mercoledì 24 aprile 2013

La cinquantaduesima volta, settima parte




Titolo: La cinquantaduesima volta
Autori: Giusipoo
Pairing: Diego Perrone/Michele Salvemini
Genere: AU/ /Romantico/Introspettivo  
Rating: PG, slash, Nc 13
Disclaimer: come sempre è tutto frutto di fantasia compresi i nomi di luoghi, i nomi di attività commerciali, locali, gruppi musicali.
I personaggi sono originali, i nomi sono stati scelti per ispirazione artistica e non per insinuare qualcosa.



Alle undici meno cinque Diego e Michele hanno già posteggiato la moto senza difficoltà. Il clima favorisce l’uso della due ruote, nessuna nuvola all’orizzonte minaccia pioggia. Legati tra loro i caschi, si avviano verso il locale camminando con la posa che assumono sempre: il braccio di Michele sulle spalle di Diego e quello di quest’ultimo attorno alla vita dell’altro. Non c’è buttafuori, non c’è casino. Per essere sabato sera è più che tranquillo. L’inizio del concerto è previsto per le undici, ma tutti sanno che inizierà più tardi dell’ora stabilita. Passano attraverso una specie di tunnel formato da piante rampicanti. Dopo quel piccolo tragitto arrivano al locale vero e proprio, accolti da musica underground. “Tutto ok?” Chiede Michele aggiustandogli il colletto della camicia, un gesto intimo, dolce. Diego subito s’irrigidisce: dietro ad un nugolo di persone assurde, ha intercettato Luke, Simone e Alessio che sbevazzano tranquilli al banco del bar. Con loro ci sono anche due ragazze che non riconosce. “Eccoli, i miei amici sono laggiù” Michele si avvede subito del cambiamento:  Diego è rigido, diverso, come se una cortina invisibile fosse piombata su di lui cambiandolo. “Va bene, andiamo” risponde e Diego annuisce e lo supera. Con un sorrisetto un po’ timido raggiungere gli amici, i quali lo accolgono allegramente. Simone lo abbraccia e gli altri lo riempiono di pacche sulle spalle talmente violente da farlo traballare. Gli sono presentate le due ragazze che non conosceva poi Diego, provando ad essere meno solenne che può, sfodera Michele. Dietro ai suoi occhiali e ai tantissimi capelli (selvaggi, se pur trattenuti da una fascetta) Michele appare agli altri sempre po’ strano, e Diego trema all’idea di quello che gli amici penseranno di lui, di loro... Alessio lo studia con curiosità, mentre gli altri due si voltano alla ricerca di un tavolino dove continuare a bere, chiacchierare e ascoltare musica. Lo trovano quasi subito ma non è vicino al palco e di questo Diego se ne dispiace: teme che da quella distanza l’acustica sarà pessima. E che quando arriveranno i Nevada, tutti si alzeranno e lui non riuscirà a vedere più niente. “Vado a prendere da bere” fa sapere Michele alzandosi e Diego annuisce. Non ha bisogno certo di dirgli quello che vuole. Una media ci sta tutta, tante medie... pensa sentendosi sempre più agiato. Alessio approfitta dell’assenza di Michele per avvicinarsi a lui. “Che tipo strano Diè, avrà almeno dieci anni più di noi. Che ha in comune con noi?” Lo domanda con sufficienza ma Diego si sente sotto interrogatorio. “Ha in comune con me” ribatte cercando di essere altrettanto indifferente, poi, temendo di essere stato troppo ambiguo, precisa: “Io faccio il meccanico, lui il carrozziere no? Le nostre officine collaborano. Abbiamo un sacco di cose da dirci, e poi è una cifra intelligente, e colto, è un artista”
“E che tipo di artista è” domanda Sonia l’altra ragazza del gruppo, intromettendosi, “Sculture, pittore, musicista...”
“Pittore” fa Diego.
Emma sogghigna vedendolo arrivare con le birre in mano: “Non si può definire certo bello, però sicuramente ha un suo fascino. Ce l’ha la ragazza?” Domanda normalmente. Diego diventa più rosso della camicia del tizio sul palco che ha preso la parola in quel momento. Fingendosi interessato ribatte: “Inizia il concerto”. Intanto Michele torna accanto a lui. Dopo aver bevuto, se possibile Diego è ancora più nervoso di prima. Il tizio sul palco con la camicia rossa informa che ci sono delle auto da spostare poi se ne va dopo aver assicurato che il concerto sta per iniziare. Emma, un po’ distante da dove sono appollaiati Diego e Michele, chiede a quest’ultimo notizie in più riguardo al suo campo artistico. Ma hanno difficoltà a capirsi tra la musica, il chiacchiericcio del locale e la distanza. Così, come se niente fosse, si alza e si piazza al posto di Alessio vicino a Michele. Diego resta basito quando iniziano a cicalare come se niente fosse. È geloso, indubbiamente, anche perché Michele, con i suoi modi sempre gentili, educati, non fa proprio nulla per far capire alla ragazza che non è interessato. Nel frattempo cambiano le luci, i Nevada sono sul palco. Alle loro spalle uno schermo dove sono proiettate foto intermittenti. A Diego sembra uno di quei vecchi film sul lavaggio del cervello. Per qualche attimo Diego smette di pensare a Emma e Michele che parlano senza interruzione da dieci minuti guardandosi negli occhi e flirtando. Le luci si alzano e lui riconosce prima Gabriele poi Davide. Manda giù una lunga sorsata della sua birra. Inizia il primo pezzo, tutti si alzano e, come preventivato, non riesce a vedere più nulla. Il fan che è in lui prende il sopravvento: Diego si alza da tavola, tanto nessuno sta badando a me, men che mai Michele, e si avvicina allo spazio adibito a palco. Giunge facilmente alla prima fila: è lì che di solito si mettono fidanzate, amici più intimi, parenti. Diego viene completamente catturato dalla musica, dalle due voci graffianti che si alternano alla melodia facendolo rabbrividire, facendolo sognare. Dopotutto chi era Diego prima di conoscere Michele? Un sognatore a cui bastava un po’ di birra e la musica giusta per fare quei voli astratti E per un po’ va bene così.
Per tre canzoni Diego è completamente assorto dalla magia dei Nevada. E dopo tanto tempo sente la testa libera, svuotata da ogni preoccupazione. Non pensa a niente davvero per un po’, finché la musica per un attimo è interrotta dall’applauso. Davide si procura un bicchiere d’acqua e gli sorride. Diego ricambia il sorriso pensando: mi ha riconosciuto, che carino però! Poi, come tornato improvvisamene sulla terra, si volta dalla parte dove sono ancora seduti i suoi amici, dove sta Michele. E vede... Vede il suo ragazzo completamente chinato su Emma, che lei non sta più solo ridendo alle sue battute, ma lo guarda fissandolo negli occhi e gli sta toccando i capelli! Osa toccargli i capelli?! Da quella distanza gli sembra che Michele le sia talmente vicino, forse per superare il frastuono del nuovo pezzo le sta parlando all’orecchio, che è quasi sicuro che si stiano baciando. Un tormento! Diego torna a voltarsi verso il palco, dove intercetta di nuovo lo sguardo di Davide, sempre dolce, immagina gli stia dicendo: resisti, non tornare in quel tavolo, non ribaltare la birra addosso a Emma, addosso a Michele. Resisti. Vorrebbe non girarsi ma lo fa, e di nuovo è sicuro che dietro la chioma dei suoi immensi capelli, Michele si nasconda per baciare e farsi baciare da Emma. Sono troppo vicini, Dio, sono troppo vicini cazzo... impreca dentro ma si trattiene, i piedi inchiodati al pavimento. Diego è spaventato da quello che potrebbe combinare se dovesse tornare dai suoi amici, se tornasse da Michele. Ma, soprattutto, è spaventato da quello che potrebbe vedere. I minuti scorrono frenetici, è già passata un’ora quando Michele lo raggiunge. “Diego, perché non vieni a sederti? È tutto ok?” Gli sussurra all’orecchio provando a farsi sentire, ma Diego non gli risponde nemmeno, apparentemente rapito dal concerto, dondolando la testa al ritmo della musica e ignorandolo deliberatamente. Ma dentro freme. Forse vorrebbe ucciderlo, o sputargli in faccia. Si sente tradito Diego. Si sente davvero tradito. Ignaro dell’inferno, dello tsunami che sta attraversando la mente del suo boyfriend, Michele torna al tavolo, convinto davvero che sia solo per il concerto, per vedere i Nevada da vicino che Diego se ne è andato, lasciandolo da solo con persone che nemmeno conosce, con quella cozza che gli sta attaccata nemmeno fosse uno scoglio! “Cos’ha, perché non torna qui con noi?” gli domanda Emma attaccandosi al suo braccio.
“Questo gruppo gli piace molto, a fine concerto scommetto che andrà a chiedere l’autografo” ironizza.
Sono ormai le due quando Michele cerca Diego ma non lo trova più. Il camioncino degli artisti è fuori. Il palco ormai sgombro. Nemmeno gli amici di Diego si domandano più dove sia. Poi Emma gli è accanto: “Gran bella serata, divertente. Non conoscevo questo gruppo”
“Che strano, a Torino sembrano conoscerli tutti” ribatte acido. Con lo sguardo continua a sperare che Diego spunti da qualche parte. Ormai si è stancato di far squillare il suo cellulare. Ma che gli ho fatto? Ormai Michele ha capito che ce l’ha con lui, ma non riesce proprio a comprendere dove ha sbagliato. Diego non voleva che quella sera uscisse che stavano insieme. E lui si è comportato da amico, almeno finché Diego non se ne è andato. È stato lui ad alzarsi e andarsene no? E invece lui è rimasto seduto al tavolo a farsi due scatole con quegli amici che non hanno niente da dargli e con quella ragazza che sembra interessata a lui. E lui non può dirle: “Mi dispiace, sono fidanzato con quel biondino sotto il palco” Diego è stato abbastanza chiaro su questo punto. Quando però lei ha provato a baciarlo, lui si è scansato. A quel punto sì, ha dovuto ammettere di non essere single e di non cercare niente. Ma Emma non demorde ora, ormai ha deciso che quel venerdì sera scoperà, e lo farà con Michele. “Te l’ho detto che coabito con Sonia? Abbiamo una stanza tutta nostra, le altre due ragazze una tutta loro” ammicca. Quanto avrà bevuto... pensa Michele, si vede che è alticcia ed è alticcio pure lui. Lei gli si butta addosso e deve proprio mettercela tutta per impedirle di infilargli la lingua in bocca. “Dai, perché dobbiamo farla patetica Emma. Sono sicura che sei meglio di così, ok?”
“Ma tu mi piaci” biascica strusciandosi addosso a lui. “Mi piacciono i terroncelli come te, mi fanno un sesso che non ti dico... Scommetto che ce l’hai grosso... sei superdotato vero?” Gli tasta il pacco con veemenza. È proprio in quel momento che Michele, finalmente, rintraccia Diego. Lo vede uscire da una dozzina di persone e camminare verso di lui. Con una spinta decisa, si libera di Emma che crolla addosso a Silvia, dietro di lei.
“Tu hai chiuso con i cubalibre bambina, ok?” La rimprovera Silvia abbracciandola. Lei si volta e si appoggia con la guancia sulla spalla dell’amica come priva di forze. Michele va incontro a Diego e fa per toccarlo, ma lui passa oltre. “Diego aspetta, ero preoccupato... dove vai?”
“Davvero?” si volta guardandolo con sfida.
“Siete due stronzi comunque” fa Silvia.
“Perché?” Michele le lancia un’occhiata gelante.
“Tu l’hai fatta bere troppo e quell’altro non è mai stato con noi” poi si rivolge a Diego, ora appoggiato ad un semaforo lampeggiante, come se aspettasse che arrivasse il verde. “Tu te ne sei andato facendo finta di non conoscerci. Proprio due belle teste di cazzo siete”
“Smettila Silvia” la richiama ad alta voce Emma: “Michele non è uno stronzo. Sono io che quando bevo non mi rendo conto. Michi me lo ha detto che ha la ragazza e io ho continuato a strusciarmi addosso a lui come una troietta” tira su con il naso, non vuole farsi vedere piangere. Poi si rivolge a lui, appoggiandosi alla sua schiena, in maniera amicale questa volta: “Peccato però, perché mi piace Michele, e a me non capitano mai ragazzi così. I mie ex mi hanno sempre tradita” lo accarezza e poi lo abbraccia da dietro: “Come la invidio la tua ragazza sai? È fortunata, ora però girati e salutiamoci con un bacino da persone civili, ok?”
“Ma certo” sorridendo sincero, Michele si gira e l’abbraccia. Diego ora è voltato e li guarda incredulo, la mascella per terra. Le due ragazze si limitano a salutare Diego con la mano, poi tornano dalle parti di Alessio e gli altri ragazzi, che Diego ha già distrattamente salutato, scusandosi per la serata poco riuscita. 

6 commenti:

  1. Che troietta. Ma mettetele la museruola. Michele è di Diego e non si deve azzardare a toccarlo. Diego si sente impotente, vede l'uomo che ama sfuggirgli come una foglia portata via dal vento e non può fare niente per impedirlo. A sua volta Michele non comprende il suo comportamento distaccato, il suo voler restare da soli dopo essersi sacrificato tutta la sera solo per amor suo. Spero davvero che riescano a parlare, a chiarirsi e che Diego non si lasci fuorviare dalle sue paure.

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  2. Diego è molto giovane e impulsivo, e non si rende nemmeno conto che è stato lui a mettere in quella situazione Michele, chiedendogli di tenere nascosta la loro relazione.
    Se Michele riuscirà a far capire a Diego che non deve aver paura del giudizio degli altri, probabilmente non ci saranno più problemi. Dovrà fargli da maestro insomma...
    Quanto alla povera Emma, dai, chi non avrebbe cercato di approfittare della situazione? Sincere per favore! Ti trovi seduta da parte a Michele che oltretutto mostra anche di parlare volentieri con te, e non ci provi? Daidaidai...
    Bel concerto comunque, e bell'atmosfera psichedelica. Anche qui avrei voluto esserci. Mi manca un concerto dei... Nevada!

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    1. Assolutamente comprensibile che sì Emma, infatti dopo dovrà ripiegare in Alessio. :D Tutti a vedere i Nevada, yes!!!!!!! Però nessuno ancora ha capito cosa è successo in questo capitolo....... mmmmmm

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  3. Che tra Diego e Davide dei Nevada si è instaurata una certa alchimia? Il bel cantante sembra molto interessato al nostro bel biondino. Chissà se è questo che intendevi, ma forse c'è altro che non ho notato....

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  4. Troietta sul serio ! Grr...
    Povero Diego però ! è così frustrato povero cucciolo !
    Ma secondo me tra Davide e Diego succederà certamente qualcosa, inevitabile !
    Speriamo che si riprendino nel prossimo capitolo !

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