego ci si infila e, una volta chiusa la porta dietro di sé, si strappa di dosso i vestiti rabbiosamente. Intanto parte una base musicale e Diego va subito in estasi: “Non la conosco, deve essere il nuovo album! Stanno già lavorando al nuovo album!” parla da solo. Forse ha ragione Michi, sono diventato isterico! Si infila sotto al getto caldo sospirando di piacere. Appena uscito dalla cabina doccia ci trova Davide ora vestito con un telo asciutto in mano. “Tra poco arriva Gabri. Già che c’eri non potevi arrivare prima?”
“Beh io... veramente” Diego non parla più perché ora Davide lo bacia all’improvviso, con urgenza e passione. Si lascia andare subito, eccitato. Il musicista lo trascina in camera da letto dove sa che se anche arrivassero gli altri mentre stanno scopando, non baderebbero a loro. Lo fanno in maniera febbrile, gemendosi in bocca e parlando molto. Diego arriva quasi subito, alla faccia delle tre settimane di sesso fantastico con Michele. Tra le braccia di Davide si sente come se fosse reduce da una lunga astinenza. Davide sogghigna guardandolo con cupidigia: Diego nudo con le gambe leggermente divaricate, sudato dalla testa ai piedi, i capelli sconvolti, le gote arrossate e lo sperma ovunque, non è uno spettacolo da poco. “Te l’ho detto che sei proprio sexy?” Davide si riallaccia i pantaloni: non si è nemmeno spogliato. “E anche opportuno. Avevo proprio voglia. Ma tu non tornavi mai dalla Puglia. A questo proposito: raccontami come è andata”
“Benissimo” precisa Diego. In quel momento Davide si accorge che dall’altra parte del muro, il collega coautore è appena entrato. “Gabriele. Ha le chiavi e fa come gli pare”. Diego annuisce imbarazzato. “E dimmi un po’ Diego: se stai tanto bene con Michele, per quale cazzo di motivo sgusci dalle sue braccia e vieni a fartelo mettere nel culo da me?”
“Io .... io...” Diego arrossisce vistosamente: no,  non lo sa proprio spiegare!
“No, dai, non prendertela. Non è mica una critica, anzi... siamo tutti un po’ malati no? Abbiamo tutti un demone che ci mangia dentro. Che ci corrode. Io penso che sei davvero innamorato di Michele. Almeno è quello che sembra quando vi vedo insieme. Sembri molto felice” Davide ha un attacco di nostalgia, lo capisce Diego da come si ombrano i suoi occhi. Quegli occhi sempre un po’ tristi, romantici. “Anche io e Lavinia lo eravamo, sai? Innamoratissimo come te e Michele. È stata proprio una sfortuna che non fossi con lei quella sera. Ma ero qui, ovviamente, a tradirla con la mia più grande passione, la musica. E la tua più grande passione quale è Diego?”
“Non lo so...” ammette torturandosi il piercing sul naso. “Smettila che tra un po’ te lo stacchi! La tua più grande passione è Michele, fidati. E ora torna da lui che io e Gabri abbiamo da fare. Tu lo conosci Gabri. Intendo se te lo ho già presentato non se sai chi è”
“Certo, me lo hanno presentato”
“Non sa che scopiamo dunque aspettati un po’ di sgomento. È un tipo abbastanza tranquillo ma io e lui dividiamo tutto. Potrebbe fare qualche battuta” Davide repentinamente ha cambiato umore e gli scappa un sorrisetto malizioso. “Bello no? Due amici che dividono tutto”
Diego è un po’ tonto per queste cose e non capisce. Bussano alla porta: “Davide, sei con qualcuno”
“Entra pure Gabri” Entra pure Gabri?? Diego si affretta a coprirsi con un lenzuolo. La scena che si pare davanti all’altro membro dei Nevada non lascia adito a dubbi. L’espressione di Gabriele è da prima scioccata, ma preso gli sgorga un sorrisino. Diego ha sempre trovato Gabriele affascinante, anche più carismatico di Davide. Ma Davide è più bello... “Ma guarda un po’, Diego. Diego ti chiami, vero?” Si avvicina a lui. Diego annuisce e poi fissa il pavimento imbarazzato come un bambino scoperto con le dita nella marmellata. Gabriele gli accarezza la testa, gli ravviva i capelli sudati. “Come sei carino Diego, ti avevo già notato sai?” Sogghigna. Vedendolo così in difficoltà interviene Davide: “Lascialo stare Gabri. Diego stava tornando da Michele”
“Michele? Il capellone? È il tuo ragazzo?” Diego risponde di sì timidamente. Vorrebbe scappare dalla morsa dei due Nevada ma è nudo, non può spostarsi di un centimetro senza mostrare il resto delle sue grazie e maledice se stesso per essersi cacciato in quella situazione. “Ora lasciamolo rivestire in pace” Davide si tira via Gabriele, evidentemente molto divertito dalla situazione e magari vorrebbe approfittare per molestare un po’ il giovane. Mentre si riveste di corsa, Diego li sente parlottare. “Te lo fai e non mi dici niente?” Sta dicendo Gabriele e Davide lo azzittisce, poi la musica si alza e il giovane meccanico non può ascoltare altro.
Nel giro di poco Diego saluta i due musicisti ed eccolo ora per strada. Accende il telefonino restato spento tutto il tempo e ci trova le chiamate di Michele e di sua madre. Non richiama nessuno dei due e si precipita di nuovo a casa.
Sono le dieci passate quando rientra e trova in cucina i suoi genitori e Michele che parlottano tra loro. “Mamma... papà” Diego è avvilito. È la seconda volta che sua madre lo viene a trovare lì, nell’appartamento di Michele, mentre per suo padre è la prima in assoluto. “Ci avevi detto che venivi a cena” fa la donna poi si corregge: “Venivate”.
“Tua madre era preoccupata. Il solito superficiale!” Quella frase echeggia nelle orecchie di Diego mentre pensa che si sente addosso ancora i residui del tradimento. Senza preavviso si alza e se ne va nella stanza di sotto. Michele lo giustifica: “È un po’ sottopressione ultimamente. Ma in vacanza era sereno” Michele ha difficoltà a comprendere lo sconquasso emotivo delle due persone che gli sono davanti. Poiché a lui sembra così semplice amare e farsi amare da Diego, mentre ai genitori di lui pare una roba dell’altro mondo. Che poi Diego non lo ha ancora dichiarato ufficialmente, lo ha fatto capire però o meglio: non ha fatto niente perché loro non capissero. Diversamente dai suoi amici, non gli sembra giusto che loro non sappiano nulla di lui e Michele. “Vado a parlarci” e educatamente, con un sorrisino imbarazzato, Michele li lascia soli.
Diego è coricato sul letto, da qualche tempo il suo letto, suo e di Michele, che piagnucola. Il legittimo proprietario giunge alle sue spalle, indeciso se salirgli sopra e abbracciarlo o tentare un approccio meno diretto. A volte sembra che lo abbia morso un animale velenoso! Non sai mai come reagirà, riflette. Ma vince l’istinto e Michele si butta sopra di lui e lo stringe forte, gli bacia i capelli. Lo sente docile, arrendevole. “Ti amo amore, ti amo tanto”. Poi ci ripensa: “Ma hai fatto la doccia? Com’è che profumi così”
Da bravo fedifrago Diego è lesto a mentire: “Sono stato da Alessio, mi sentivo sporco e avevo troppo bisogno di togliermi il sudore di dosso”
“Capito. Scusa se ti ho dato del superficiale, ok?”
“Ma è quello che sono” si sente rispondere tra le lacrime.
“No che non lo sei, tu sei tante cose amore mio ma non superficiale. Davvero, ora calmati e vieni su. Ci siamo dimenticati che dovevamo andare a cena dai tuoi, succede! Siamo ancora tornati da poche ore da quasi un mese di ferie. È normale sentirsi sfasati. Ma se non vuoi salire vado su io e gli dico che ci andiamo domani sera a cena, ok? E poi magari è ora di spiegargli per bene che stiamo insieme, non trovi Diè? Tanto hanno capito, ma tu glielo devi dire bene. Sennò tuo padre non smetterà più di guardarmi come lo stupratore di turno”
Diego trova divertente quell’ultima sparata e si lascia scappare uno sbuffo di riso. “Ecco, vedi? Va meglio, va già meglio. Amore, diamoci una calmata e saliamo”. Diego si volta: il viso stravolto, le lacrime, qualcosa in Michele si scioglie. Forse più di qualcosa e gli ripete: “Ti amo Diè, non posso più di così. Non voglio che tu soffra. Voglio che tu stia bene”
“Ma io sto bene, tanto Michele, io sto troppo bene, per questo non capisco...”
“Cosa?” Michele lo guarda in attesa e Diego non riesce a continuare. Anche se lo vorrebbe. C’è una parte di sé che ha un bisogno fisico di rivelare di Davide. Di come si è sentito meschino a scappare così dal suo amante con la scusa del battibecco; per fare sesso con un altro uomo. Eppure non riesce a farne a meno. Non riesce a gestirlo. È pazzesco, più sto bene con Michele e più ho voglia di tradirlo con Davide. “Intendo non capisco perché ti amo tanto e poi mi comporto così da ragazzino capriccioso. Ma voglio cambiare Michi! Voglio smetterla di essere così immaturo”
“Ma tu non sei per niente immaturo, porca puttana! Hai solo avuto uno scazzo e capita, ok? Capita a tutti dunque, bando alle ciance e ciancio alle bande ora lavati quegli occhioni là così belli che sono proprio un’arma impropria i tuoi occhi Diè, lavati la faccia e via, a rincuorare mamma e papà” Diego annuisce, poi torna ad abbracciarlo, a dargli tanti baci sul collo e via, sulla bocca. “Ok vado, vado, non vorrei tornare di sopra in realtà Michele. Vorrei restare qui a fare pace ancora un po’”
“Dopo facciamo pace, non ti preoccupare. Era nei miei progetti” Diego fa un sorrisino incerto mentre spera di riuscire ad essere abbastanza in forma per quando i suoi genitori usciranno e Michele gli chiederà di fare l’amore. 

3 commenti:

  1. Ma che pazienza che ci vuole con questi ragazzi magrini, biondi e con gli occhioni da cucciolo!
    Mai che stiano un po' tranquilli, sempre pronti a incasinarsi la vita e a incasinarla a te!
    Certo Diego se la sta incasinando meravigliosamente con Davide, e non solo, ora mi arriva pure l'altro... stiamo a vedere che succede la prossima volta.
    Michele invece dolcissimo e paziente: invece di mandarlo a quel paese, o almeno all'Ikea a comprarsi un armadio, che intanto che assembla sta' tranquillo, se lo coccola... potrei innamorarmi di un uomo così! ;)

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  2. E' triste il ritorno alla realtà, vero? Con i suoi litigi e battibecchi ma anche il fare pace. Peccato che accada dopo che Diego è stato da Davide. Il suo senso di colpa esce prepotentemente costringendolo a trovare un compromesso. Povero Michele, non immagina neanche quello che gli nasconde il suo amore. Bellissimo capitolo. Mi intriga molto anche il rapporto tra Davide e Gabriele.

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  3. Annina, la prossima volta che mi fanno rodere il culo gli dico: ma va all'Ikea... così dopo assembli e stai tranquillo XD grande ;)

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